Questo articolo è disponibile anche in: Italiano

Quesito

Buongiorno Padre Angelo e buona domenica,
Scusi il disturbo, le volevo fare una domanda a carattere teologico. 
Durante la Santa Messa viene fatta la Consacrazione sia del pane che del vino.
Il pane non diventa solo Corpo, ma anche Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo.
Così anche il Vino, non diventa solo Sangue, ma anche Corpo, Anima e Divinità del Signore.
Se in entrambi dunque sono presenti Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, perché viene fatta la Consacrazione sia del pane che del vino?
Non bastava fare solo la Consacrazione del Pane?
E come mai il Vino Consacrato non viene dato ai fedeli?
La ringrazio per la sua disponibilità, che Dio la benedica.
Lorenzo


Risposta del sacerdote

Caro Lorenzo,
1. nella consacrazione solo il pane e solo il vino si convertono rispettivamente nel Corpo e nel Sangue del Signore.
La consacrazione del pane non ha come proprio obiettivo di convertirlo nel Sangue di Cristo, ma nel Corpo di Cristo.
Tuttavia per concomitanza naturale dove c’è il Corpo di Cristo, c’è anche il suo Sangue, la sua Anima e la sua Divinità.

2. San Tommaso d’Aquino dice: “È necessario riconoscere, secondo la fede cattolica, che tutto il Cristo è presente in questo sacramento. 
Si noti però che ciò che appartiene a Cristo può essere in questo sacramento in due modi: primo, quasi in forza del sacramento; secondo, per concomitanza naturale
In forza del sacramento è presente sotto le specie sacramentali ciò in cui direttamente si converte la preesistente sostanza del pane e del vino, come significano le parole della forma, che qui sono efficaci come negli altri sacramenti, e cioè: “Questo è il mio Corpo”, “Questo è il mio Sangue”. 
Per concomitanza naturale poi è presente in questo sacramento ciò che è realmente congiunto con quanto costituisce il termine della conversione suddetta. 
Se infatti due cose sono unite realmente tra loro, dovunque si trova realmente l’una bisogna che si trovi anche l’altra” (Somma teologica, III, 76, 1).

3. San Tommaso ripete questo concetto nell’articolo seguente: “Sotto le specie del pane il Corpo di Cristo è presente in forza del sacramento, il Sangue invece per concomitanza naturale, come si è detto sopra riguardo all’Anima e alla Divinità.
Al contrario sotto le specie del vino è presente il Sangue di Cristo in forza del sacramento, e il Corpo di Cristo per concomitanza naturale, come l’Anima e la Divinità; questo perché attualmente il sangue di Cristo non è separato dal suo corpo, come lo fu nel tempo della sua passione e morte” (Ib., III, 76, 2).

4. Ora se in forza della consacrazione del pane è presente tutto Cristo nel suo corpo, nel suo sangue, nella sua anima e nella sua divinità, giustamente ti domandi perché sia necessario consacrare tutte e due le specie e non soltanto una.
La prima motivazione è che Cristo ha fatto così. Ed evidentemente si ha fatto così è perché c’è un significato salvifico per noi.

5. Ecco la risposta di San Tommaso: “Sebbene tutto il Cristo sia presente in ciascuna delle due specie, non vi è presente inutilmente. 
Primo, perché ciò serve a rappresentare efficacemente la passione di Cristo, nella quale il sangue fu separato dal corpo. Cosicché nella forma stessa della consacrazione del sangue viene ricordata la sua effusione.
Secondo, la cosa è adatta all’uso del sacramento, al fine di poter offrire distintamente ai fedeli il corpo di Cristo come cibo e il sangue come bevanda.
Terzo, ciò si addice anche agli effetti, perché, come abbiamo accennato sopra, “il corpo viene offerto per la salvezza del corpo e il sangue per la salvezza dell’anima” (Ib., ad 1).

6. Inoltre, ricorda San Tommaso, “nella passione di Cristo, della quale l’Eucaristia è il memoriale, le altre parti del Corpo non rimasero separate tra loro come il Sangue; ma il Corpo rimase integro, in conformità alle parole: “Non gli romperete alcun osso” (Es 12,46). Ecco perché in questo sacramento nessun’altra parte, all’infuori del Sangue, viene consacrata separatamente dal Corpo” (Ib., ad 2).

7. Infine perché “il Corpo di Cristo non è nella specie del vino in forza del sacramento, ma solo per concomitanza. Quindi con la consacrazione del vino si renderà presente il Corpo di Cristo non direttamente, ma per concomitanza” (Ib., ad 2).

8. Pertanto, comunicandosi al Corpo del Signore, ci si comunica anche al suo Sangue, alla sua Anima e alla sua Divinità.
E siccome per praticità e per scongiurare versamento per terra del Sangue del Signore fin dall’inizio si portava la Santa Comunione ai malati solo sotto la specie del pane, così successivamente è invalso nell’uso della chiesa nella comune celebrazione dell’Eucaristia.
Tuttavia oggi, più che in passato, viene essere amministrata la Santa Comunione anche sotto la specie del vino.

Con l’augurio di partecipare sempre all’Eucaristia come se fossi presente sul calvario come la Madonna e San Giovanni, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo