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Quesito
Cari amici domenicani,
ringrazio per tutte le vostre risposte alle mie domande e ardisco farvene un altra che penso possa interessare anche i lettori del sito.
Leggendo San Tommaso d’Aquino ho imparato che in paradiso non si beve e non si mangia. Uno dei motivi è che non ci saranno secrezioni essendo i corpi incorruttibili e mangiando e bevendo senza secrezioni ingrosseremmo all’infinito. E questo non è possibile.
Come mai allora Gesù dopo essere risorto ha mangiato?
Non riesco a darmi una spiegazione.
Tanti auguri ancora per il vostro sito.
Grazie per la vostra opera di misericordia di insegnare agli ignoranti come me.
Andrea
Risposta del sacerdote
Caro Andrea,
1. San Tommaso dice che Gesù veramente mangiò dopo la sua risurrezione e tuttavia non assimilò quel cibo perché il suo corpo era glorioso.
Quel cibo pertanto miracolosamente tornò nella materia da cui era stato tratto.
Ecco il testo: “Tuttavia non c’erano là gli effetti consecutivi della manducazione; perché il cibo non era assimilato da chi ne mangiava, avendo egli un corpo glorificato e incorruttibile; ma fu trasformato per virtù divina nella materia preesistente” (Commento al Vangelo di Giovanni, 21,13).
2, Mangiando, il Signore risorto ha voluto dare un’ulteriore prova che non era un fantasma, come in un primo momento gli apostoli erano stati portati a pensare.
I fantasmi non mangiano, perché il loro non è un vero corpo.
3. San Tommaso dice anche che Gesù ha veramente mangiato, a differenza degli angeli che apparendo nell’Antico Testamento a determinati personaggi hanno mangiato solo in apparenza, essendo essi privi di corpo.
Il loro corpo era stato creato miracolosamente per comparire agli uomini.
Anche qui ecco il testo di San Tommaso: “Il mangiare di Cristo fu diverso da quello degli angeli. Poiché, non avendo gli angeli assunto dei corpi vivi ed animati, la loro non era una manducazione reale, sebbene ci fosse una reale masticazione del cibo e un’ingestione verso le interiora del corpo assunto. Di qui le parole dette dall’angelo a Tobia: "Quando voi mi vedevate mangiare, io non mangiavo affatto: ciò che vedevate era solo apparenza" (Tb 12,19).
Essendo invece il corpo di Cristo un vero corpo animato, la sua fu una manducazione reale.
Infatti, come scrive S. Agostino, "ai corpi dei risorti viene tolta non la facoltà, ma la necessità di mangiare".
E S. Beda afferma che "Cristo mangiò per (mostrare) la facoltà; non per la necessità di farlo"” (Somma teologica, III, 55, 6).
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo