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Quesito

Buonasera carissimo p. Angelo,
le scrivo sperando che mi chiarisca un dubbio che ho da un po’ di tempo.
Seguendo varie catechesi di sacerdoti anche importanti tra cui il compianto p. Amorth mi sono reso conto che il nostro nemico (il maligno) ha una apparente libertà illimitata e pare avere tutte le armi migliori per ingannarci (soldi, sesso, potere ecc.).
Addirittura in un omelia un sacerdote ha detto che durante un esorcismo il maligno costretto a rispondere per comando di Dio rivelò che la psiche umana è il suo regno!
Spero di non essere blasfemo, ma se fosse vero non sarebbe un pochino ingiusto?
Non sarebbe troppo pesante per l’uomo che oltre la sua miseria deve combattere questo “coso” che non dà tregua?


Risposta del sacerdote

Carissimo, 
1. proprio nel Vangelo di domani, quinta domenica di Quaresima anno b, sentirai queste parole del Signore: “Ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori” (GV 20,31).

2. In che senso il demonio è il principe di questo mondo? Forse perché ne è il Signore e il Creatore? 
I manichei pensavano così.
Ma San Tommaso dice che “il demonio è detto principe di questo mondo non per un dominio suo naturale, ma per usurpazione; in quanto gli uomini mondani, disprezzando il vero Signore, si sottomettono a lui” (Commento al Vangelo di Giovanni 20,31). 
Pertanto il mondo è il suo regno nella misura in cui gli uomini lo lasciano entrare.

3. Tuttavia va precisato ancora “il significato della parola mondo che talora viene usata in senso cattivo per indicare gli uomini che amano il mondo, come nella frase del prologo del Vangelo di Giovanni: “Il mondo non lo riconobbe” “(Gv 1,10).
E poiché gli uomini che amano il mondo sono sparsi su tutta la terra viene chiamato principe di questo mondo.
Altre volte invece la parola mondo viene usata in senso buono per indicare i buoni che vivono nel mondo, ma la cui cittadinanza è nei cieli, come ad esempio in 2 Cor 5,19: “È stato Dio riconciliare a sé il mondo in Cristo”” (San Tommaso, Commento al Vangelo di Giovanni 20,31).

4. Gesù ha detto: “Ora il principe di questo mondo viene gettato fuori” (Gv 20,31).
Si potrebbe obiettare: se fosse stato gettato fuori, il diavolo non tenterebbe più come faceva prima. Invece continua a farlo. Dunque non è stato gettato fuori.
 A quest’obiezione San Tommaso risponde dicendo insieme con Sant’Agostino che “sebbene il diavolo tenti gli uomini che hanno cessato di essere del mondo perché si sono convertiti, tuttavia non li tenta più come faceva prima.  Perché allora li tentava e li dominava dall’internodopo invece li tenta solo dall’esterno.
Infatti fino a che gli uomini sono in peccato, il diavolo li domina e li tenta dall’interno. Di qui l’esortazione di San Paolo: “che non regni il peccato nel vostro corpo mortale così da obbedire alle sue concupiscenze” (Rm 6,12).
Perciò il demonio è stato gettato fuori in quanto nell’uomo l’impulso del peccato non è più dall’interno, ma dall’esterno” (Commento al Vangelo di Giovanni 20,31).

5. Ecco pertanto la risposta a quanto avrebbe detto il diavolo sotto il comando dell’esorcista, cioè che la psiche degli uomini è il suo regno.
È il suo regno solo la psiche di coloro che gli hanno aperto le porte mediante il peccato.
E ancora: non nel senso che essi siano rimasti privi del libero arbitrio, perché il demonio può far sentire il suo influsso.

6. Va precisato infine che prima della venuta di Cristo c’erano alcune persone liberate dal peccato, come Abramo, Isacco, Giacobbe, Mosé, Elia…
Su di esse il demonio non dominava.
Perciò, come spiega San Tommaso, prima della passione di Cristo il demonio era stato espulso da alcune persone singole, ma non dal mondo come avvenne dopo di essa.
Quello infatti che allora fu compiuto in pochissimi uomini adesso si può riscontrare in molti e grandi popoli dei giudei e dei pagani convertiti a Cristo” (Ib.).

Con l’augurio che nessuna maniera il demonio ti possa tentare dall’interno, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo