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Quesito

Caro Padre Angelo,
Le scrivo perché leggendo le sue risposte agli altri utenti mi sono appassionato perciò mi piace capire tutto… ho letto l’esame di coscienza che ha pubblicato e devo dirle che è davvero semplice ed efficace perché così una persona può capire se ha commesso una colpa grave o no.
Però io non ho capito il nono comandamento. Ho chiesto spiegazioni al seminarista che c’è in Parrocchia e lui mi ha detto che il significato principale è quello di “non rubare la fidanzata/moglie di un’altra persona.”
Però le chiedo: ci sono altri aspetti? Esempio: se una persona si fa fantasie strane (esempio avere un rapporto sessuale con la persona) però non fa niente con la persona e combatte questo pensiero è sempre peccato?
E poi quali sono gli altri peccati (sia mortali e veniali) contro il nono comandamento? (quello sulla pornografia l’ho capito…) e per favore mi può spiegare in modo semplice il significato della parola concupiscenza.?
La ringrazio per l’aiuto che precedentemente mi ha dato…
Marco


Risposta del sacerdote

Caro Marco,
1. certamente tra i divieti del nono comandamento il principale è quello di non desiderare la donna o l’uomo d’altri.

2. Ma ce ne sono altri, come il divieto della pornografia.
La pornografia deforma il progetto divino sulla sessualità, riduce l’altro a oggetto di godimento egoistico, e deprava il soggetto perché attua in lui un grande disordine e una schiavitù interiore, che non di rado estua in peccati esterni.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che l’uso di pornografia è “colpa grave” (CCC 2354).

3. È peccato grave anche la produzione e la commercializzazione della pornografia.
Il CCC dice che la pornografia “lede gravemente la dignità di coloro che vi si prestano (attori, commercianti, pubblico), poiché l’uno diventa per l’altro l’oggetto di un piacere rudimentale e di un illecito guadagno” (CCC 2354).
Per questo “le autorità civili devono impedire la produzione e la diffusione di materiali pornografici” (Ib.).

4. Oltre a questi peccati, vanno contro il nono comandamento anche i pensieri impuri, i quali lasciano sempre qualche ferita nella nostra anima, anche se non vi si presta il consenso.
San Tommaso dice che Gesù fu tentato in altri ambiti, ma non in quello della purezza perché non è possibile essere tentati in questo campo senza avvertire qualche disordine.
Ecco le sue testuali parole: “La tentazione che proviene dal nemico può essere senza peccato, poiché di per sé consiste in una pura suggestione esteriore.
Invece la tentazione della carne non può essere senza peccato, poiché deriva dal piacere e dalla concupiscenza; e al dire di S. Agostino [De civ. Dei 19,4] «c’è sempre qualcosa di peccaminoso quando la carne ha voglie contrarie a quelle dello spirito». Così dunque Cristo volle essere tentato dal nemico, ma non dalla carne” (Somma teologica, III, 41, 1 ad 3).

5. Si pecca contro il nono comandamento anche con il turpiloquio.
Gesù dice che ognuno parla dall’abbondanza del proprio cuore: “Poiché la bocca parla dalla pienezza del cuore” (Mt 12,34).
Certo, chi si lascia andare al turpiloquio, talvolta senza accorgersene, manifesta agli altri il suo mondo interiore, che dev’essere davvero sporco.

6. Altro peccato contro il nono comandamento è la mancanza di pudore nel proprio comportamento e anche nel proprio abbigliamento.

7. La parola “concupiscenza”, nel senso etimologico, indica ogni forma veemente di desiderio umano.
Sotto questo aspetto è giusto amare Dio di concupiscenza, e cioè con veemente affetto e desiderio di possesso.
Ma di fatto nel gergo comune concupiscenza indica un affetto disordinato che inclina a commettere il peccato.
È conseguenza del peccato originale (cfr. Gen 3,11) e genera disordine nelle facoltà morali dell’uomo.
In se stessa non è peccato, ma inclina a commetterlo. Così insegna il Concilio di Trento (DS 1515].

Ti ringrazio del quesito, ti prometto un ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo