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Quesito
Caro Padre Angelo,
innanzitutto complimenti per il servizio che offre. L’opportunità che viene data a chiunque di porre quesiti a Lei, è di grande utilità.
San Tommaso d’Aquino ha aperto una breccia nel mio cuore, sono totalmente affascinato dalla sua vita e dalle sue opere. Trovo molta difficoltà nell’accostarmi ai suoi scritti, ma l’impegno non manca.
Chiedo umilmente il suo pensiero su alcune mie ed altrui interpretazioni sul Tomismo:
1) il Cristianesimo, e di conseguenza la Chiesa Cattolica, considera il Tomismo soddisfacente ed in linea con i principi cardini della nostra religione?
2) il tema greco/pagano: forma-materia, adattato da San Tommaso a: natura-grazia, non sprofonda nel razionalismo e quindi all’Umanesimo?
3) può il Tomismo (e vorrei con tutto il cuore che lo fosse!) essere considerato d’ “attualità”?
Grazie Padre Angelo
L. P.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
rispondo volentieri alle tue tre domande sulla validità del pensiero di san Tommaso.
1. Mi chiedi anzitutto se “il Cristianesimo, e di conseguenza la Chiesa Cattolica, considera il Tomismo soddisfacente ed in linea con i principi cardini della nostra religione?”
La risposta è pienamente affermativa.
Paolo VI nella lettera Lumen Ecclesiae (per il settimo centenario della morte di san Tommaso) scrive:
23. “Ora, essendo lungo elencare tutte le attestazioni della grande venerazione della Chiesa e dei Pontefici per San Tommaso, qui ricorderemo solo che verso la fine del secolo scorso proprio quando più evidenti erano ormai le conseguenze della rottura dell’equilibrio tra ragione e fede – di nuovo fu da essi proposto il suo esempio e il suo magistero come fattori positivi per l’unità tra la fede religiosa, la cultura, la vita civile, da attuare sia pure in modi nuovi e rispondenti ai nuovi tempi.
La Sede Apostolica invitò ed incoraggiò gli spiriti ad una autentica rifioritura degli studi tomistici. I nostri Predecessori, fin da Leone XIII e per il forte impulso da lui dato con l’Enciclica Aeterni Patris, hanno raccomandato l’amore dello studio e dell’insegnamento di S. Tommaso, per manifestare la consonanza della sua dottrina con la rivelazione divina, l’armonia tra fede e ragione, conservandone i rispettivi diritti, il fatto che il prestigio riconosciuto alla sua dottrina, lungi dal sopprimere l’emulazione nella ricerca, la stimola piuttosto e la guida con sicurezza. La Chiesa inoltre, ha voluto preferire la dottrina di S. Tommaso, proclamando che essa è la propria (Benedetto XV, Fausto appetente die, 1921) non intendendo con ciò affermare che non sia lecito aderire a un’altra scuola, avente diritto di cittadinanza nella Chiesa – e di favorirla a motivo della plurisecolare esperienza. Anche oggi l’Angelico e lo studio della sua dottrina stanno, per legge, alla base della formazione teologica di coloro che sono chiamati alla funzione di confermare e confortare i fratelli nella fede” (n. 23).
“Lo stesso Concilio Vaticano II due volte ha raccomandato San Tommaso alle scuole cattoliche. Trattando, infatti, della formazione sacerdotale ha affermato: Per illustrare quanto più possibile i misteri della salvezza gli alunni imparino ad approfondirli e a vederne il nesso per mezzo della speculazione avendo San Tommaso per maestro (Optatam totius, n. 16). Lo stesso Concilio Ecumenico nella Dichiarazione sull’educazione cristiana, mentre esorta le scuole di grado superiore ad aver cura che, indagando accuratamente le nuove questioni poste dall’età che si evolve, si colga più chiaramente come fede e ragione si incontrino nell’unica verità,subito afferma che a questo fine è necessario seguire le orme dei Dottori della Chiesa, specialmente di S. Tommaso (Gravissimum educationis, 10). E’, così, la prima volta che un Concilio Ecumenico raccomanda un teologo, e questi è San Tommaso” (n. 24).
2. Chiedi ancora: il tema greco/pagano: forma-materia, adattato da San Tommaso a: natura-grazia, non sprofonda nel razionalismo e quindi all’Umanesimo?
Forse questa domanda l’hai espressa un pò male.
In ogni caso per san Tommaso come la grazia perfeziona la natura, così la fede perfeziona la ragione.
L’errore del nostro tempo, che affonda probabilmente le proprie radici nell’Umanismo, tende a disintegrare il rapporto ragione-fede, e con esso il rapporto libertà-verità, il rapporto persona-società.
Al dire di Giorgio La Pira questa disintegrazione è all’origine dei tanti mali di cui soffre il nostro tempo e dà origine rispettivamente al razionalismo, al relativismo e all’individualismo.
3. Chiedi infine: “può il Tomismo (e vorrei con tutto il cuore che lo fosse!) essere considerato d’ “attualità”?
Ti rispondo con le parole di Giovanni Paolo II, tratte dall’enciclica Fides et ratio:
“La novità perenne del pensiero di san Tommaso d’Aquino
Un posto tutto particolare in questo lungo cammino spetta a san Tommaso, non solo per il contenuto della sua dottrina, ma anche per il rapporto dialogico che egli seppe instaurare con il pensiero arabo ed ebreo del suo tempo. In un’epoca in cui i pensatori cristiani riscoprivano i tesori della filosofia antica, e più direttamente aristotelica, egli ebbe il grande merito di porre in primo piano l’armonia che intercorre tra la ragione e la fede. La luce della ragione e quella della fede provengono entrambe da Dio, egli argomentava; perciò non possono contraddirsi tra loro.
Più radicalmente, Tommaso riconosce che la natura, oggetto proprio della filosofia, può contribuire alla comprensione della rivelazione divina. La fede, dunque, non teme la ragione, ma la ricerca e in essa confida. Come la grazia suppone la natura e la porta a compimento, così la fede suppone e perfeziona la ragione. Quest’ultima, illuminata dalla fede, viene liberata dalle fragilità e dai limiti derivanti dalla disobbedienza del peccato e trova la forza necessaria per elevarsi alla conoscenza del mistero di Dio Uno e Trino. Pur sottolineando con forza il carattere soprannaturale della fede, il Dottore Angelico non ha dimenticato il valore della sua ragionevolezza; ha saputo, anzi, scendere in profondità e precisare il senso di tale ragionevolezza. La fede, infatti, è in qualche modo ” esercizio del pensiero “; la ragione dell’uomo non si annulla né si avvilisce dando l’assenso ai contenuti di fede; questi sono in ogni caso raggiunti con scelta libera e consapevole.
E per questo motivo che, giustamente, san Tommaso è sempre stato proposto dalla Chiesa come maestro di pensiero e modello del retto modo di fare teologia” (Fides et ratio, 43).)
Pier Giorgio Frassati si riprometteva per il 1925 di affondare la sua mente nelle pagine di san Tommaso d’Aquino e di trarne grande nutrimento per la sua anima.
Quello che a Pier Giorgio non riuscì nella vita presente (il Signore lo chiamò a sé il 4 luglio di quell’anno) lo auguro a te con tutto il cuore e per questo ti prometto una particolare preghiera per l’intercessione potente di san Tommaso (il quale a proposito di preghiera disse che tutto quello che aveva chiesto al Signore gli fu accordato).
Ti benedico.
Padre Angelo