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Quesito

Caro Padre Angelo,
sabato scorso ascoltavo Radio Maria nel momento in cui l’emittente annunciava la nomina del nuovo prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, il porporato indiano Ivan Dias, arcivescovo di Bombay.
La speaker ha dato qualche notizia biografica nel nuovo prefetto descrivendolo come uomo al quale piace il rigore e la chiarezza teologici, una sorta di Ratzinger del Terzo Mondo, e ha ricordato un’intervista da lui rilasciata nel 2003 nella quale affermava che “l’omosessualità è una malattia dell’anima”.
Riflettendo a lungo su tale definizione, l’ho trovata pertinente.
Qual è il suo parere al riguardo?
Con viva cordialità in Jesu et Maria.
Alessandro


Risposta del sacerdote

Caro Alessandro,
concordo sostanzialmente con l’affermazione di Dias, anche se in alcuni omosessuali vi possono essere delle predisposizioni fisiologiche.
Il Magistero della Chiesa in Persona humana distingue tra omosessuali che sono tali per costituzione e omosessuali che sono diventati tali.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica non parla dell’omosessualità per “costituzione”. Preferisce parlare di omosessuali che sono tali per radicata inclinazione. Questo però non esclude che in alcuni vi possano essere predisposizioni organiche.
Ciò che dagli esperti viene negato è che vi sia un “gene” dell’omosessualità.
Secondo gli molti autori la teoria più accreditata sulla genesi dell’omosessualità è quella socio-psicologica: sarebbero responsabili dell’insorgenza della tendenza omosessuale sia l’ambiente educativo familiare (una totale as¬senza dei genitori, uno stile educativo eccessivamente possessivo o duro da parte della madre, una presenza insignificante del padre) sia l’influenza di gruppi sociali frequentati.
Questo non deve portare a concludere che chi ha un genitore autoritario e l’altro quasi inesistente debba essere un omosessuale. O che un’educazione dura da parte dei genitori porti i figli a reagire così.
Si tratta di indizi che partono dalla presenza di questa anomalia nei figli e che portano a dire che a monte (nei genitori) probabilmente c’è stato qualche cosa che non ha funzionato.
Non di rado però è l’adescamento da parte di omosessuali a scatenare inclinazioni omosessuali nei soggetti più fragili. Come l’occasione fa l’uomo ladro, così lo fa anche impuro, omosessuale…
Va ricordato anche che l’espressione “l’omosessualità è una malattia dell’anima” non vuole dire che chi è omosessuale lo sia per colpa propria.
Questa espressione, che trovo azzeccata, sta semplicemente a significare che si tratta di uno stato patologico, che fa soffrire colui che è tale e nello stesso tempo apre la porta alla speranza di una guarigione.

Ti ringrazio per l’informazione, ti saluto e ti benedico.
Padre Angelo