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Quesito
Buonasera padre,
se le scrivo è perché non ho trovato una risposta, non tanto a un mio dubbio sulla fede, quanto a dei fatti spiacevoli che ho subito nelle chiese da parte dei miei fratelli nella fede, che sebbene sia cosciente del fatto che non bisogna dare retta ai giudizi spesso fallaci e le convinzioni spesso eretiche della gente, mi hanno quasi convinto che fossero dalla parte della ragione e io avessi torto.
Di cosa sto parlando? Durante il periodo in cui ho ripreso la vita sacramentale ho frequentato molte chiese per cercare, spesso invano, sacerdoti da cui confessarmi e riavuto la grazia le ho frequentate per ricevere l’Eucarestia e visitare il santissimo sacramento.
Però alcune donne in chiesa mi accorsi che parlarono di me alle spalle, “guarda che gente entra in chiesa” dissero l’una all’altra e in altre occasioni spettegolavano sulla mia condotta sbagliata, del passato, di cui erano venute a conoscenza, o semplicemente si inorridivano anche solo alla vista di me che entravo in chiesa, invocando il signore contro quella presunta malvagità. Non sono altro che peccati altrui tutto questo, non dovrebbe essere affar mio.
Quello che mi pungola è: i peccatori possono entrare in chiesa? Ne possono fare parte? Un peccatore anche se pentito e in grazia sta profanando la chiesa entrandovi? Sta profanando la chiesa un peccatore che va in chiesa per confessarsi? Oscar Wilde diceva che la chiesa è fatta per i santi e i peccatori. Però questo è il pensiero di uno scrittore. Cosa dice la teologia, e in sostanza, Dio, in merito?
Nella speranza che mi sia di aiuto le auguro pace e bene.
Francesco.
Risposta del sacerdote
Caro Francesco,
1. non meravigliarti per così poco. Non passerà molto tempo che queste stesse persone loderanno Dio per quello che è avvenuto in te.
Quando ti vedranno partecipare assiduamente all’Eucaristia e stare in adorazione di Gesù presente nel tabernacolo cambieranno parere e saranno contente.
Probabilmente diranno più o meno la stessa cosa che la gente diceva quando sentì parlare della conversione di San Paolo che prima era stato un feroce persecutore dei cristiani: “Ma non ero personalmente conosciuto dalle Chiese della Giudea che sono in Cristo; avevano soltanto sentito dire: «Colui che una volta ci perseguitava, ora va annunciando la fede che un tempo voleva distruggere». E glorificavano Dio per causa mia” (Gal 1,22-24).
2. Sono contento per la grazia veramente grande della tua conversione.
Lo dico in anzitutto per la confessione sacramentale. Non ti sei arenato quando cercavi confessori e non li trovavi.
Hai continuato con santa caparbietà. Hai continuato perché il Signore ti dava forza e non voleva che tu desistessi. Aspettava da tanto questo momento e lo stava preparando attraverso gli eventi che ti hanno portato alla determinazione di cambiare vita e di seguirlo.
3. Per quanto concerne la confessione ti raccomando e ti supplico di continuare a confessarti in maniera regolare e frequente, anche qualora non vi fossero peccati gravi. È il sacramento della guarigione cristiana.
Mi piace ricordare quanto il santo Papa Giovanni Paolo II ha scritto nella lettera Novo millennio ineunte, al termine del grande giubileo del 2000: “Non dobbiamo arrenderci di fronte a crisi temporanee! I doni del Signore — e i Sacramenti sono tra i più preziosi — vengono da Colui che ben conosce il cuore dell’uomo ed è il Signore della storia” (NMI, 37).
Lo diceva in riferimento al rarefarsi della frequenza a questo sacramento da parte di molti.
Se puoi, conserva il ritmo quindicinale.
Meglio ancora se è settimanale. Ogni confessione conferisce un aumento di grazia.
4. Desidero ricordare anche quanto Giovanni Paolo II ha detto in riferimento alla Santa Messa domenicale e all’adorazione: “Non abbiate paura di dare il vostro tempo a Cristo perché lo restituisce sempre e carico di benedizioni”.
È il momento più prezioso della nostra vita, se lo viviamo bene.
Ed è anche il momento più santificante perché l’obiettivo dell’eucaristia non è solo quello di transustanziare la sostanza del pane del vino nel corpo e nel sangue del signore, ma anche di trasformare noi in Cristo.
Per questo San Tommaso d’Aquino diceva che “l’obiettivo proprio dell’Eucaristia è la nostra trasformazione in Cristo”.
5. Circa l’adorazione fatta a Gesù presente nel tabernacolo mi piace riportare le efficaci parole di San Giovanni Bosco: “Volete che il Signore vi faccia tante grazie? Visitatelo spesso. Volete che ne faccia poche? Visitato da poco. Volete che non ve ne faccia per nulla? Non visitate affatto.
6. Un’ultima esortazione: se riesci, porta il maggior numero di persone che vivono come prima vivevi tu al Signore. È la soddisfazione più grande che dai a tutto il paradiso secondo le parole di Nostro Signore: “Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione” (Lc 15,7).
Sarai il colmato di grazia, perché non c’è niente che il Signore gradisca tanto quanto la conversione di peccatori.
Ti auguro un sereno e Santo Natale, ti ringrazio per avermi dato l’occasione di ribadire la preziosità del sacramento della confessione e dell’Eucarestia, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo