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Quesito
Padre Angelo
Le vorrei porre un enigma (almeno per me) che mi mette spesso in difficoltà nei dibattiti con gli atei.
Spesso sui social i non Cattolici rinfacciano principalmente questi due passi:
2 Sam 5,8: ‘‘‘‘Quanto ai ciechi e agli zoppi, sono in odio a Davide. Per questo dicono: "Il cieco e lo zoppo non entreranno nel tempio.’‘‘
Lev 21,16-18 Conferenza Episcopale Italiana (CEI): “Il Signore disse ancora a Mosè: ‘‘‘‘Parla ad Aronne e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe, che abbia qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il pane del suo Dio; perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi abbia il viso deforme per difetto o per eccesso’‘‘.
Le sarei molto grato se potrebbe fornirmi una risposta. Davvero zoppi,ciechi e deformi erano presi così in odio?
Grazie.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. va subito chiarito che davanti a Dio gli zoppi, i ciechi e qualsiasi altra persona con qualche handicap ha la medesima dignità delle persone senza difetti fisici.
E anche nell’Antico Testamento quando si vietava a queste persone di svolgere i servizi sacerdotali non era per un pregiudizio morale.
Interiormente queste persone potevano essere più sante e più gradite a Dio delle altre che senza difetti fisici offrivano il culto, ma interiormente avevano il cuore pieno di “rapina e di iniquità” (Lc 11,39).
2. Ma veniamo adesso ai due testi.
Anzitutto il testo di Samuele che mi hai riportato è falsato almeno nella prima parte dove scrivi “Quanto ai ciechi e agli zoppi, sono in odio a Davide”.
Il testo dice “i ciechi e gli zoppi che odiano la vita di Davide”.
Dunque non sono in odio a Davide, ma odiano Davide (in latino: “odientes animam David”).
E cioè è tutto il contrario.
Tu hai preso per buono senza controllarlo il versetto che ti hanno riportato i tuoi interlocutori non cattolici.
Tu ci sei cascato, ma i tuoi interlocutori qui hanno messo in evidenza la loro mala fede.
Mi dici che sono “non cattolici”. Certo, danno l’impressione di essere i soliti manipolatori dei testi sacri, dicendo: “Nella Bibbia è scritto così…”.
3. Inoltre quei ciechi e zoppi sono i Gebusei, i quali per schernire Davide gli avevano fatto sapere che avrebbero messo zoppi e ciechi a difendere la loro città: “«Tu qui non entrerai: i ciechi e gli zoppi ti respingeranno», per dire: «Davide non potrà entrare qui»” (2 Sam 5,6). E cioè anche gli handicappati avrebbero facilmente prevalso su Davide e sul suo esercito.
4. Il testo sacro poi va avanti così: “Ma Davide espugnò la rocca di Sion, cioè la Città di Davide (sottinteso: quella che sarebbe diventata la Città di Davide).
Davide disse in quel giorno: «Chiunque vuol colpire i Gebusei, attacchi attraverso il canale gli zoppi e i ciechi, che odiano la vita di Davide». Per questo dicono: «Il cieco e lo zoppo non entreranno nel tempio»” (2 Sam 5,7-8).
Pertanto chi non entra nel tempio non sono gli zoppi e i ciechi materialmente intesi, ma i Gebusei: non entreranno nel tempio perché saranno sconfitti e finiti prima.
5. Infatti non era vietato l’ingresso nel tempio ai ciechi e agli zoppi, come emerge nel Vangelo di Matteo: “Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e storpi, ed egli li guarì” (Mt 21,14).
6. Veniamo adesso al testo del Levitico che ti riporto per intero:
“Parla ad Aronne e digli: Nelle generazioni future nessun uomo della tua stirpe, che abbia qualche deformità, potrà accostarsi ad offrire il pane del suo Dio; perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi abbia il viso deforme per difetto o per eccesso, né chi abbia una frattura al piede o alla mano, né un gobbo, né un nano, né chi abbia una macchia nell’occhio o la scabbia o piaghe purulente o sia eunuco. Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aronne, con qualche deformità, si accosterà ad offrire i sacrifici consumati dal fuoco in onore del Signore. Ha un difetto: non si accosti quindi per offrire il pane del suo Dio” (Lev 21,16-21).
La Bibbia di Gerusalemme spiega così il divieto: “Dio è il creatore del mondo fisico nella sua integrità. L’infermità del sacerdote, chiamato ad avvicinarsi a Dio e a partecipare più strettamente alla sua santità, sarebbe una contraddizione”.
Così era ritenuto nella mentalità comune.
In un Commentario biblico, che fa riferimento ad uno scritto del Padre Lagrange (fondatore dell’École biblique), si legge: “Anche i pagani volevano che i sacerdoti fossero integri di corpo”.
7. Questo divieto dell’Antico Testamento rimanda ad una realtà più grande e cioè alla santità di vita con la quale ci si deve accostare alla celebrazione dei Sacramenti.
Se nell’Antico Testamento era chiesto di purificarsi a chi doveva portare i vasi sacri (Is 52,12), con quanta maggiore santità e purezza si deve accostare all’Eucaristia nella quale non sono presenti solo cose sacre, ma il Dio vivente, il tre volte Santo, il Dio fatto carne?
Ecco tutto, dunque.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo