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Quesito

caro padre Angelo,
se Dio conosce il mio futuro non è la stessa cosa di dire che il mio futuro è scritto e a me sembra di essere artefice delle mie scelte ma in realtà non è così… perché si sa gia come andrà a finire la vita di ciascuno di noi?
Come per la malattia… se ad esempio si muore per un cancro a causa del vizio del fumo… è solo una "modalità" del morire perché se Dio mi voleva in quel giorno mi avrebbe preso con sé anche in altro modo…è cosi?!
E allora che senso ha in questo caso non fumare se si sa che in quel giorno già determinato Dio mi avrebbe preso anche facendomi cadere su una buccia di banana?
Nel caso del mio amico morto in un incidente… non si può certo pensare: se avesse preso un’altra strada non avrebbe incrociato quell’altra macchina e non sarebbe morto, no?
La ringrazio anticipatamente DI CUORE


Risposta del sacerdote

Carissima,
ho già risposto a molte domande simili alla tua. Dovresti andare a vedere nella rubrica un sacerdote risponde.
In ogni caso ti dico che prescienza non significa predeterminazione. Se io, per un dono particolare datomi da Dio, venissi a sapere che cosa tu farai domani, non per questo sarò io a predeterminarti e a toglierti la libertà.
Inoltre, anche nel caso in cui Dio abbia stabilito un tot di giorni da vivere, è importante sapere soprattutto come sono stati vissuti.
È dalla bontà o dalla malizia delle nostre azioni che dipende la nostra bontà o cattiveria morale e il nostro destino eterno.

Ti seguo con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo