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Quesito
Caro Padre Angelo,
mi chiamo Leonardo ed ho 22 anni.
Ho trovato il vostro sito cercando su internet informazioni sulla “bestemmia contro lo Spirito Santo”, infatti è proprio qua che ho dei dubbi.
Infatti dal catechismo di Pio X compare la formula dei sei peccati contro lo Spirito Santo, tra i quali compare “invidia della grazia altrui”.
A me è capitato e capita in alcuni momenti di rattristarmi nel vedere la fede grande di alcuni fedeli, non che io voglia toglierla a loro assolutamente, ma perché ho il desiderio di averla come la loro; è una sensazione non volontaria, credo io che dipenda dalla mia superbia (che non ritenevo di avere) in quanto voglio essere necessariamente bravo, “il primo”. Mi rendo conto da solo che è sbagliato, dovrei gioire per la grande fede di alcuni e ammirarli, però è un sentimento involontario che quando viene mi turba e mi fa star male (questo credo sia una conferma che io non voglio questa cosa).
Mi è successo un’altra volta con mia sorella, che stava leggendo la testimonianza di fede di una donna che io ancora non avevo letto: questo ritengo che sia accaduto sempre per superbia, “io devo essere il migliore”.
Questo è “invidia della grazia altrui?” Cosa si intende con questa espressione? Perché è un peccato contro lo Spirito Santo?
Il timore di aver commesso questo peccato poi mi tenta ulteriormente alla disperazione, dato che i peccati contro lo Spirito non saranno perdonati.
Purtroppo ho il vizio di fissarmi sulle cose, pensare e ripensare continuamente, vorrei fermare questo cervello ma non posso…
Mi scuso per il disturbo e la ringrazio in anticipo
Leonardo
Risposta del sacerdote
caro Leonardo,
1. stai pure tranquillo perché non hai peccato contro lo Spirito Santo.
È vero che ti sei rattristato nel vedere la grazia degli altri.
Ma non ti sei rattristato desiderando o facendo qualche cosa affinché gli altri perdessero quella grazia.
Ti sei rattristato semplicemente perché ti vedi ancora tanto lontano.
Ti sei rattristato anche per amor proprio, perché hai toccato con mano non sei il primo.
2. Ma il desiderio di essere il primo, se viene inteso in senso buono, è un ottimo desiderio.
Sant’Alfonso dei Liguori in una sua preghiera esprimeva il desiderio di essere il primo nell’amare la Madonna. Questo desiderio è santo. Non si esprime non nell’invidia ma in una santa emulazione nei confronti degli altri.
Sant’Alfonso non desiderava che gli altri facessero poco. Anzi, desiderava che facessero ancora di più. Ma lui voleva andare oltre.
E desiderava questo non per se stesso, per orgoglio, ma perché era convinto che la Madonna merita di essere amata oltre ogni misura.
3. Noi dobbiamo fare attenzione all’orgoglio perché si insinua dappertutto.
In te il rincrescimento è dovuto senz’altro ad un motivo buono (il desiderio di amare ancora di più), ma probabilmente anche dal bruciore provato per non essere il primo.
Ma tu converti anche questo bruciore in espiazione e offrirlo al Signore perché ti dia la grazia di amarlo sempre di più.
4. L’invidia della grazia altrui è un peccato gravissimo perché ci si dispiace dei doni di grazia che il Signore dà agli altri, anzi si vorrebbe che lo offendessero, così non sarebbero tanto avanti.
Allora se si è contenti che Dio venga offeso, che amore per Lui ci può essere in noi? Niente, ma proprio niente.
In genere si dice che il primo segno del cammino che si fa nella santità è che si provi tristezza per i peccatori e se ne desideri la conversione.
Questo è amore per il Signore!
E questo amore in te c’è senz’altro. Ma chiedi al Signore la grazia di accrescerlo.
Di San Domenico, il nostro fondatore, si legge che ogni giorno chiedeva a Dio la grazia di un amore sempre più grande per Lui e per il suo prossimo. E il Signore glielo dava.
Chiediamolo anche noi. E chiediamolo ogni giorno.
Il senso dei giorni che passano in ultima analisi è proprio questo: che li spendiamo nel crescere sempre di più nell’amare Dio e nell’amare il nostro prossimo.
Ti prometto una preghiera perché il Signore ti conceda questa grazia.
Tu fai altrettanto per me.
Ti benedico.
Padre Angelo