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Quesito
Caro padre Angelo,
le scrivo per porle una domanda: quale significato hanno i voti di castità, povertà ed obbedienza che emettono i frati e le suore? chi li ha stabiliti?
La ringrazio,
Maria
Risposta del sacerdote
Cara Maria,
1. i voti di castità, povertà ed obbedienza hanno il compito di aiutare a seguire Cristo in maniera più radicale, scegliendo come stato di vita lo stesso stile di vita assunto da Lui quando si è incarnato.
Il Signore infatti ha scelto di essere povero, vergine e obbediente alla volontà del Padre fino alla morte.
Quei voti non li ha stabiliti nessuno.
Gesù li ha mostrati con la propria vita.
Tanti, sotto l’impulso dello Spirito Santo, ne sono rimasti affascinati e hanno seguito e tuttora seguono Gesù per questa via.
2. Il Concilio Vaticano II, nel decreto Perfectae caritatis, scrive: “Fin dai primi tempi della Chiesa vi furono uomini e donne che per mezzo della pratica dei consigli evangelici vollero seguire Cristo con maggiore libertà ed imitarlo più da vicino, e condussero, ciascuno a loro modo, una vita consacrata a Dio. Molti di essi, sotto l’impulso dello Spirito Santo, vissero una vita solitaria o fondarono famiglie religiose che la Chiesa con la sua autorità volentieri accolse ed approvò. Cosicché per disegno divino si sviluppò una meravigliosa varietà di comunità religiose, che molto ha contribuito a far sì che la Chiesa non solo sia atta ad ogni opera buona e preparata al suo ministero per l’edificazione del corpo di Cristo (cfr. Ef 4,12), ma attraverso la varietà dei doni dei suoi figli appaia altresì come una sposa adornata per il suo sposo (cfr. Ap 21,2), e per mezzo di essa si manifesti la multiforme sapienza di Dio (cfr. Ef 3, 10)” (PC 1).
3. Giovanni Paolo II ha dedicato un sinodo dei vescovi alla vita consacrata.
Ne ha poi pubblicato i frutti con l’esortazione postsinodale Vita consacrata (25.3.1996).
All’inizio di questa esortazione scrive: “La vita consacrata, profondamente radicata negli esempi e negli insegnamenti di Cristo Signore, è un dono di Dio Padre alla sua Chiesa per mezzo dello Spirito. Con la professione dei consigli evangelici i tratti caratteristici di Gesù — vergine, povero ed obbediente — acquistano una tipica e permanente «visibilità» in mezzo al mondo, e lo sguardo dei fedeli è richiamato verso quel mistero del Regno di Dio che già opera nella storia, ma attende la sua piena attuazione nei cieli.
Lungo i secoli non sono mai mancati uomini e donne che, docili alla chiamata del Padre e alla mozione dello Spirito, hanno scelto questa via di speciale sequela di Cristo, per dedicarsi a Lui con cuore «indiviso» (cfr 1 Cor 7, 34). Anch’essi hanno lasciato ogni cosa, come gli Apostoli, per stare con Lui e mettersi, come Lui, al servizio di Dio e dei fratelli. In questo modo essi hanno contribuito a manifestare il mistero e la missione della Chiesa con i molteplici carismi di vita spirituale ed apostolica che loro distribuiva lo Spirito Santo, e di conseguenza hanno pure concorso a rinnovare la società” (VC 1).
4. Per un ulteriore approfondimento ti rimando alla lettura di questo bel documento di Papa Giovanni Paolo II.
Mi auguro che porti frutto e susciti in molti visitatori il desiderio di vivere lo steso stile vita assunto da Cristo con la sua incarnazione
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo