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Quesito

Gentilissimo Padre Angelo,
qualche giorno fa, alcuni protestanti mi hanno citato quest’altro versetto: “Ora, nel pregare, non usate inutili ripetizioni come fanno i pagani perché essi pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole” (Mt 6,7).
E hanno concluso: vedete che la Chiesa cattolica nel Rosario vi fa ripete sempre la stessa preghiera?
Le chiedo anche questa volta di darmi una risposta.
Un caro saluto,
Titti


Risposta del sacerdote

Cara Titti,
1. quando il Signore chiede di non fare inutili ripetizioni sta dicendo che la preghiera dei cristiani deve essere diversa da quella dei pagani.
I pagani infatti erano convinti che gli dei talvolta fossero sovra pensiero.
In questo senso il profeta Elia prende in giro i sacerdoti di Baal, che non venivano ascoltati dai loro dei. Era già mezzogiorno e da diverse ore essi gridavano a Baal. E diceva loro: “Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà” (1 Re 18,27).

2. Tuttavia Gesù stesso ha chiesto di essere insistenti nella preghiera. E sulla necessità della preghiera insistente (e cioè della preghiera che torna sempre sul medesimo argomento) racconta una parabola molto bella:
“C’era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?” (Lc 18 2-8).
Come vedi, il Signore chiede di domandare notte e giorno per cause che ci stanno particolarmente a cuore.
San Tommaso a proposito della preghiera insistente dice che la preghiera insistente fatta agli uomini ci rende ad essi fastidiosi, mentre la preghiera insistente fatta a Dio ci rende a Lui familiari e amici.
Come vedi, la preghiera insistente non serve a Dio, ma serve a noi: per purificarci, per santificarci, per farci diventare familiari e amici di Dio.

3. Quando i protestanti dicono che il Rosario è una preghiera ripetitiva dimostrano di non aver capito niente di questa preghiera e di essere rimasti solo alla scorza.
Durante questa preghiera i credenti sono chiamati a contemplare gli eventi della vita di Cristo e a rifletterne vita e luce sulla loro esistenza quotidiana.
La ripetizione dell’Ave Maria sta a ricordarci che questa contemplazione va fatta mettendosi dal punto prospettico migliore di tutti: la mente e il cuore di Maria.
Giovanni Paolo II, nella sua bella lettera sul Rosario, ha scritto: “Il Rosario, proprio a partire dall’esperienza di Maria, è una preghiera spiccatamente contemplativa.
Privato di questa dimensione, ne uscirebbe snaturato, come sottolineava Paolo VI: «Senza contemplazione, il Rosario è corpo senza anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule e di contraddire all’ammonimento di Gesù: ‘‘Quando pregate, non siate ciarlieri come i pagani, che credono di essere esauditi in ragione della loro loquacità’ (Mt 6,7).
Per sua natura la recita del Rosario esige un ritmo tranquillo e quasi un indugio pensoso, che favoriscano nell’orante la meditazione dei misteri della vita del Signore, visti attraverso il Cuore di Colei che al Signore fu più vicina, e ne dischiudano le insondabili ricchezze»” (Rosarium Virginins Mariae 12).

4. Purtroppo succede che la recita del Rosario sia distratta e che infine si ripetano meccanicamente tante Ave Maria.
Quando capita questo, bisogna dire che si è recitato il Rosario solo in maniera materiale. Il Rosario, per essere tale, richiede essenzialmente la contemplazione del mistero.
Ma se non c’è la contemplazione del mistero, vi è tuttavia una ripetizione di belle espressioni evangeliche che ci mettono alla presenza di Maria e che ci rendono partecipi della sua pace e della sua serenità.
Penso che sia questo il motivo per cui tanti, pur non recitando il Rosario come si dovrebbe, non riescono a disfarsene e lo trovano indispensabile per la loro vita.

Ti ringrazio per la fiducia, ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo