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Quesito
Caro Padre Angelo,
Buonasera grazie per leggere questa mia mail.
Desideravo farle 3 domande che mi hanno sempre incuriosito.
1. Il diavolo sapeva che Gesù sarebbe morto e quindi quando lo ha visto morire sulla croce per il “divisore” è stato una “vittoria”? (non credo sapesse della risurrezione)
2. dal credo degli Apostoli “discese agli inferi” da lì con la sua risurrezione è riuscito a liberare tutte le persone che hanno creduto alle sacre scritture?
3. Il Signore ritornerà quando avrà “messo tutti i suoi nemici a sgabello dei suoi piedi”, quale è il significato teologico di questa affermazione?
Mi può illuminare gentilmente su questi tre quesiti, che penso di intendere, ma non completamente e non vorrei sbagliare un domani dovessi a trovarmi a parlare con qualcuno.
Grazie ancora tanto della sua gentile disponibilità e le Auguro Un Santa Quaresima.
Marco
Risposta del sacerdote
Caro Marco,
1. San Tommaso dice che Gesù si fece conoscere ai demoni per quel tanto che volle. E cioè non per quanto egli è la vita eterna, ma è per certi effetti temporali del suo potere in base ai quali potevano congetturare che era il Figlio di Dio.
“Siccome però vedevano in lui anche alcuni segni dell’umana debolezza, non erano sicuri” (Somma teologica, III, 41, ad 1).
2. Dice ancora: “Cristo era venuto per distruggere le opere del demonio, non con la forza della sua potenza, ma piuttosto sopportando le pene provenienti dal demonio e dai suoi accoliti, per vincerlo non con la forza, ma con la giustizia: “Il diavolo”, scrive infatti Sant’Agostino, “doveva essere vinto non con la potenza di Dio, ma con la giustizia” (De Trinitate 13,13).
Pertanto, vedendo Gesù nella sua debolezza mortale simile a quella di tutti gli uomini, pensava che dovesse morire.
Ma non pensava che entrando nel regno della morte, che era il suo regno, lo potesse sconfiggere con la sua risurrezione dai morti.
3. Sceso nel regno dei morti liberò non solo quelli che avevano creduto alle Scritture, ma tutti quelli che erano in grazia, e pertanto santi, ed erano ormai perfettamente purificati.
Scrive infatti San Tommaso: “Appena subita la morte, l’anima di Cristo immediatamente discese negli inferi, e portò ai santi in esso racchiusi il frutto della sua passione: tuttavia essi non ne uscirono fino a che Cristo vi rimase, poiché la sola presenza di Cristo portava al colmo la loro gioia” (Somma teologica, III, 52, ad 3).
4. Circa l’espressione per cui Cristo ha messo tutti i suoi nemici sotto lo sgabello dei suoi piedi, è opportuno riportare per intero il passo della Scrittura: “Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati. Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi” (Eb 10,11-13).
Qui viene fatto un paragone tra gli antichi sacerdoti e Gesù Cristo. Gli antichi sacerdoti ogni giorno dovevano rinnovare i sacrifici prescritti per la remissione dei peccati. Cristo invece con l’unica offerta del suo sacrificio, che ha un valore eterno perché è compiuta da Dio stesso, ha espiato i peccati di tutti gli uomini di tutti i tempi.
Ora Cristo attende l’effetto pieno della redenzione quando alla fine del mondo priverà i demoni della loro potenza sul mondo.
I demoni per ora hanno ancora qualche potere di tormentare gli uomini sulla terra e probabilmente anche le anime del Purgatorio.
Ma con la fine del mondo saranno definitivamente messi sotto lo sgabello dei piedi di Cristo e non potranno fare più nulla sui suoi.
Saranno perfettamente incatenati.
Contraccambiando il gradito augurio quaresimale, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo