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Quesito
Gentilissimo padre,
avrei una curiosità d’ordine teologico.
Leggevo dell’importanza della successione apostolica e che essa, per la Chiesa cattolica, implica la validità dei sacramenti dati anche al di fuori di essa, ragion per cui, in assenza di un nostro sacerdote, possiamo confessarci anche da un sacerdote ortodosso.
Da una ricerca abbastanza diligente, mi pare che oltre agli ortodossi si riconosca valida la successione apostolica degli ortodossi orientali (copti, etiopi, eritrei…), della chiesa nestoriana d’oriente, della chiesa veterocattolica (eccetto le linee femminili) e della chiesa cattolica nazionale polacca, un gruppo sorto negli Stati Uniti tra la comunità polacca per via di problematiche pastorali.
Se molti protestanti rifiutano in blocco l’idea di un’ordinazione sacramentale, ritenendola poco più di una benedizione per il nuovo pastore, gli anglicani ce l’hanno, ma Papa Leone XIII ha dichiarato il loro ordine non valido e infatti i prelati anglicani che tornano alla Chiesa cattolica vengono riordinati.
Leggendo, si parla di cambiamenti dottrinali tali da rendere nullo il sacramento dell’ordine, ma non viene spiegato in dettaglio quali sarebbero. Alcune delle chiese che ho citato sono considerate storicamente eretiche per questioni importanti come la natura di Cristo, vorrei chiederle dunque quale sia la questione che ha portato a considerare invalido l’ordine anglicano.
La ringrazio per le sempre interessanti ed esaustive e la saluto caramente
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. ti trascrivo quanto affermano due storici della chiesa di indiscussa autorevolezza K. Bihlmeyer e H. Tuechle.
2. Durante il regno di Elisabetta I (1558-1603) “fu abolita la Messa e con l’atto di uniformità del giugno 1559 fu restaurato l’ordinamento ecclesiastico di Edoardo VI ed imposta a tutti i funzionari dello stato e della Chiesa la prestazione del giuramento di supremazia.
Ben 15 sul 16 vescovi cattolici si rifiutarono di prestarlo. Essi furono deposti; 11 di essi morirono in carcere, dopo lunga prigionia.
Nel clero inferiore però solo una piccola parte ebbe il coraggio di resistere.
Mattia Parker, già cappellano di Anna Bolena, fu creato arcivescovo di Canterbury e messo la testa della gerarchia riformata; egli, che fu consacrato secondo il rito introdotto da Edoardo VI, dichiarato invalido da Papa Paolo IV nel 1555, fu colui che a sua volta consacrò la maggior parte dei nuovi vescovi.
Nella chiesa d’Inghilterra, argomentando con le consacrazioni avvenute sotto Elisabetta, viene affermata la ininterrotta continuazione della successione apostolica della gerarchia anglicana. Il Papa Leone XIII fece esaminare la questione da una commissione di studiosi e la decise in senso negativo con lo scritto Apostolicae curae del 1896 (Pronuntiamus et declaramus ordinationes ritu anglicano actasirritas prorsus fuisse et esse omninoque nullas)” (Storia della Chiesa, III, 183, 2). In italiano: Pronunziamo e dichiariamo che le ordinazioni compiute con il rito anglicano sono del tutto invalide e ugualmente del tutto nulle.
3. Qual è il motivo di dichiarazione di nullità se la chiesa d’Inghilterra dice che è stata conservata la successione apostolica?
Perché vi furono motivazioni dottrinali che la resero invalida.
Quali? Perché non intesero consacrare per il sacramento dell’eucarestia secondo la dottrina della chiesa cattolica, ma per qualcosa d’altro.
4. Infatti sotto Edoardo VI “col Libro della preghiera comune (1549) fu introdotta una nuova liturgia in lingua inglese. In essa veniva eliminato il carattere sacrificale nella messa.
Oltre a questo si aggiunse una Professione di fede (1553) in 42 articoli che circa la dottrina eucaristica aderiva principalmente a Calvino” (Storia della Chiesa, III, 171, 4).
5. Dunque imponevano le mani non per rendere presente Cristo nel suo sacrificio in corpo, sangue, anima e divinità, come crede la Chiesa Cattolica, ma per qualcosa d’altro e cioè per fare semplicemente memoria di quanto Gesù aveva compiuto nell’ultima cena. Ma la Messa non è questo. O, meglio, non è semplicemente questo.
Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo