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Quesito

Caro Padre Angelo, 
La saluto e La ringrazio tanto per questo servizio ai fedeli. Ringrazio anche per aver risposto alla mia lettera precedente. Questo è la seconda volta che Le scrivo, e penso che non sarà l’ultima, perché probabilmente diventerò un prete e ho tante questioni, per rispondere anche agli altri.

Non so se questo ha una risposta, comunque… 
Secondo la ragione, come Dio ha creato l’uomo sapendo certamente che alcuni di loro andranno nell’inferno e soffriranno per l’eternità? Come può essere questo un atto del Suo amore. Sì, l’uomo è libero, ma se Lui non lo creasse, non ci esisterebbero quegli infelici. Così non sarebbe più conforme al Suo Amore: amerebbero tra di loro il Padre il Figlio e lo Spirito Santo e basta. Da qui mi viene in mente questo pensiero: può darsi che Lui non sappia tutto? O un altro che mi piace di più: forse dell’inferno Lui ce ne parla per tenerci lontano dal peccato, e in realtà Lui annienterà l’inferno con tutti quelli che sono lì e rimarranno solo chi sono felici con Dio, o che Lui dopo salverà tutti anche il satana. Una volta parlavo con un mio amico (uno assai intelligente) su Dio, secondo la ragione, partendo del mondo visibile, era d’accordo che tutto questo è creato, ma siamo raggiunti a questo punto che sto chiedendo a Lei, e lui mi ha detto, ‘‘crederò nel tuo Dio se lui mi spiegherà questo…’
La saluto e ringrazio di nuovo cordialmente e assicuro le mie preghiere per Lei. 
Narek


Risposta del sacerdote

Carissimo Narek,

  1. alla tua domande riusciamo a dare alcune risposte, che sono certe.

La creazione dell’uomo libero è stata un atto meraviglioso dell’amore di Dio per noi.
Sarebbe stato più conveniente che l’uomo non esistesse del tutto, oppure è infinitamente meglio che molti possano godere dell’esistenza, della grazia e del Paradiso per tutta l’eternità?

  1. È vero che alcuni uomini si perdono andando all’inferno.

Ma Dio fa di tutto con la sua onnipotenza infinita e fino alla fine perché nessuno vada perduto.
Ma alcuni si sono ostinati nel male, si sono accecati nelle loro passioni e hanno chiuso ripetutamente e volutamente sino alla fine la porta del loro cuore a Dio che li chiamava!

3. Certamente il Signore ha parlato dell’inferno anche per tenerci lontano dal peccato.
Ma non possiamo dire che Colui che è Verità somma abbia voluto semplicemente farci un pò di paura, ma in realtà non ci sarebbe niente.
Il Signore ha parlato di eternità dell’inferno. Anche su questo non ci sono dubbi.
Dal momento che qualcuno ha pensato che ad un certo momento Dio annienterebbe l’inferno, la Chiesa è intervenuta condannando questa teoria, detta dell’apocatastasi.
Non dobbiamo dimenticare che all’inferno uno permane nella sua volontà perversa.

4. Ti ricordo alcune affermazioni del Catechismo della Chiesa Cattolica:
“Non possiamo essere uniti a Dio se non scegliamo liberamente di amarlo. Ma non possiamo amare Dio se pecchiamo gravemente contro di lui, contro il nostro prossimo o contro noi stessi: « Chi non ama rimane nella morte. Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida possiede in se stesso la vita eterna » (1Gv 3,15). Nostro Signore ci avverte che saremo separati da lui se non soccorriamo nei loro gravi bisogni i poveri e i piccoli che sono suoi fratelli. Morire in peccato mortale senza essersene pentiti e senza accogliere l’amore misericordioso di Dio, significa rimanere separati per sempre da lui per una nostra libera scelta. Ed è questo stato di definitiva auto-esclusione dalla comunione con Dio e con i beati che viene designato con la parola « inferno »” (CCC 1033).

 5. “La Chiesa nel suo insegnamento afferma l’esistenza dell’inferno e la sua eternità. Le anime di coloro che muoiono in stato di peccato mortale, dopo la morte discendono immediatamente negli inferi, dove subiscono le pene dell’inferno, «il fuoco eterno». La pena principale dell’inferno consiste nella separazione eterna da Dio, nel quale soltanto l’uomo può avere la vita e la felicità per le quali è stato creato e alle quali aspira” (CCC 1035).

6. “Le affermazioni della Sacra Scrittura e gli insegnamenti della Chiesa riguardanti l’inferno sono un appello alla responsabilità con la quale l’uomo deve usare la propria libertà in vista del proprio destino eterno. Costituiscono nello stesso tempo un pressante appello alla conversione: «Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla Vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!» (Mt 7,13-14).
Siccome non conosciamo né il giorno né l’ora, bisogna, come ci avvisa il Signore, che vegliamo assiduamente, affinché, finito l’unico corso della nostra vita terrena, meritiamo con lui di entrare al banchetto nuziale ed essere annoverati tra i beati, né ci si comandi, come a servi cattivi e pigri, di andare al fuoco eterno, nelle tenebre esteriori dove « ci sarà pianto e stridore di denti»” (CCC 1036).

Rimaniamo dunque aderenti a quello che ci ha detto Colui che è la Verità e la Misericordia in persona.
Sono contento che abbia l’aspirazione a diventare sacerdote.
Sono certo che vorrai essere un sacerdote fedele al Signore e all’annuncio del suo Vangelo senza manipolazioni.

Ti ricordo fraternamente al Signore e ti benedico.
Padre Angelo