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Quesito
Caro Don Angelo
Il mio nome è Marco, ho 53 anni.
Dal 1997 mi con escluso dalla eucarestia dopo la mia separazione ed il successivo divorzio con la mia prima moglie, dalla quale non ho avuto figli.
Da allora, ho frequentato periodicamente ed abbastanza tiepidamente la Chiesa senza tuttavia mai assumere la eucarestia in quanto non mi sono mai ritenuto degno avendo peccato e sottovalutato il Sacramento del Matrimonio.
Nel frattempo ho conosciuto la mia attuale moglie con la quale ci siamo sposati civilmente nel 2002. Lei era già madre di una piccola bambina che poi ho adottato (ora ha 22 anni). Abbiamo poi avuto un figlio che ora ha 17 anni. Tra gli alti a bassi di una vera unione stiamo andando avanti da 18 anni. Abbiamo battezzato e cresimato entrambi I figli ed abbiamo cercato di frequentare la Chiesa nei periodi in cui potevamo farlo. Anche se devo essere sincero che, per vari motivi, negli ultimi anni che eravamo in Italia, la Chiesa non era proprio al centro dei nostri interessi purtroppo.
Ora, stando lontano dal mio Paese, in un paese Islamico, avendo anche più tempo libero, mi sono riavvicinato alla preghiera. Molti dei Fratelli Musulmani che mi circondano pregano 5 volte al giorno ed allora mi sono detto che potevo farlo anche io. Inoltre il Signore ha volute mettermi alla prova con delle situazioni toste. Nessuna croce che non potessi sopportare ma è stata dura.
Il Signore misericordioso ha operato molto su di me in questi ultimi tre anni. Ha fatto emergere tutti i miei peccati e me li ha presentati davanti lasciandomi la libertà di riconoscerli e di cercare di migliorare. Io ho accettato la Sua proposta di conversione ma mi rendo conto che senza la Eucarestia sono solo uno che prega ma non posso pretendere di accoglierlo pienamente.
Rinunciare alla Eucarestia è stata una follia e non aver accolto veramente Dio nel mio cuore è stata una pazzia. Ho perso solo tempo con stupidaggini ed ho peccato molto. Ora lo capisco e sono pentito.
So che devo confessarmi ma vorrei prima prepararmi bene perché i peccati che ho commesso sono troppo gravi.
Cerco di prepararmi almeno per meritarmi il perdono: avere pazienza e di non offendere il mio prossimo (specialmente in Famiglia), prego più volte al giorno con il rosario e con le preghiere alla Santa Croce per le anime del Purgatorio, seguo la messa in diretta online da Fatima quando posso, ma cerco di farlo ogni giorno; inoltre seguo il catechismo per adulti online dal Santuario della Madonna dei Boschi con dei frati eccezionali.
Per questo, da umile peccatore, chiedo il suo aiuto su come fare per essere perdonato per un peccato così grave, con la aggiunta che ho fatto tanto male alla mia ex moglie ed alla sua famiglia. Senza contare tanti altri peccati sui quali ho inciampato in questi anni di materialismo e debolezze che mi hanno impedito di convertirmi veramente.
Ho bisogno del Vostro aiuto, Padre. Invoco umilmente e con fiducia la intercessione della Madre Nostra e del Sacro Cuore di Gesù affinché il nostro Signore, nella Sua infinita Misericordia, parli attraverso di Voi, Suo Ministro. Da parte mia, prometto di aprire le orecchie ed il cuore.
Beneditemi Padre.
vostro Marco
Risposta del sacerdote
Caro Marco,
1. anzitutto mi scuso per il grave ritardo con cui ti rispondo.
In secondo luogo rendo grazie a Dio per quanto sta facendo nella tua vita.
Gesù ha detto: “Nessuno viene a me se il Padre non lo attira” (Gv 6,44).
Ora il Signore ti sta traendo a sé sia mediante un’intensa vita di preghiera sia col pentimento per i peccati compiuti, che sono stati motivo di sofferenza non solo per il Signore, ma anche per altre persone.
2. Al momento presente il Signore ti fa sentire un forte desiderio per l’Eucaristia. Senti giustamente che manca qualcosa di molto importante alla tua unione con Dio.
È da tempo ormai che sperimenti in te quanto Gesù ha detto nell’Apocalisse: “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me” (Ap 3,20).
E senti il desiderio non soltanto di aprirgli, ma anche di spalancargli la porta.
Perché nessuna comunione è così forte e così piena come quella che si attua nell’Eucaristia: in quel momento il Signore riempie di sé non solo la nostra anima, ma anche il nostro corpo.
Nello stesso tempo comunica un senso di soavità che non è di questo mondo.
In molte persone questo senso di soavità non lo si avverte tanto nel momento in cui si riceve il Signore, ma subito dopo, quando avviene una vera fusione tra noi e Gesù Cristo e volentieri sostiamo in comunione con Lui.
San Tommaso dice che “in forza di questo sacramento l’anima spiritualmente si ristora, in quanto rimane deliziata e quasi inebriata dalla dolcezza della bontà divina, secondo l’espressione dei Cantici: “Mangiate, amici; bevete, inebriatevi, carissimi” (Ct 5,1)” (Somma teologica, III, 79, 1, ad 2).
E dice anche “che con il solo suo desiderio uno può conseguire la grazia che lo vivifica spiritualmente” (Ib., ad 1).
3. Che cosa puoi fare in questo momento?
Dovresti mettere ordine nella tua vita matrimoniale.
Forse ci sono dei motivi che possono aver reso nullo il tuo precedente matrimonio.
Per questo ti consiglio di parlare con un giudice del tribunale ecclesiastico.
Non ci vorrà molto per lui per vedere se è opportuno istruire un procedimento di dichiarazione di nullità.
In riferimento a questo non ti deve spaventare il costo economico, perché volutamente la conferenza episcopale italiana lo tiene basso (525 €) perché tutti possono avere la possibilità di mettersi in regola e di vivere in grazia di Dio.
Secondo la normativa di Papa Francesco il tribunale ecclesiastico dovrebbe darti la sentenza senza farti aspettare tanto, e cioè entro un anno.
Il bene dell’eucaristia è così prezioso che vale anche questo sacrificio economico.
4. Nel frattempo ti consiglio di vivere in grazia di Dio perché questo è possibile anche per chi vive in una situazione oggettivamente non regolare.
Il santo Papa Giovanni Paolo II dice che coloro che sono in una situazione matrimoniale irregolare possono vivere in grazia di Dio se sono pentiti del male compiuto e se vivono in perfetta continenza (cfr. Familiaris consortio 84).
Quest’ultimo punto non dovrebbe essere così insormontabile perché nella vita di tutti i coniugi capita che per periodi più o meno lunghi e per i più svariati motivi che si debba vivere in castità.
La castità non è assenza di affetto, ma se vissuta bene è una forma molto alta di amore.
Così facendo puoi già riconciliarti con Dio nella confessione sacramentale.
E puoi fare anche la Santa Comunione là dove non è conosciuta la tua situazione di irregolarità. Questo per evitare confusione e ulteriore motivo di inciampo tra i fedeli.
Augurandoti ogni bene per il tuo futuro, ti ricordo nella preghiera e ti benedico molto, molto volentieri.
Padre Angelo