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Quesito

Buona sera padre, le vorrei porre questa domanda:
se Dio avesse dei sentimenti e rispondesse alle nostre preghiere ci sarebbe mutamento in Dio.
Come puo’ l’eterno e il temporale di cui noi facciamo parte correlarsi, senza che l’eternità si temporalizzi e il tempo si eternizzi?
grazie anticipatamente


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. potrei liquidare in breve la domanda affermando che i sentimenti sono emozioni che coinvolgono la vita sensitiva tanto degli uomini quanto degli animali.
Ora Dio, essendo purissimo spirito, non ha vita sensitiva e non è soggetto ad emozioni.

2. Ciò nonostante Dio è autore e creatore anche dei sentimenti, ma non è soggetto a sentimenti. 
Come del resto Dio è autore della realtà materiale, ma non è materia.
Dio trascende tanto i sentimenti quanto la materia.

3. Questo non significa che Dio non ami.
Anzi, secondo la rivelazione cristiana “Dio è amore, chi rimane nell’amore, rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1 Gv 4,16).
Ma questo amore è infinitamente superiore all’amore che si prova nelle emozioni.

4. A dire il vero, il testo sacro non dice che Dio è amore. Ma dice che Dio è carità.
Viene usato questo termine nuovo (in greco: agàpe, in latino: carità) per indicare che si tratta di un modo divino e soprannaturale di amare.
Per questo San Tommaso dice che la carità è amore, ma non ogni amore è carità.
È carità solo l’amore che è una derivazione del modo proprio e divino di amare.
In gergo teologico viene detto che si tratta di un amore soprannaturale, che non nasce da noi, come avviene per i nostri sentimenti, ma viene infuso da Dio.

5. Venendo alla tua precisa domanda “se Dio ha dei sentimenti e risponde alle nostre domande ci sarebbe mutamento in Dio”. 
Se fosse così, non sarebbe più Dio.
La conclusione è logica.
Ma è sbagliata la premessa perché porta a pensare che Dio – ora in un momento ora in un altro – ascolti le preghiere degli uomini.
Ma Dio non è così.
Dio non vi è divenire.
Dio è atto puro.

6. Sicché quando Dio crea o esaudisce le preghiere degli uomini sono le cose pensate e volute ab aeterno da Dio che in quel momento per il suo volere eterno, pur restando nella mente di Dio, acquisiscono un’esistenza anche fuori di Dio.
Ma Dio in nessun modo muta nell’atto della creazione del mondo o nell’atto in cui esaudisce le preghiere degli uomini.

7. Infine, per la precisione, le cose pensate ab aeterno da Dio non sono Dio, non sono l’eternità.
Pertanto non è l’eternità  – e cioè –  Dio che si temporalizza, ma sono le cose pensate ab aeterno da Dio che si temporalizzano.
E le cose che si temporalizzano, proprio perché sono cose e non sono Dio, rimangono eternamente nella mente di Dio, ma non diventano mai eternità, e cioè non diventano mai Dio.

Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera. 
Padre Angelo