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Gentile padre Angelo,
ho ascoltato da youtube una conferenza del cardinal Biffi sul cristrocentrismo. Il cardinale esordisce dicendo che il nostro mondo attuale è quello voluto da Dio nella sua volontà attuativa col fine di donarci Gesù redentore e la sua misericordia.
Ma allora Dio ha voluto il peccato originale e tutto il male conseguente?
Grato se vorrà rispondermi dicendomi qual è la dottrina ufficiale del magistero della Chiesa al riguardo.
Cordiali saluti.
Fausto
Carissimo,
ti domando scusa per il ritardo con cui rispondo alla tua mail.
1. Venendo al quesito, penso che il card. Biffi volesse dire: dal momento che Dio fin dall’inizio aveva previsto che l’uomo avrebbe peccato, così ha determinato anche la sua redenzione attraverso la sua incarnazione.
Dio, certo, era libero di creare altri mondi.
Ma creando questo, ha previsto il peccato e ha determinato l’incarnazione.
Pertanto il peccato di Adamo non è stato “forzato” dai disegni di Dio.
2. Tuttavia neanche l’incarnazione sarebbe stata “forzata” dal peccato di Adamo, perché Dio avrebbe potuto incarnarsi ugualmente.
San Paolo infatti dice: “Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui” (Col 1,16).
Ecco il cristocentrismo.
3. Certo, Dio non ha atteso che l’uomo peccasse per determinare l’incarnazione.
Questo è il nostro modo di pensare, di noi che viviamo nel tempo.
Ma Dio dall’eternità ha visto che con la creazione l’uomo avrebbe peccato. E dall’eternità ha attuato il suo piano di redenzione.
In questo modo la sua eterna volontà di redenzione coincide con la sua eterna volontà di creazione.
4. San Tommaso era ben consapevole dell’opinione di alcuni che Cristo si sarebbe incarnato anche se Adamo non avesse peccato.
Ma il suo pensiero, espresso nella Somma teologica, è diverso.
Dice infatti:
“Ci sono in proposito opinioni opposte.
Alcuni dicono che il Figlio di Dio si sarebbe incarnato, anche se l’uomo non avesse peccato.
Altri invece affermano il contrario.
Quest’ultima opinione pare che sia da preferirsi.
Le cose infatti che dipendono dalla sola volontà di Dio, al di sopra di tutto ciò che è dovuto alle creature, non possono esserci note se non attraverso la Sacra Scrittura, nella quale la volontà divina viene manifestata.
Perciò, siccome nella Sacra Scrittura il motivo dell’incarnazione viene sempre desunto dal peccato del primo uomo, è meglio dire che l’opera dell’incarnazione è stata disposta da Dio a rimedio del peccato, di modo che, non esistendo il peccato, non ci sarebbe stata l’incarnazione.
La potenza di Dio però non è coartata entro questi termini: Dio infatti avrebbe potuto incarnarsi, anche se non ci fosse stato il peccato” (Somma teologica, III, 1, 3).
5. Dalla sua parte San Tommaso trova come alleato S. Agostino, il quale spiegando le parole evangeliche “Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto” dichiara: “Se l’uomo non avesse peccato, il Figlio dell’uomo non sarebbe venuto”.
Inoltre a commento delle parole di San Paolo “Cristo venne nel mondo a salvare i peccatori” San Tommaso aveva anche l’interpretazione ordinaria (la Glossa) che diceva: “Nessun motivo ebbe di venire tra noi Cristo Signore se non quello di salvare i peccatori.
Togli le malattie, togli le ferite e non c’è più bisogno di medicina”.
6. Dal momento che San Tommaso parla di opinioni e non di dottrina, le due tesi possono essere ragionevolmente sostenute.
Del resto San Tommaso stesso conclude dicendo: La potenza di Dio però non è coartata entro questi termini: Dio infatti avrebbe potuto incarnarsi, anche se non ci fosse stato il peccato” (Somma teologica, III, 1, 3).
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo