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Quesito

Caro Padre Angelo,
Mi chiamo C., ho 22 anni. Da 3 anni a questa parte non mi sento più "nella grazia del signore" come prima.  Sebbene non sia mai stata una persona che andava a messa spesso, e che pregava saltuariamente, mi sentivo come vicina al Signore e soprattutto a Maria. Oltre la vita tranquilla e lontana da particolari tentazioni, che conducevo,  avevo un fidanzato con il quale poi sono rimasta 4 anni. Avevamo alti e bassi ma lui era un ragazzo buono, ha sempre fatto di tutto per me. Un momento no nella relazione non può giustificare il fatto che circa 3 anni fa, io l’ho tradito per un altro, consapevolmente. Da lì e’ cominciato il mio incubo. Da lì la grazia che sentivo su di me, non la avvertivo più. Da quel momento in cuor mio ho sempre pensato di meritare l’inferno. Mi allontanai del tutto dal signore. Ma non c’è fine al peggio. Circa 2 anni fa ci rimasi incinta di questo ragazzo con cui avevo tradito l’altro, e non avevamo la possibilità di crescerlo. Poi successe che io ebbi un aborto spontaneo. Tuttavia sono consapevole del fatto che la volontà di abortire ci sarebbe stata comunque, seppur con il cuore pieno di dolore, da parte mia. Da quel momento dentro me ho la certezza di meritare le pene dell’inferno, per essere un adultera o peggio. Da poco tempo qualcosa in me si e’ mosso. Ho avvertito il forte desiderio di rivedere il signore, di allontanarmi per una volta dalla sensazione di non meritare il suo amore. E sono andata verso di lui, sono giunta da lui. Mi sono confessata dei miei peccati, tranne quello del tradimento perché per me era questione di un così grande imbarazzo. Anzi a dir la verità al momento neanche lo ricordavo, immersa come ero nell’inerzia del non voler ricordare. Mi sento persa, continuo a cercare il signore perché sento questo trasporto nel cuore e nell’animo, ma d altro canto sento di non meritarlo, mi sento sporca delle macchie del peccato. Come e potuto succedere che io sia finita nelle grinfie del demonio? Ho paura e non so cosa fare, mi appello ad un suo prezioso consiglio ringraziando in anticipo.
C.


Risposta del sacerdote

Carissima C.,
1. mi dispiace di risponderti con così grave ritardo, ma solo oggi sono giunto alle mail del 22 settembre.

2. Certo nella confessione avrai detto dei rapporti sessuali e anche di aver pensato all’aborto se questo non fosse sopravvenuto spontaneamente.
Ti sei dimenticata di dire che avevi tradito il tuo ragazzo.
Dal momento che i rapporti sessuali fuori dal matrimonio sono privati del loro intrinseco significato e sono compiuti tra persone libere costituiscono una fornicazione.
Potrei dire che ti sei dimenticata di dire che avevi fornicato con due persone anziché con una sola. Il peccato è lo stesso. Di più c’è l’aggravante di aver tradito l’amicizia.

3. C’è stato poi il problema dell’aborto al quale eri ormai interiormente orientata.
E questo è il peggio, del quale purtroppo a volte non c’è fine, come giustamente hai osservato.
Sei stata risparmiata dal compierlo, anche se ne avevi l’intenzione.
Ti fa orrore anche solo il pensiero di avervi indirizzato la tua mente e il tuo cuore. È giusto che sia così.
Ma il peggio il Signore te l’ha risparmiato.
Questo l’hai confessato.
Hai pianto il tuo peccato. E il Signore ti ha perdonata.
Su questo non devi avere dubbi.
Sei sempre la sua figlia prediletta! Ed è così, sebbene ne senta profonda indegnità.

4. Ma adesso veniamo ad un altro problema: i rapporti sessuali prematrimoniali non aiutano a custodire la fedeltà. Piuttosto abituano a consegnarsi a chi non ci appartiene.
Questo è successo a te sia in riferimento al tuo ragazzo (al quale ancora non appartenevi definitivamente) sia all’altro.
Né questi rapporti hanno aiutato i tuoi due ragazzi ad essere fedeli. Anch’essi (salvo conversioni) con tutta probabilità hanno continuato per la loro strada, e cioè in quella dell’impurità e dell’infedeltà.

4. Adesso ti sei confessata.
La prossima volta integrerai la confessione.
Ma poi cerca di stare unita al Signore e di amarlo.
Lo ami solo se ti fidi di Lui e dei suoi precetti. Questi precetti sono rivolti solo ed esclusivamente a tutelare il tuo amore e la tua felicità.
Pensa se col primo ragazzo ti fossi comportata castamente. Avresti speso tutto questo tempo nel costruire la casa spirituale, e cioè l’intesa, l’affiatamento, e avreste acquisito anche la capacità reciproca di autodominarvi e di imparare la castità, che è la premessa insostituibile della fedeltà.

5. Rimani in grazia, continua a confessarti spesso e in maniera periodica anche – come mi auguro – in completa assenza di peccati mortali.
Prega quotidianamente col santo Rosario.
Non ti sentirai nelle grinfie del demonio, ma sempre e solo nelle mani del Padre celeste che ti ama come sua figlia prediletta e come tale ti custodisce.

Ti ricordo volentieri al Signore e ti benedico.
Padre Angelo