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Caro Padre Angelo,
buona festa del Corpus Domini (2018)…è la seconda domanda che faccio.
Se esiste l’anima perchè tutte le persone compresi i credenti ma anche consacrati hanno paura della morte: perchè hanno paura del nulla?
Se non ci fosse nulla dopo la morte non avrebbe senso credere in Dio.
Ammettendo l’esistenza della divinità è naturale che dopo la morte mi ricongiunga con lei?
Perchè non si vede l’anima uscire dal corpo e soprattutto esce subito e viene sottoposta a giudizio?
Ogni istante muoiono tantissime persone donne bambini anziani feti come possono essere contemporaneamente sottoposti a giudizio particolare o accolti da Dio?
Ci sono persone che muoiono all’improvviso e se sono in peccato mortale non hanno tempo di pentirsi. Dio misericordioso che vede tutte le persone del mondo lo dovrebbe tenere presente…
L’anima di un ragazzo di 16 anni morto l’anno scorso è con Dio e anche l’anima di mia zia morta 32 anno fa?
La ringrazio e la raccomando al Signore… (se vuole può pubblicare la risposta dopo che mi ha inviato una risposta in privato..)


Carissimo,
1. la morte istintivamente fa paura perché è il venire meno della vita.
Tutti hanno paura della morte, anche gli animali.
Il motivo è che tutti siamo attaccatissimi alla vita.
San Tommaso dice che l’attacamento alla vita è l’inclinazione più profonda di ogni essere.

2. Gli uomini hanno paura della morte anche perché dopo di essa viene il giudizio di Dio, il cui esito è la salvezza (il Paradiso, passando il più delle volte per il Purgatorio) oppure la condanna (l’inferno).
Nessuno è assolutamente certo di andare in Paradiso.
Abbiamo molti motivi per confidare nella sua misericordia e nel suo perdono. Ma possiamo temere che il Signore ci presenti un conto che non  pensavamo di avere.

3. Stare con Dio ed essere uniti a Lui per sempre non è un diritto naturale dell’uomo, ma è un dono che il Signore ci fa.
Del resto anche nell’ordine naturale nessuno ha diritto di essere intimo amico e confidente di un altro. Lo diventa solo se l’altro gli apre il cuore.
Ora Dio apre a tutti il suo cuore e a tutti dà la possibilità di entrare nel suo ordine soprannaturale mediante la grazia.
Ma alcuni rifiutano la sua grazia.
La rifiutano col peccato grave e pertanto da se stessi decidono di stare separati da Dio.
Sicché non è scontato il Paradiso per tutti.
Il Signore ci ha avvertito e ci ha detto: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano” (Mt 7,23).

4. Al momento della separazione dal corpo l’anima non può essere vista perché è spirituale.
I nostri occhi vedono solo ciò che è materiale.
Ciò che è spirituale sfugge alla vista del corpo.

5. Mi chiedi come Dio possa pensare a tutti contemporaneamente.
La risposta è semplice: Dio è infinito e onnipotente. Non ha alcun limite.
Noi invece siamo limitati e mentre badiano ad una persona nel frattempo non possiamo badare a tutte.
Ma quando andremo di là saremo simili a Lui, come dice San Giovanni, allora anche noi potremo stare dietro a molti simultaneamente.
La Sacra Scrittura con bella immagine dice: “Le anime dei giusti sono come scintille nella stoppia, correranno qua e là” (Sap 3,7).
Le scintille scorrono qua e là simultaneamente.

6. Mi chiedi come si manifesti la misericordia di Dio con le persone che muoiono all’improvviso.
Dio non abbandona neanche queste persone e anche ad esse, ne siamo certi, offre fino all’ultimo la grazia del pentimento.
Ma può succedere che qualcuno non si penta e sia così indurito nel proprio cuore da continuare a vantarsi di ciò di cui dovrebbe vergognarsi (Fil 3,19).

7. Le anime di quel ragazzo di 16 anni morto l’anno scorso e di tua zia morta 32 anni orsono vivono in Dio se al momento della loro morte erano con Dio, e cioè in grazia di Dio.
Noi ce lo possiamo augurare. E proprio perché diventi realtà, se già non lo fosse, noi continuiamo a pregare per loro.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo