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Quesito
Caro padre Angelo,
vorrei da lei un suggerimento su questo punto: dopo anni di riflessione ho compreso la necessità di guardare a tutte cose dal punto di vista di Dio, essendo questa la giusta prospettiva per essere “inserito” nell’esistenza.
Che consigli mi può dare al riguardo?
La ringrazio, la abbraccio e le dono un Rosario.
Remo
Risposta del sacerdote
Caro Remo,
1. guardare alle cose dal punto di vista di Dio è indubbiamente il punto prospettico migliore.
Per S. Teresa d’Avila aver capito questo è stata una delle grazie più belle della sua vita.
Scrive: “Stando un giorno in orazione, mi fu rappresentato come tutte le cose si vedano in Dio e come Egli le contenga in sé. Fra le molte grazie che Dio mi ha fatto, questa è quella che più di tutte mi si impresse nella mente” (Vita, 40,9-10).
2. Per S. Giovanni della Croce, insigne confratello di santa Teresa, questa conoscenza è fonte di grande gioia: “L’anima comprende allora perfettamente che tutte le creature, qualunque sia il grado nell’immensa scala dell’essere, hanno in Dio la loro vita, la loro forza, la loro durata… In questo consiste il grande diletto: conoscere le creature per mezzo di Dio e non Dio per mezzo delle creature. L’anima vede ciò che Dio è in sé e ciò che è nelle creature” (Fiamma, 4,6).
Il motivo è semplice: Dio tutto vuole e tutto permette sempre e solo in vista del bene.
3. Questo sguardo contemplativo o teologale sulla vita deriva dalla nostra fede.
San Tommaso dice che “credere è la stessa cosa che vedere con gli occhi di un altro” (Somma teologica, I, 12, 13, ad 3).
Aver fede significa vedere tutto “quasi con l’occhio stesso di Dio” (Super Boetium de Trinitate, 3,1), anzi con gli occhi di Gesù Cristo.
4. A proposito di questo mi piace riferirti quanto il seminarista Angelo Roncalli (il futuro Giovanni XXIII) scrisse alla vigilia del suddiaconato: “Il mio gran libro, da cui qui innanzi dovrò attingere con maggior cura ed affetto le divine lezioni di alta sapienza, è il Crocifisso. Mi devo fare un abito di giudicare dei fatti e di tutta la scienza umana alla stregua dei principi di quel gran libro. È troppo facile lasciarmi ingannare dalle vane apparenze e dimenticarmi della vera fonte della verità. Guardando al Crocefisso sentirò sciogliermi tutte le difficoltà, le questioni moderne, teoriche e pratiche, nel campo degli studi. Solutio ommium difficultatum Christus (la soluzione di tutte le difficoltà è Cristo)” (Giornale dell’anima 1-10 aprile 1903, n.9).
5. Che fare per essere aiutati a vedere tutto con l’occhio stesso di Dio?
Al termine della tua breve mail mi ha garantito un dono: un Rosario per me.
Bene, proprio il Rosario è la preghiera che ci permette di vedere tutto con l’occhio del Signore, anzi in riferimento a Gesù contemplato ora in questo mistero ora in un altro.
Per questo ti suggerisco di dirlo sempre e, se ne hai la possibilità, anche più d’uno al giorno.
Non c’è mezzo migliore che ci aiuti in tutte le situazioni della vita a stare alla presenza del Signore, a giudicare e ad accogliere ogni evento nella prospettiva di Cristo contemplato nei vari misteri della sua vita.
Contraccambio volentieri il dono che mi hai fatto.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo