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Quesito

Salve, vorrei porre un quesito.
Se Dio sa da tutta l’eternità che alcune persone si sarebbero dannate nonostante la sua morte in croce, perché Egli non ha creato solamente quelle anime che, approfittando della sua passione, si sarebbero salvate? 
Ringrazio in anticipo per la disponibilità.
Vanni


Risposta del sacerdote

Caro Vanni, 
1. se Dio avesse creato solo le persone che si sarebbero salvate si potrebbe dire che la nostra libertà non è vera.
C’è vera libertà solo quando l’uomo può fare l’opposto di quello che ha pensa di fare.
Diversamente ci sarebbe il determinismo, che è il regno dell’istinto.

2. San Tommaso vede nella libertà il segno inconfondibile dell’immagine di Dio impressa nell’uomo.
Nel Prologo della sezione morale della Somma teologica scrive: “Come insegna il Damasceno, si dichiara che l’uomo è stato creato a immagine di Dio, in quanto l’immagine sta ad indicare un essere dotato d’intelligenza, di libero arbitrio e di dominio sui propri atti” (Somma teologica, I-II, prologo).

3. Altrove egli aveva affermato che “l’uomo è simile a Dio non per il corpo, ma per l’anima, che ha la volontà libera e incorruttibile” (Commento al Simbolo degli apostoli).

4. La libertà è essenziale per l’uomo perché solo per la libertà egli è capace di amare in maniera vera, e cioè di promettersi e di donarsi per la buona e per la cattiva sorte. 
C’è vero amore quando si va aldilà dell’istinto e si fa di se stesso un dono.
Giustamente il Concilio Vaticano II dice che “l’uomo può volgersi al bene soltanto nella libertà” (Gaudium et spes, 17)). Si volge al bene: e cioè a Dio, al suo amore e alla sua legge, agli altri, alle creature.

5. Non solo, ma la libertà, per la quale l’uomo si apre in maniera indeterminata a tutti, è sorgente di comunione. A motivo della libertà si è disposti a correre in capo al mondo per stabilire con una persona particolare o con tutti un rapporto di amicizia, di dialogo, di comunione.
La libertà è all’origine non soltanto delle proprie azioni, ma anche del progresso in tutti i settori e della comunione.

6. Solo per la libertà l’uomo si volge a Dio e può dire: “Mio Dio, ti amo, mi dono volentieri a te”.
Solo per la libertà l’uomo approfondisce la comunione con Dio.
Solo per la libertà l’uomo è in grado di esercitare tutte le virtù per il motivo più alto: per amore di Dio.
In tal modo la beatitudine del paradiso sarà davvero nostra, nel significato più vero di questo aggettivo o pronome possessivo: perché da noi cercata, da noi conosciuta, da noi amata, da noi desiderata. In una parola: da noi fatta propria.

7. Rimane il fatto che alcuni si perdono e si perdono eternamente. 
Ma rimane altrettanto vero che Dio fa di tutto fino all’ultimo per trarre a sé ogni creatura razionale.
E rimane altrettanto vero che in virtù della comunione con Dio, del suo amore e della sua forza molti spendono la propria vita perché nessuno possa essere sottratto alla beatitudine. 
Sicché se uno si danna, sarà solo perché si è rifiutato di amare e di essere amato, di entrare in comunione con Dio e con tutti.

Con l’augurio di trovarci insieme in paradiso a motivo della nostra comunione con Dio e con tutti, ti benedico e ti ricordo nella preghiera.
Padre Angelo