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Quesito
Caro padre Angelo,
Salve, mi chiamo … e vorrei farle una domanda, alla quale non riesco a darmi una risposta.
Qualche giorno fa la Spagna è stata colpita da una devastante alluvione. Come dobbiamo interpretare questa tragedia? È una punizione di Dio per ”scuotere” umanità dal peccato e per fare penitenza? Oppure Dio non c’entra niente e sono solo conseguenze del cambio climatico, effetto serra, al quale uomo ha dato molto contributo nell’ostinarsi ad usare come fonti di energia petrolio, gas e carbone? Quindi tutti prodotti nocivi per il nostro pianeta.
Le chiedo una preghiera per me e le assicuro la mia.
Sia lodato Gesù Cristo.
Risposta del sacerdote
Carissima,
1. non possiamo affatto dire che si tratti di una punizione divina.
Ce l’ha detto il Signore a proposito di catastrofi analoghe: “Quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Siloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo” (Lc 13, 4-5).
La torre di Siloe crollò per incuria umana.
2. Il Signore ne approfitta, per questo come per altri eventi, per ammonire e dire: “Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo»” (Lc 12,35-40).
3. Gli antichi, poiché portavano vesti ampie, per lavorare dovevano stringerle ai fianchi.
Avere le vesti strette ai fianchi significa essere sempre operosi. E si è operosi per la vita eterna solo se si vive in grazia. Perché come il tralcio staccato dalla vite non produce frutto (cfr. Gv 15,4), così anche noi se non siamo innestati in Cristo mediante la grazia e la carità, pur compiendo il nostro dovere e facendo opere buone, non meritiamo per il paradiso, perché il paradiso è una realtà di ordine soprannaturale.
4. Le lampade accese sono le virtù e tra queste la più importante fra tutte è la carità.
Ora è per mezzo della carità che Dio vive in noi e noi viviamo in Dio, come ricorda San Giovanni (cfr. 1 Gv 4,16).
Per questo viene detto che la carità è il principio vivificante della grazia e della presenza santificante di Dio in noi.
Pertanto dobbiamo essere vigilanti perché al termine della nostra esistenza, che può venire da un momento all’altro anche a causa di un incidente, non sia il ladro a rapire la nostra anima, ma possiamo andare serenamente incontro al Signore.
5. Chiedi poi se il cataclisma che ha colpito la Spagna sia conseguenza del cambiamento climatico o dell’effetto serra.
A questo interrogativo possono rispondere gli esperti in materia, che tuttavia non sono concordi nell’individuarne le cause.
Per cui è necessario anche essere cauti nel giudicare e nell’incolpare.
6. Certo, è necessario tenere presente quanto dice il Catechismo della Chiesa Cattolica a motivo delle conseguenze del peccato originale: “L’armonia con la creazione è spezzata: la creazione visibile è diventata aliena e ostile all’uomo (Gn 3,17; Gn 3,19). A causa dell’uomo, la creazione è sottomessa alla caducità (Rm 8,20)” (CCC 400).
In altre parole, in seguito al peccato di Adamo, diventato ribelle a Dio, anche la natura sembra aver risentito di tale ribellione.
Precisa San Paolo: “non per suo volere”, perché la natura non è dotata di libertà, ma per volere, e cioè come conseguenza, di colui che si è ribellato.
7. In ogni caso la conclusione deve essere questa: a tutti invece viene chiesto di darsi da fare per le persone colpite da questa tragedia.
Per i morti, innanzitutto, perché hanno bisogno del nostro suffragio.
Per i vivi, con la nostra cooperazione.
Non è sufficiente dire che ci devono pensare gli spagnoli. Questa disgrazia avrebbe potuto capitare anche a noi.
La solidarietà umana esige questa cooperazione.
Ti benedico, ti auguro ogni bene e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo