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Quesito
Stimato Padre Angelo,
auguri di buon Anno e una domanda: che argomenti porterebbe a un non credente che afferma che ci sono si prove dell’esistenza storica di Cristo ma non della Sua Resurrezione (a parte naturalmente i Vangeli che peró richiedono penso l’aiuto della fede per accettarli come unica testimonianza)?
La ringrazio augurandole ogni bene.
Pietro
Risposta del sacerdote
Caro Pietro,
1. se uno fosse stato presente al momento della risurrezione del Signore non avrebbe potuto documentarla.
Avrebbe visto solo ripiegarsi su di sé il lenzuolo che avvolgeva il corpo del Signore.
Gesù infatti non è tornato alla vita precedente, come Lazzaro, ma è risorto dai morti entrando nella gloria di Dio anche col suo corpo.
Il suo corpo in quel momento è diventato glorioso, incorruttibile, spirituale, non più soggetto alle esigenze materiali di questo mondo.
2. Essendo risuscitato alla vita soprannaturale, la risurrezione di Cristo non è documentabile come lo sono gli eventi umani.
La si coglie solo mediante una conoscenza nuova, quella soprannaturale della fede.
Per questo il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma: “La Risurrezione di Cristo è oggetto di fede in quanto è un intervento trascendente di Dio stesso nella creazione e nella storia” (CCC 648).
3. Non vi sono prove extrabibliche, né vi possono essere, perché sarebbero tutte inadeguate: un evento soprannaturale nella sua stessa sostanza non può essere colto da criteri puramente naturali.
4. Il CCC stesso dice che il sepolcro vuoto “non è in sé una prova diretta. L’assenza del corpo di Cristo nella tomba potrebbe spiegarsi altrimenti” (CCC 640).
“Malgrado ciò, il sepolcro vuoto ha costituito per tutti un segno essenziale. La sua scoperta da parte dei discepoli è stato il primo passo verso il riconoscimento dell’evento della Risurrezione. Dapprima è il caso delle pie donne, poi di Pietro” (CCC 640).
5. Possiamo aggiungere ancora che Gesù aveva predetto la sua risurrezione, e non in modo generico, ma parlando del “terzo giorno”.
6. Che il sepolcro fosse vuoto appare chiaro non solo dal racconto delle pie donne e da quello degli Apostoli, ma anche dalla sorpresa dei Giudei, costretti a riconoscere il fatto, e proprio per questo mettono in giro la diceria che i discepoli l’hanno trafugato di notte.
7. Le apparizioni di Cristo risorto sono una prova della sua risurrezione.
I discepoli ebbero una esperienza visibile, palpabile e frequente del Risorto, persuasi di trovarsi dinanzi alla stessa persona con la quale prima della sua morte aveva parlato e vissuto.
Queste apparizioni non sono state l’esperienza unica e sfuggevole di uno o due discepoli commossi o esaltati, o di una donna visionaria.
Si tratta di fatti esteriori ripetutisi varie volte, avvenuti davanti a uomini che non attendevano per nulla la risurrezione, che non avevano capito nulla delle profezie fatte a questo riguardo, che per di più avevano già abbandonato la causa di Cristo come una causa perduta, che erano tornati al loro antico genere di vita.
Questo spiega l’agire di Gesù risorto che deve di nuovo, lentamente e con pedagogia, raccoglierli, fortificarli, unirli.
I discepoli nelle varie apparizioni provano turbamento. Non sono affatto precipitosi nel credere.
Tommaso nella sua incredulità li rappresenta tutti bene.
Ti ringrazio del quesito, ricambio nella preghiera gli auguri di ogni bene e ti benedico.
Padre Angelo