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La domanda del visitatore è la stessa riportata nel quesito pubblicato ieri.
La presente risposta presuppone quanto pubblicato ieri.
Per questo la numerazione parte da 10.

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Risposta del sacerdote

10. Circa la conoscenza che i demoni possono avere di noi e delle nostre opere va tenuto presente ciò che dice la Sacra Scrittura e in particolare san Paolo circa il luogo dove stanno i demoni.
Certamente vi sono demoni che sono all’inferno, come dice chiaramente il Signore in Mt 25,41: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli”.
Ma vi sono demoni che stanno tra di noi, che tentano alcuni, altri li vessano o li ossessionano. Alcuni prendono addirittura possesso dei corpi.
In riferimento a questa seconda ubicazione la Scrittura indica il deserto come luogo di possibile presenza del diavolo. Gesù infatti si recò nel deserto per essere tentato dal diavolo.
Inoltre Gesù stesso parlando di un demonio cacciato e che può tornare indietro dice: “Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: «Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito». Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima»” (Lc 11, 24-26).

11. Una seconda possibile ubicazione dei demoni, secondo san Paolo, è quella indicata in Ef 2,2 quando dice che alcuni seguono “il principe delle Potenze dell’aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli” e anche quando dice che “la nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Ef 6,12).
San Tommaso chiama questa seconda ubicazione “atmosfera caliginosa”. In altre parole si tratta dei demoni che abitano tra noi.
Allora questi demoni conoscono noi, le nostre azioni, le nostre abitazioni, possono congetturare sul nostro futuro, ma non hanno la possibilità di entrare nell’anima, santuario riservato solo a Dio.

12. Ecco che cosa dice San Tommaso: “Gli angeli in ordine di natura stanno tra Dio e gli uomini.
Ma la disposizione della provvidenza divina vuole che il bene degli esseri inferiori venga procurato per mezzo degli esseri superiori.
Ora, il bene dell’uomo viene procurato dalla divina provvidenza in due maniere.
Primo, direttamente inducendo al bene e allontanando dal male: tutto ciò viene compiuto come si deve per mezzo degli angeli buoni.
Secondo, indirettamente, in quanto cioè si permette che uno sia tentato, perché si eserciti nel bene per mezzo della lotta contro ciò che è contrario al bene. Ed era conveniente che questo bene fosse procurato agli uomini per mezzo degli angeli cattivi, affinché i demoni dopo il peccato non diventassero del tutto inutili all’ordine della natura.
Per questo ai demoni spettano due luoghi di pena. Uno a motivo della loro colpa: e questo è l’inferno. L’altro invece adatto per tentare gli uomini: e a tale scopo è loro dovuta l’atmosfera caliginosa (e cioè stanno tra di noi, n. d. t.).
Però queste industrie per la salvezza degli uomini dureranno fino al giorno del giudizio: quindi il ministero degli angeli e le prove dei demoni dureranno fino a quel momento.
Perciò fino a quel tempo gli angeli continueranno ad essere inviati qua da noi, e i demoni resteranno nella nostra atmosfera caliginosa per tentarci: sebbene non pochi di essi siano di già ora nell’inferno per tormentare quelli che essi indussero al male; a quel modo che non pochi angeli buoni sono in cielo con le anime sante.
Ma dopo il giorno del giudizio tutti i cattivi, uomini e demoni, saranno collocati nell’inferno; i buoni invece il cielo” (Somma teologica, I, 64, 1, 1).

13. Il peccato dei demoni è senza dubbio un peccato di superbia.
In che cosa sia consistito la Scrittura non lo dice espressamente.
Secondo i Santi Padri gli angeli videro che il Verbo (la seconda persona della SS. Trinità) si sarebbe incarnato e che la natura umana unita alla Persona divina del Verbo avrebbe assunto una dignità superiore alla loro. Per questo alcuni dissero: “Non serviam” (“Non servirò”).
L’espressione è tratta da Ger 2,20, sebbene Geremia non la riferisca agli angeli ribelli.

14. San Massimiliano Kolbe, secondo quanto mi riporti, sarebbe andato ancora più in là, ma quanto afferma non è in contrasto col pensiero dei Padri.
Si tratterebbe di un’ulteriore specificazione della ribellione all’Incarnazione del Verbo, in quanto questi non solo avrebbe assunto una natura umana, ma l’avrebbe presa per via di generazione da una donna nell’esercizio della sua maternità. Questa donna sarebbe diventata Madre di Dio, di un’eccellenza infinitamente superiore alla loro.
Ed è un’interpretazione plausibile.

15. Non è possibile alcuna possessione dei demoni nei confronti degli angeli sia perché questi sono sostanze spirituali (e nessuno all’infuori di Dio può penetrare nel loro essere) sia perché i demoni provano vivo orrore dinanzi a ciò che è soprannaturale e santo.
Hanno paura di un’anima in grazia, come fa capire San Giacomo quando dice: “Sottomettetevi dunque a Dio; resistete al diavolo, ed egli fuggirà lontano da voi” (Gc 4,7).
Figuriamoci degli angeli che ormai sono perfettamente stabiliti in grazia!

Ti ringrazio dei vari quesiti che mi hai posto.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo