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Quesito

Caro Padre Angelo,
Mi chiamo Marco, ho 29 anni e sto pian piano cercando di costruire un cammino di conversione che spero di poter, fra alti e bassi, arricchire di giorno in giorno.
Avrei una domanda da farLe riguardo al Purgatorio poiché non riesco ad ottenere una risposta semplice e chiara da nessuno a riguardo.
Vorrei sapere come mai esiste il purgatorio, ( o se vogliamo dire meglio, da cosa è stato dedotto possa esistere) dal momento che nel vangelo, Gesù non ne ha mai fatto menzione.
Anzi, a dirLe la verità alcune parabole che ha pronunciato mi sembrano un po’ stridere con questa realtà. Ad esempio, in quella del buon padre misericordioso, quando il figlio che ha sperperato le sue ricchezze in dissolutezze varie, si è pentito ed è ritornato dal padre umilmente chiedendo perdono, Gesù dice che il padre gli è corso incontro e ha subito fatto festa, non è che gli ha detto… “mi fa piacere che sei tornato, ora però prima di prender parte come un tempo in famiglia, passa in cucina per punizione a lavare i piatti per una settimana”..!
Ora… sappiamo che il Purgatorio esiste, almeno io ci credo, (credendo alle apparizioni della Madonna a Medjugorje, so che lo ha mostrato in visione ai veggenti) vuol dire che c’è davvero… ma allora mi chiedo, perché Gesù non fa riferimento mai a questo nel Vangelo?
Quando Gesù dice “tutto quello che unirete in terra sarà unito nei cieli e tutto quello che scioglierete in terra lo sarà anche nei cieli”, potrebbe significare che il Papa, rappresentando Gesù sulla terra, abbia un potere tale per cui possa creare all’interno della Chiesa dei dogmi nuovi?
E’ una mia interpretazione, facilmente sbagliata, che mi farebbe piacere Lei potesse correggere, e gliel’ho accennata perché in virtù di questa mia riflessione, sarei portato a pensare che la realtà del Purgatorio sia venuta ad esistere per un volere della chiesa a posteriori, al fine rendere tollerabile al cospetto di Dio, la peccaminosità del genere umano!
Ma in questo caso, si tratterebbe di una deduzione e una libera interpretazione che scaturisce da mente umana, e come ci hanno insegnato, i nostri pensieri, non sono i pensieri di Dio.
Non so, sono molto perplesso a riguardo!
La ringrazio per l’attenzione e la saluto cordialmente
Marco


Risposta del sacerdote

Caro Marco,
1. stando alla parabola del figliol prodigo, io troverei l’analogia del purgatorio nel fatto che il figlio, nel tempo intercorso per il macello degli animali e la preparazione del pranzo, ha avuto tutto il tempo per lavarsi.
Non è immaginabile che abbia messo il vestito più bello, gli siano stati dati i calzari, l’anello, mentre era ancora tutto sporco e puzzolente. Non dimentichiamo che era reduce dal pascolo dei porci!
Che festa avrebbero fatto con uno che mandava un fetore del genere?

2. Il papa non può inventare nessuna realtà ultraterrena.
Nel suo magistero può riconoscere e fissare in termini dogmatici una determinata verità, ma non la può inventare.

3. Il 5 luglio 2009 è stata pubblicata una mia risposta ad un visitatore che mi poneva una domanda simile alla tua.
In questa risposta portavo due motivazioni: una poggiata sulla tradizione della Chiesa, che fin dall’antichità ha offerto suffragi per i morti, e l’altra da alcune affermazioni del vangelo.
Puoi andare a rileggerla.

4. Scrivevo anche: “Ma, oltre il Vangelo, vi è il resto della Sacra Scrittura nella quale non mancano riferimenti a quella realtà che noi chiamiamo Purgatorio.
San Paolo, ad esempio, scrive: “Ma ciascuno stia attento come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che gia vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l’opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno. Se l’opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l’opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco” (1 Cor, 3,10-15).
Su questo testo annota la Bibbia di Gerusalemme: “Qui il purgatorio non è inteso direttamente, ma questo è uno dei testi da cui è partita la Chiesa per esplicitare la sua dottrina”.

5. Vi è poi la testimonianza che arriva addirittura dall’Antico Testamento e precisamente nel secondo libro dei Maccabei: “Il nobile Giuda … fatta una colletta, con tanto a testa, per circa duemila dramme d’argento, la inviò a Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio espiatorio, agendo così in modo molto buono e nobile, suggerito dal pensiero della risurrezione. Perché se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato superfluo e vano pregare per i morti. Ma se egli considerava la magnifica ricompensa riservata a coloro che si addormentano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato” (2 Mac 12,43-45).

6. Del resto nel libro dell’Apocalisse si legge che nella Gerusalemme celeste “non entrerà nulla d’impuro” (Ap 21,27).

Ti assicuro un ricordo nella preghiera e ti benedico.
Padre Angelo