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Quesito

Caro Padre,
perché «conferito una volta per sempre, il Battesimo non può essere ripetuto»? (C.C.C. n° 1272)
E se invece venisse ripetuto sulla medesima persona, cosa accadrebbe?
E se non accade nulla, perché non può essere ripetuto?
La ringrazio anticipatamente per la risposta


Risposta del sacerdote

Carissimo,
1. il battesimo non può essere conferito un’altra volta perché imprime il carattere.
Tutti sacramenti che imprimono il carattere possono essere ricevuti una volta sola.

2. Mi chiederai che cos’è il carattere.
È un segno o uno stampo indelebile con cui viene segnata la nostra anima.
Questo stampo o sigillo ci configura al sacerdozio di Cristo.
Il carattere del battesimo ci deputa a celebrare il sacerdozio comune dei fedeli, vale a dire: a celebrare il culto di Cristo in spirito e verità trasformando tutta la nostra vita in offerta spirituale.
Il carattere della cresima ci incarica a celebrare il culto cristiano pubblicamente, partecipando ai sacramenti e alla liturgia della Chiesa.
Il carattere dell’ordine sacro incarica ad essere pubblicamente conformi a Cristo nel servizio (diaconato), nell’agire con i suoi stessi poteri divini – in persona Christi (presbiterato) – consacrando e assolvendo dai peccati, nella pienezza del sacerdozio (episcopato), vale a dire nel poter conferire tutti i sacramenti.
Nello stesso tempo rende partecipi della vita e della missione della Chiesa secondo funzioni diverse.

3. Il Catechismo della Chiesa Cattolica scrive: “I tre sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell’Ordine conferiscono, oltre la grazia, un carattere sacramentale o «sigillo» in forza del quale il cristiano partecipa al sacerdozio di Cristo e fa parte della Chiesa secondo stati e funzioni diverse. Questa configurazione a Cristo e alla Chiesa, realizzata dallo Spirito, è indelebile (DS 1609); essa rimane per sempre nel cristiano come disposizione positiva alla grazia, come promessa e garanzia della protezione divina e come vocazione al culto divino e al servizio della Chiesa. Tali sacramenti non possono dunque mai essere ripetuti” (CCC 1121).

4. Il Catechismo Romano del Concilio di Trento in termini più pastorali parla della funzione del carattere in generale e poi in specifico del carattere del Battesimo.
Ecco che cosa dice sul carattere in generale, come effetto proprio di tre sacramenti:
“Un secondo effetto (il primo consiste nel comunicare la grazia santificante) è proprio soltanto a tre sacramenti: Battesimo, Cresima e Ordine. Essi, infatti, imprimono nell’anima il carattere.
San Paolo scrive: Dio ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori (2 Cor 1,22). Con le parole ci ha impresso il sigillo l’Apostolo ha voluto intendere appunto il carattere, il cui effetto è quello di marcare, di contrassegnare.
Il carattere è come un distintivo impresso nell’anima che non si può mai cancellare, che vi rimane scolpito eternamente. Scrive sant’Agostino: «Forse i sacramenti cristiani saranno meno efficaci di quel distintivo materiale che contraddistingue il soldato? Quando un soldato ritorna alla milizia che aveva abbandonato non gliene viene impresso un altro, ma si riconosce e si legittima l’antico» (Contra Parmenianum, 2,13; cfr. Epistolae, 185,6).
Il carattere produce due effetti: ci rende atti a ricevere o a compiere una data funzione sacra
e ci distingue da coloro che non ne sono stati insigniti.

In forza del carattere battesimale,infatti, siamo resi idonei a ricevere gli altri sacramenti e ci distinguiamo, come cristiani,dagli infedeli. Lo stesso si deve dire del carattere della Cresima e dell’Ordine.
Il primo ci arma e ci addestra, come soldati di Cristo, a confessare e a difendere pubblicamente il suo nome; a resistere contro il nemico che si cela in noi e contro il demonio e, nello stesso tempo,ci distingue dai non cresimati che, con il solo Battesimo, sono spiritualmente ancora nell’infanzia.
Il secondo, poi, dà il potere di produrre e di amministrare i sacramenti e di distinguere i ministri sacri dalla massa dei fedeli. Questi sacramenti che imprimono il carattere non possono essere rinnovati” (§ 164).

5. Circa il carattere del Battesimo scrive:
“Infine, il Battesimo imprime nell’anima il segno indelebile del carattere. Al riguardo si deve ricordare quanto si è in precedenza detto a proposito di questo sigillo, parlando dei sacramenti in generale.
Basterà rilevare che, in base appunto alla natura indelebile del carattere, la Chiesa ha definito che il sacramento del Battesimo non possa mai essere ripetuto.
Questa dottrina l’aveva già insegnata san Paolo: Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo (Ef 4,5). Lo stesso Apostolo scrivendo ai romani, li esorta a far sì che, morti con il Battesimo in Cristo, non perdano più la vita da Lui ricevuta; morendo infatti per il peccato, Cristo è morto una sola volta (cfr. Rm 6,10). Ciò vuol dire che come Cristo non può morire una seconda volta, neppure a noi è lecito morire un’altra volta nel Battesimo.
Per questo motivo la Chiesa crede nell’unicità assoluta del sacramento del Battesimo, ciò che del resto risponde alla logica e alla realtà dei fatti. Il Battesimo è una rinascita spirituale; e come si nasce una sola volta per generazione naturale, né è più possibile – secondo l’incisiva espressione di san Giovanni – rientrare nell’utero materno, così pure è unica la rinascita spirituale, la qual cosa impedisce nel modo più assoluto che il Battesimo possa essere ripetuto” (§ 186).

6. Chiedi infine che cosa accade se il sacramento venisse ripetuto sulla medesima persona.
Accade che si espone un sacramento a non produrre gli effetti per i quali è stato istituito.
Questo significa profanare il sacramento, vale a dire: compiere un sacrilegio.

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo