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Quesito
Caro padre,
(…). Il colpo più forte me lo ha dato mia ragazza. Se n’è andata… se n’è andata via dalla mia vita.
Era quella famosa ragazza che era rimasta devastata dalla fornicazione. Quella che ho amato.
Ho pregato tanto per lei, scherzosamente potrei affermare che ho litigato con lei tanto quanto ho pregato. (…).
Non starò qua (mi passi il termine) a romperle l’anima con le mie storie, caro padre, non voglio toglierle tempo. Ma continuerò a pregare. Qualcuno forse potrebbe pensare che il suo allontanamento sia stato la risposta alle mie preghiere.
Ma io non voglio essere felice da solo. Anche se non mi vedrà mai più (spero tanto di riconciliarmi con lei, anche se mi sa che di fidanzarsi non se ne parla più) spero che Dio la cambi, la salvi. E se vuole me lo faccia vedere… (…).
Questa storia mi ha fatto sprofondare in una depressione fortissima. E, lo confesso, ho smesso di pregare. Ora sto ricominciando, anche a recitare una decina di rosario al giorno, ma qualcosa la devo fare, per dimostrare a Dio che Lo amo.
Andiamo a notizie più belle: ho conosciuto una comunità di cristiani, anche loro cattolici. Condividiamo tanto, sia tristezze che felicità, anche loro sanno di … e una delle persone ha detto che non è possibile che un ragazzo della mia età stia così male… (…).
Ecco in breve, un piccolo aggiornamento. Spero di non averle rubato troppo tempo.
Cordiali saluti.
Salvatore
Risposta del sacerdote
Caro Salvatore,
sono giunto stamattina rispondere alla tua mail del 22 giugno 2022. Sono passati quasi due anni. Frattempo, sul medesimo argomento me ne hai mandate altre due. Adesso tutto è più chiaro. Intanto ti chiedo scusa per il ritardo.
1. Nella prima mail mi domandavi se fosse giusto pregare così tanto per quella ragazza mentre non pregavi con il medesimo ardore per altre cause.
La risposta è la seguente: è naturale che sia così. Per quella ragazza c’era innamoramento. Per i tuoi invece c’è amore.
Le due cose sono diverse perché la prima coinvolge in maniera travolgente i nostri sentimenti.
Nella seconda invece non c’è ardore dei sentimenti, ma c’è un amore sottile, permanente, legato al sangue. E proprio per questo probabilmente c’è un amore più profondo, tant’è che sebbene quello per la tua ex sia svanito, non è svanito quello per i tuoi familiari.
2. Hai pregato tanto perché diventassi tua. Hai fatto bene. La tua preghiera non è andata persa.
Potrei dire che il Signore ti ha esaudito aldilà dei tuoi desideri perché ti ha voluto risparmiare un futuro pieno di amarezze.
Puoi dire: Ti ringrazio, Signore, perché mi hai liberato.
Nello stesso tempo il Signore ti ha fatto capire che la fornicazione aveva devastato quella ragazza.
3. Nel frattempo ti sei legato ulteriormente a Dio. E questa senza dubbio è la cosa più bella.
Sono certo che adesso hai ripreso a pregare come prima sebbene senza il coinvolgimento sentimentale.
Il beneficio di quell’esperienza si misura anche di qui, perché stare insieme con il Signore in maniera prolungata con la preghiera è un’esigenza della tua anima, analoga a quella del pesce che sta bene solo nell’acqua.
Questa è una delle grazie più grandi che si possono ricevere nella vita.
Il Signore te l’ha fatta acquisire ben presto proprio per mezzo di un’esperienza come quella che hai vissuto.
4. C’è da aggiungere anche che pregando così intensamente hai meritato davanti a Dio.
Usando il linguaggio di San Paolo posso dire che hai accresciuto il tuo buon capitale davanti a Dio (cfr. 1 Tm 6,19).
Il merito di quella preghiera dura in eterno.
Per quella preghiera il Signore ti ha già premiato di qua e immensamente di più ti premierà nella vita futura.
5. Se giudichiamo da questo punto di vista, neanche quell’esperienza, accompagnata da tante sofferenze e conclusa con un’amarezza ancora più grande, è stata tempo perso. Puoi ben dire che “tutto coopera al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28).
6. Dopo l’allontanamento di quella ragazza ti sei sentito più solo. È normale che sia così. Ed è proprio per questo che all’alba della creazione Dio ha detto: “Non è bene che l’uomo sia solo” (Gn 2,18). Amare è un’esigenza del cuore.
Ma sono convinto che se il Signore ha permesso che il tuo cuore venisse turbato, l’ha fatto solo per darti un bene più grande già di qua.
7. Non dimenticare le parole che Dio ha ispirato a Davide: “Chi semina nel pianto, raccoglie nella gioia” (Sal 126,5).
Forse a momento in cui ti giungerà questa mail potrai già dire: “Sì, è vero, sto raccogliendo nella gioia”.
Te lo auguro con tutto il cuore.
Per questo ti benedico e ti ricordo cordialmente nella preghiera.
Padre Angelo