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Quesito

Caro Padre Angelo,
la ringrazio molto per la risposta. Avrei altre domande in proposito ma preferisco lasciarle per un altra occasione.
Al momento mi premono di più altre questioni.
In parte avevamo già affrontato il discorso in un’altra occasione.
In poche parole chiedo se una donna che subisce una violenza sessuale ha qualche diritto sull’impedire un eventuale concepimento dopo che è avvenuto lo stupro.
Naturalmente non mi riferisco a qualsiasi forma di velato aborto. In quel caso vi è una differente situazione morale.
In aggiunta, se in un matrimonio regolarmente valido, quando vi sono ragioni gravi per non procreare, un uomo impone alla donna di avere un rapporto sessuale senza protezione alcuna (sarebbe anche da vedere la sanità mentale del soggetto uomo in questo caso), la donna può implorare l’uso di un qualsiasi contraccettivo da parte dell’uomo.
Grazie per l’attenzione, Padre Angelo.

PS:
Se uno ha dei dubbi sulla moralità di certi atti o non sa dare un giudizio critico, intuendo gravità nel non sapere, può fare la comunione o deve attendere di essere in stato di grazia e con condizioni morali ferme e decise?


Risposta del sacerdote

carissimo,
rispondo per punti:
ad 1: senz’altro. Anzi in qualche maniera è tenuta a impedire il concepimento di un bambino che sarà senza padre e sarà procreato così irresponsabilmente.

ad 2: se i due ricorrono ai ritmi infecondi, non c’è bisogno di imporre al marito l’uso del contraccettivo.
Se invece il rapporto è imposto senza alcun criterio, solo per soddisfare la propria concupiscenza, la donna deve rifiutarsi o, se questo è praticamente impossibile, deve subire passivamente.
Se il marito è pazzo, come potrebbe essere nel caso da te posto, allora non si tratta più di difendere la purezza dell’amore coniugale, ma di difendere se stessi e gli eventuali nascituri. In questo caso il rapporto è assimilabile allo stupro, anche se il violentatore è il marito.
Per essere umano, un atto dev’essere responsabile. Ma se uno dei due diventa pazzo, l’atto coniugale cessa di essere pienamente umano. E in questo caso è lecito quanto è lecito all’interno dello stupro, badando di non consentire interiormente né all’atto né al diletto.

ad 3: se uno ha dei dubbi motivati e se non c’è urgenza di fare la Santa Comunione, è meglio che se ne astenga e chiarisca tutto con il confessore.
Se invece c’è urgenza di fare la Comunione, nel caso può farla e impegnarsi a chiarire al più presto il proprio comportamento con il confessore.

Ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo