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Quesito
Carissimo Padre,
questa volta la disturbo per chiederLe un consiglio pastorale.
Con i miei amici catechisti della Parrocchia abbiamo cominciato ad organizzare una settimana estiva rivolta ai “nostri” ragazzi (di età compresa tra i 14 e i 17 anni), che si svolgerà in una casa di montagna (le nostre montagne friulane!), e che avrà per “filo conduttore” la Messa.
La nostra idea è quella di dedicare ciascuna giornata ad un “momento” importante della celebrazione dell’Eucarestia, spiegando tale momento ai ragazzi, ricollegandolo ad un brano del Vangelo su cui riflettere a fondo, e “traducendolo” infine in esperienze legate al nostro vissuto (magari avvalendoci di testimonianze insigni di sacerdoti e laici della nostra città).
Le piace il nostro progetto? Io mi permetto di chiederLe un consiglio legato proprio alla suddivisione delle tematiche quotidiane:
quali potrebbero essere, a Suo giudizio, i sei momenti “cardine” della celebrazione dell’Eucarestia da proporre ai ragazzi per la riflessione?
Ma, al di là di questo, Le “consegno” questa nostra idea di partenza chiedendoLe di regalarci qualsiasi spunto, riflessione e consiglio che il nostro piccolo progetto possa suscitarLe.
La ringrazio molto, anche a nome dei miei amici catechisti e dei nostri ragazzi!
Antonio
Risposta del sacerdote
Caro Antonio,
mi compiaccio anzitutto per la bella attività che svolgi insieme con il consiglio pastorale della tua parrocchia.
È importante e indispensabile aiutare i ragazzi a capire quello che sono chiamati a vivere nella Messa.
Questa, di suo, è strutturata in cinque punti:
– atto penitenziale,
– liturgia della parola,
– offertorio,
– sacrificio eucaristico (consacrazione)
– santa comunione.
In genere io suggerisco di fare così:
1. Per l’atto penitenziale: preparare mentalmente già prima della Messa l’oggetto di cui si vuole domandare perdono al Signore (il peccato più grave) e ripeterlo mentalmente nella breve pausa di silenzio e nella richiesta di perdono (il “confesso”).
2. Per la Liturgia della Parola: non lasciare andare a vuoto neanche una delle parole del Signore. Sono parole di vita eterna, che Dio ci comunica perché siano lampada per i nostri passi, cioè per la nostra vita.
Bisogna arrivare al termine della Messa conservando bene nella memoria il messaggio centrale del Signore. Non sarebbe ammissibile aver già dimenticato tutto. Non dimentichiamo tante frivolezze; a maggior ragione, non dobbiamo dimenticare quello che Dio ci dice.
3. Per l’offertorio: è un punto molto importante. Nell’Antico Testamento il Signore ha detto agli israeliti: “Non vi presenterete mai davanti a me con le mani vuote. E il vostro dono sia proporzionato alla benedizione che avete ricevuto”.
Bisogna dire ai ragazzi che prima di arrivare a Messa devono avere già pronta la loro offerta da deporre all’altare. Non si tratta, a scanso si equivoci, della moneta, ma di qualcosa di più prezioso: può essere un atto di perdono dato a chi ci ha offeso, un atto di pazienza, un servizio, l’adempimento fedele del proprio dovere vincendo la pigrizia, una preghiera speciale, la promessa di aiutare o di rendersi utili in un caso concreto.
Questo punto è molto importante. Se non c’è l’offerta personale, ci limitiamo a vedere la Messa. Si partecipa invece alla messa, e cioè al sacrificio di Cristo, quando ci si unisce con un sacrificio personale offerto a Dio per la vita del mondo.
4. Per la consacrazione: è il momento più importante. Gesù perpetua sull’altare il sacrificio che ha compiuto sul calvario.
Oltre ad atti di adorazione (Signore mio e Dio mio), si può ricordare ai ragazzi che questo è il momento più prezioso per domandare qualche aiuto al Signore.
Don Bosco diceva ai ragazzi: “sapete qual è il momento in cui il Signore ascolta maggiormente le nostre preghiere? Quello della consacrazione e della elevazione!”.
Il Santo Curato d’Ars diceva che quando noi durante la consacrazione preghiamo per una determinata persona, lo Spirito Santo in quel momento manda dei raggi a toccare la mente e il cuore della persona per cui preghiamo.
5. La Santa Comunione: il Signore ha detto a Santa Faustina Kowalska che al momento della Comunione scende nel mostro cuore come sopra un trono di grazie e chiede a noi di domandare quello che vogliamo. Ma in quel momento molti lo trattano come una cosa inerte.
Bisogna dire ai ragazzi di intrattenersi col Signore, di far memoria soprattutto in quel momento di quanto ci ha detto nelle letture e di domandare grazie.
6. Fareste un’ottima cosa se insegnaste ai ragazzi a continuare la comunione anche dopo la Messa (è il cosiddetto ringraziamento), o dopo aver salutato gli amici. È un tempo preziosissimo e particolarmente santificante. Pier Giorgio Frassati non lo tralasciava mai.
Non è necessario farlo in Chiesa (anche se sarebbe meglio, perché si rimane più raccolti). Lo si può fare anche per strada o appena tornati a casa.
Ecco, caro Antonio, a brevi linee, uno schema che ho trovato utile per me e per tanti.
Ti ringrazio di cuore per avermi stimolato a suggerirti accorgimenti tanto importanti.
Ti prometto una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo