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Caro Padre Angelo,
mi chiamo Alessandro e avrei da esporle questo dubbio che mi è sorto oggi. Mi capita di vedere in televisione (o sul computer) degli episodi di persone che si fanno rinchiudere in manicomi, prigioni e luoghi simili e vengono a contatto con delle anime/spiriti sia fisicamente che attraverso dei mezzi tecnologici. La mia interpretazione sulle vicende narrate mi spinge spesso a pregare per quei defunti che palesano la loro esistenza terrena, e nei casi in cui penso non siano anime del purgatorio, ma bensì demoni o anime dannate, provo una profonda tristezza e prego perchè il nostro Buono e Giusto Dio ravveda chi ancora è in vita per non farlo cadere nelle pene dell’inferno.
Veniamo al punto: sto commettendo una sorta di spiritismo? Cioè non dico che lo eseguo fisicamente io, ma penso che in qualche modo ne prendo parte, anche solo guardando in tv episodi "paranormali". E’ una preoccupazione sensata? O posso continuare a vederli, magari intensificando le preghiere?
La ringrazio di cuore e le confermo la mia preghiera per lei.
Risposta del sacerdote
Caro Alessandro,
1. penso che la tua sia una preoccupazione sensata.
È vero che di fatto non fai spiritismo, ma lo guardi, e questo crea una certa curiosità e infine anche una certa dipendenza.
Se Dio ha proibito tassativamente di praticare queste cose, evidentemente non vuole che se ne abbia alcun contatto.
Ogni contatto con queste realtà, supposto che non vi siano inganni o condizionamenti psicologici da parte di altri, suppone sempre contatti col maligno.
2. Quanto mi riferisci rientra nella cosiddetta negromanzia, che è la pratica con la quale ci si mette in comunione con i morti per interrogarli.
Nella negromanzia si interrogano i morti per conoscere il futuro.
Ma rientrano nella negromanzia anche le pratiche di spiritismo che mi riferisci.
3. Ora, per quanto ne sappiamo dalla Divina Rivelazione, i morti si trovano in tre possibili stati: inferno, paradiso, purgatorio.
Il punto di partenza del nostro problema è il seguente: non è possibile comunicare agli uomini se non per mezzo dei sensi. Tutto quello che noi conosciamo o captiamo cade attraverso i sensi.
Ma le anime dei morti sono prive di sensi.
Dunque non possono da sole comunicare con noi.
4. Le anime dei defunti possono comunicare con noi solo per mezzo di un intervento divino.
E Dio interviene in vario modo come succede nelle visioni e nelle locuzioni.
Può intervenire imprimendo direttamente negli organi della vista, dell’udito o dell’immaginazione oppure – soprattutto se l’apparizione è vista da molti – creando una realtà esterna a noi (la figura del santo, oppure la vibrazione dell’aria) che metta in comunione con quel determinato santo.
Di questo secondo tipo sarebbero le apparizioni della Madonna che ora appare con una determinata statura, ora con un’altra, ora addolorata, ora Regina del cielo e della terra.
5. È fuori di dubbio che vi siano questi interventi di Dio.
La Sacra Scrittura parla di visioni di angeli e anche di apparizione di Cristo dopo la sua gloriosa ascensione in Cielo, come nel caso di Santo Stefano che vide i cieli aperti e il figlio dell’uomo seduto alla sua destra.
Nella storia della Chiesa vi sono state apparizioni di Cristo e della Beata Vergine che ora si trovano in cielo anche con il loro corpo sotto diverse sembianze: molto spesso è apparso Gesù bambino, ma anche Gesù flagellato o crocifisso e la Madonna è apparsa sotto diverse fogge.
Il parere comune dei teologi, con a capo San Tommaso, è che né Nostro Signore né la Madonna in quel momento abbandonino la comunione con Dio per venire da noi.
Si tratta dunque di rappresentazioni miracolose attuate da Dio che ci mettono in reale comunione con loro.
6. A fortiori le apparizioni di angeli e delle anime, che sono esseri spirituali, non possono avvenire senza un diretto intervento di Dio.
Questo intervento di Dio avviene per ministero angelico, come sembra evincersi da quanto dice San Paolo in 1 Ts 4,16 quando afferma che alla fine del mondo i morti risusciteranno “alla voce dell’Arcangelo”.
L’annotazione del ministero angelico è interessante perché con questo non si esclude che anche i demoni possano attuare qualche rappresentazione di se stessi o anche di angeli o di santi.
I demoni infatti sono angeli pervertiti. Secondo Dionigi “i doni naturali nei demoni sono rimasti integri” (De divinis nominibus, IV, 19), ed essendo menzogneri e padri della menzogna (Gv 8,44) possono apparire, come avverte San Paolo, come angeli di luce (2 Cor 11,14).
Nello stesso modo i demoni possono compiere fenomeni analoghi a quelli compiuti da Dio per ministero angelico, come bagliori, profumi, sogni…
Sicché per comprendere la provenienza di questo fenomeni straordinari è sempre necessario avere cautela e dovuto discernimento.
7. Avviciniamoci adesso più direttamente al tuo problema.
Dio ha severamente proibito già nell’Antico Testamento di entrare in comunione con i morti attraverso pratiche divinatorie: “Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la divinazione, dovranno essere messi a morte: saranno lapidati e il loro sangue ricadrà su di loro” (Lv 20,27); “Non si trovi in mezzo a te chi fa passare per il fuoco il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o il presagio o la magia” (Dt 18,10).
La conoscenza del futuro appartiene solo a Dio.
I demoni possono solo congetturare e molto spesso si sbagliano.
In ogni caso andare da loro per chiedere informazioni è la stessa cosa che rendere loro culto e mettersi in qualche modo sotto il loro potere.
8. E così giungiamo anche alla conclusione.
Da momento che le anime dei morti da sole non possono entrare in comunicazione con noi ne deriva che mettersi in situazioni particolari per evocare i morti e per avere informazioni sul loro stato o sul loro passato è la stessa cosa che entrare in comunione con i demoni e mettersi in qualche modo sotto il loro potere.
Ora vedere queste trasmissioni anche solo col fine buono di pregare per loro, oltre al pericolo molto forte di rimanere vittime di inganni da parte di chi attua simili programmi, sebbene inconsapevolmente e in buona fede è una richiesta di servizio rivolta a satana ed è la stessa cosa che rendergli culto e mettersi in qualche modo sotto il suo potere.
9. Pertanto ti esorto a vivere la comunione con i defunti secondo gli insegnamenti della Chiesa.
Poiché "santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai peccati" (2 Mac 12,45) la Chiesa offre per loro i suffragi.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: “La nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore” (CCC 958).
E “fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio.
La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti” (CCC 1032).
Fai dunque tutto questo e non solo aiuterai molto le anime del purgatorio, ma aiuterai anche molto te stesso.
Ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo