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Quesito
Caro Padre Angelo,
sto pregando con le Litanie Domenicane per la figlia di nostri amici seriamente malata. Sono molto belle, ma ho qualche perplessità su “Santa Maria, del Cristo Madre e Sposa” ed un’altra simile: per cortesia, potrebbe spiegarmi il concetto di Maria Sposa di Suo Figlio? Grazie per la Sua attenzione e per i preziosi chiarimenti che impartisce ai lettori.
Mariella
Risposta del sacerdote
Cara Mariella,
1. Gesù, come uomo, è figlio di Maria.
In quanto è nuovo Adamo e capo dell’umanità rigenerata ha voluto che Maria non fosse solo il più bel frutto della Redenzione, ma ne fosse partecipe in maniera singolare.
Dalla croce l’ha consegnata a noi come madre dell’umanità rigenerata.
2. In questo senso dunque è diventata anche Sposa di Gesù, in quanto Gesù è nuovo Adamo e Lei è nuova Eva.
3. Nel Nuovo Testamento la Madonna non viene mai chiamata direttamente col nome di nuova Eva.
Tuttavia alcuni hanno voluto vedervi un riferimento nelle parole usate da Gesù quando dalla croce l’ha consegnata a noi come madre dell’umanità rigenerata.
Non la chiamò con il nome di madre, ma con quello di donna: “Donna, ecco tuo figlio” (Gv 19,26).
Questo termine Donna fa riferimento a quella donna di cui Dio parlò dopo il peccato originale quando disse al serpente: “Porrò inimicizia tra te e la donna” (Gn 3,15).
4. Un altro riferimento lo si può trovare in Apocalisse 12,5: “Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro”.
Nel medesimo capitolo si legge che “quando il drago si vide precipitato sulla terra, si mise a perseguitare la donna che aveva partorito il figlio maschio” (Ap 12,13).
Qui c’è un riferimento alla Madonna e alla Chiesa insieme.
Sono accomunati nella persecuzione.
Ma Gesù affida i discepoli perseguitati a questa donna.
5. La Chiesa ha sempre creduto che Dio abbia decretato che il suo disegno di salvezza avvenisse per mezzo di Cristo.
Tuttavia nel suo disegno di salvezza ab aeterno ha voluto che la Madonna ne fosse partecipe in modo singolare: “Porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe…”.
6. Per questo il Concilio Vaticano II nella Lumen gentium dice che “la beata Vergine, predestinata fino dall’eternità all’interno del disegno d’incarnazione del Verbo per essere la madre di Dio, per disposizione della divina Provvidenza fu su questa terra l’alma madre del divino Redentore, generosamente associata alla sua opera a un titolo assolutamente unico, e umile ancella del Signore, concependo Cristo, generandolo, nutrendolo, presentandolo al Padre nel tempio, soffrendo col Figlio suo morente in croce, ella cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, coll’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime.
Per questo ella è diventata per noi madre nell’ordine della grazia” (LG 61).
7. Dice ancora il Concilio: “Giustamente quindi i santi Padri ritengono che Maria non fu strumento meramente passivo nelle mani di Dio, ma che cooperò alla salvezza dell’uomo con libera fede e obbedienza. Infatti, come dice Sant’Ireneo, essa «con la sua obbedienza divenne causa di salvezza per sé e per tutto il genere umano»” (LG 56).
E: “Maria è veramente madre delle membra (di Cristo)… perché cooperò con la carità alla nascita dei fedeli della Chiesa, i quali di quel capo sono le membra” (LG 53).
8. Il titolo di sposa non è dunque senza significato. Perché come gli sposi fra loro condividono tutto, così Gesù ha voluto condividere in maniera singolare l’opera della redenzione con la Madonna, chiamandola a cooperare alla nostra salvezza in maniera unica.
La Chiesa non ha mai ufficializzato questo titolo di Maria sposa di Gesù Cristo, ma approva la devozione dei fedeli che la loda e la invoca anche con questo titolo.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo