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Quesito
Buon pomeriggio padre Angelo,
volevo porle il seguente quesito. Perché Dio cerca di uccidere Mosé, dopo che il profeta – dopo mille esitazioni- aveva deciso di accettare la Volontà di Dio ?
Grazie,
Cristiano
Risposta del sacerdote
Caro Cristiano,
1. l’episodio al quale ti riferisci si situa mentre Mosè, come inviato da Dio, si mette in cammino per l’Egitto per incontrare il faraone.
Ecco il testo: “Mentre si trovava in viaggio, nel luogo dove pernottava, il Signore gli venne contro e cercò di farlo morire. Allora Zippora prese una selce tagliente, recise il prepuzio del figlio e con quello gli toccò i piedi e disse: “Tu sei per me uno sposo di sangue”. Allora si ritirò da lui. Essa aveva detto sposo di sangue a causa della circoncisione” (Es 4,24-26).
2. Mosè non è ancora circonciso e non lo è neanche suo figlio.
Era appena stato chiamato da Dio.
Ora era proprio la circoncisione il segno dell’appartenenza al popolo di Dio.
La moglie Sipporà intuisce perché il Signore gli va contro e capisce subito che cosa bisogna fare: circoncide il figlio e poi tocca i piedi (i genitali) di Mosè. In altre parole fa con Mosè ciò che ha fatto col figlio, e cioè lo circoncide.
3. La Bibbia di Gerusalemme annota: “Racconto enigmatico o causa della sua brevità e dell’assenza di un contesto: Mosè non è nominato e non si sa a chi si riferiscono i pronomi personali.
Si può congetturare che la non circoncisione di Mose gli attiri la collera divina: questa è placata quando Sipporà ho circonciso realmente suo figlio e simulato una circoncisione di Mosè toccando i suoi genitali («i suoi piedi», cf. Is 6,2; 7,20) con il prepuzio del fanciullo”.
4. La Bibbia Emmaus commenta: “L’episodio oscuro è modellato sulla pagina della lotta notturna tra Giacobbe e l’essere misterioso lungo le rive del torrente Iabbok (Gn 32,25-32). Al centro della narrazione c’è il rito della circoncisione (i pieni sono un eufemismo per indicare i genitali), che qui ha però il valore di un rituale cruento, di propiziazione e di consacrazione in cui la moglie funge da sacerdotessa”.
Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo