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Quesito

Caro Padre,
ho sentito persone che dicono di trovarsi nell’impossibilità di dare un assenso a dei documenti, che in qualche modo si distaccano dal magistero precedente. Vengo al dunque: la libertà religiosa e di coscienza si trova in contraddizione con la Quanta Cura (infallibile!?) di Pio IX?
Cosa ne pensa?
Grazie.
GF.


Risposta del sacerdote

Caro GF.,
rispondo così alle tue due domande.

1. Circa la prima.
Il problema fondamentale è il seguente: chi ha il compito di giudicare se il Magistero attuale si distacca dal Magistero precedente?
Coloro che sono costituiti nel Magistero sanno molto bene quali sono i loro vincoli, e sanno molto bene che è loro dovere non distaccarsi dalla dottrina precedente, ma di svilupparla sempre di più.
Inoltre dobbiamo essere certi che Cristo assiste e garantisce la sua Chiesa tanto nel Magistero ordinario quanto in quello straordinario.
Mentre personalmente non ho nessun criterio di fede per essere certo che Cristo assista quelli che denigrano il Magistero. Per meglio dire: sono certo che costoro non sono assistiti da Cristo, ma sono garantiti dal padre della superbia.
San Tommaso dice: “E contro l’autorità del Pontefice né S. Agostino, né S. Girolamo, né altri Santi Dottori osarono difendere la propria sentenza. Scrive infatti S. Girolamo: ‘‘Questa è la fede, o Beatissimo Padre, che abbiamo appreso nella Chiesa Cattolica. E se nella nostra formulazione abbiamo detto o posto qualcosa di inesatto o di avventato, desideriamo di essere corretti da te, che possiedi la fede e la cattedra di Pietro. Se invece questa nostra confessione è approvata dal tuo giudizio apostolico, chiunque vorrà accusarmi di¬mostrerà di essere ignorante o malevolo, oppure non cattolico, ma eretico’ (S. GIROLAMO, Exp. Cath. Fidei 14)” (S. TOMMASO, Somma teologica, II-II, 11, 2, ad 3).
Quello che mi inquieta è questo: Quanto che non osarono fare i santi e i Dottori osano farlo i denigratori del Magistero, i quali non sono né santi né dottori della Chiesa.
Per conto mio, sono persuaso di quanto asseriva don Bosco: che è meglio scegliere anche quanto il Papa pensa come teologo privato, perché è il meno esposto all’errore.

2. Circa la seconda: la libertà religiosa e di coscienza si trova in contraddizione con la Quanta Cura (infallibile!?) di Pio IX?
Come si può pensare una cosa simile?
Il medesimo problema, quello della libertà religiosa, è stato posto secondo orizzonti diversi.
Gregorio XVI e Pio IX dicevano che non c’è libertà dalla verità, cosa del resto ripetuta ampiamente da Giovanni Paolo II in Veritatis splendor.
Invece la Dignitatis humanae del Concilio difende il diritto di esprimere la libertà di culto contro i regimi totalitari o fondamentalisti che la impediscono.
Di recente Benedetto XVI la detto che la libertà religiosa (e cioè la libertà di espressione del proprio culto) è madre di tutte le altre libertà. Che cosa dovrebbe dire il papa ai fondamentalisti islamici: che va bene non tollerare che i cristiani seguano la religione che secondo la loro retta e certa fede credono essere la vera?

Ti ringrazio per la fiducia, ti auguro una santa Pasqua e ti benedico.
Padre Angelo