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Quesito

Caro Padre Angelo,
mi rivolgo alla sua persona per avere lumi su alcune questioni a cui gradirei poter trovare risposta.
Ecco dunque le mie domande, di cui la prima volutamente eretica:
1. Se Dio è amore e solo amore, la creazione dovrebbe essere intesa come naturale emanazione di questa sostanza divina che è infinito amore, anziché come libero atto volontario di grazia che avrebbe potuto anche non essere compiuto (necessità e non libertà). Detto altrimenti: se Dio è amore, Egli non può che amare e quindi creare, donare, perdonare, generare vita.
2. Se Dio è amore non può certo volere il male. Perché allora nel paradiso terrestre vi è la presenza del serpente tentatore di Eva? Il serpente non è la presenza del maligno?
 3. La vigna di Nabot (I Re 21, 29): perché Dio perdona Acab facendo però ricadere lo sconto dell’assassinio da lui perpetrato sul figlio?
Il perdono divino non dovrebbe produrre effetto liberatorio della pena? Altrimenti a che serve il sincero pentimento se il colpevole non può invocare, sperare e contare sulla misericordia di Dio? Ed ancora: come si concilia la visione cristiana che tiene in massima considerazione la libertà del singolo ed il di lui libero arbitrio, con questa vicenda, la quale impone l’espiazione di una pena ad un individuo (il figlio) per un fatto da lui mai compiuto?
Il male non proviene da un erroneo esercizio del libero arbitrio del singolo? In quest’ottica dove risiede la colpa del figlio, assolutamente estraneo con il suo personale comportamento, all’efferato delitto commesso  dal padre?
La ringrazio per la sua risposta e disponibilità.
Giacomo


Risposta del sacerdote

Caro Giacomo,
rispondo per ordine alle tue domande:
1. alla prima: sì, è eretica.
Dio ama e non può non amare se stesso. 
Ma circa il porre le creature che sono ab aeterno nella sua mente anche al di fuori della sua mente dipende dalla sua libertà.
Qui non è costretto. Per questo è erroneo ed eretico parlare di emanazione.

2. Alla seconda: il serpente è un’immagine del diavolo. Il tentatore viene presentato sotto quest’immagine,
Ma il diavolo (la realtà che sta dietro l’immagine letteraria) non è uscito dalle mani di Dio come diavolo, ma come angelo, come realtà buona. 
Poi si è ribellato e pervertito.

3. Non devi dimenticare che siamo nell’Antico Testamento dove vigeva la legge del taglione.
Acab ha permesso che venisse ucciso un innocente (Nabot) e un innocente (il figlio) gli verrà preso.
Vedi, non Acab ha opposto resistenza, non ha domandato perché, non ha detto che era ingiusto. Sapeva bene che c’era questa legge (Es 21,24; Lev 24,20; Dt 19,21) e che andava applicata. Era una legge che vigeva anche fuori della Palestina.
Lui stesso chissà quante volte l’aveva applicata sui suoi sudditi.

4. Ma adesso siamo nel Nuovo Testamento e Gesù ha abolito questa legge nel discorso della montagna: “avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio…” (Mt 5,38-39).
Col Nuovo Testamento ci è stata mostrata una misura diversa (l’esemplarità di Gesù) che si imporrà poco per volta in mezzo a popolazioni che continuavano ad applicare la legge del taglione.
Purtroppo in alcune popolazioni, dove non è penetrato il cristianesimo, vige ancor oggi.

Ti ricordo nella mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo