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Quesito
Gentilissimo Padre Angelo,
Mi sono sempre chiesto se i miti della cultura greco-romana possano essere considerati anch’essi come prefigurazioni del Nuovo Testamento. Ad esempio, il mito di Prometeo e Pandora può essere accostabile a quello del peccato originale? Quello dell’Arca di Deucalione e Pirra non è forse simile a quello dell’Arca di Noè? Volevo sapere cioè se, dal momento che il Figlio di Dio ha scelto di rivelarsi al popolo di Isralele, la letteratura classica in rapporto a quella giudaica debba essere svalutata, proprio perché non tratta della storia della salvezza.
La ringrazio per la Sua disponibilità e Le invio distinti saluti.?
Daniele
Risposta del sacerdote
Caro Daniele,
1. parlare di prefigurazione è eccessivo.
Non possiamo mettere i miti della cultura pagana sul medesimo piano delle prefigurazioni dell’Antico testamento.
2. Il mito di Prometeo è del tutto antitetico alla rivelazione cristiana.
Nel mito di Prometeo Zeus è geloso dei suoi segreti e incatena Prometeo che scala l’Olimpo per impossessarsi del segreto del fuoco.
Il Dio della Bibbia è invece un Dio che si rivela per intrattenersi con gli uomini come con amici e li rende partecipi dei suoi segreti e della sua vita divina.
Pertanto: nel mondo pagano abbiamo degli dei che difendono la loro vita e i loro segreti.
Nella rivelazione biblica invece contempliamo Dio che fa di tutto per comunicarsi agli uomini.
3. Tuttavia nel mito di Prometeo possiamo trovare una reminiscenza storica e abbastanza spuria della caduta originale.
4. Ugualmente nel mito dell’arca di Decualione e Pirra si può trovare la reminiscenza storica di un diluvio che aveva spopolato la terra e che aveva dato inizio ad un’umanità nuova.
5. Con questo, senza mettere i racconti della mitologia alla pari del testo sacro, non si esclude che nella cultura classica si possa trovare qualcosa che ricordi fatti realmente avvenuti e che erano rimasti nella memoria collettiva.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo