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Quesito
Caro padre Angelo,
perché con Dio si vive meglio?
Grazie per quello che fate, un abbraccio.
Paolo
Risposta del sacerdote
Caro Paolo,
1. sono contento di poter rispondere ad una domanda così importante per la nostra vita.
Intanto sulla tua domanda è necessario fare delle distinzioni.
2. Si può avere Dio nella propria vita come orizzonte e come pienezza di significato del nostro esistere.
In questo senso quasi tutti gli uomini sanno dell’esistenza di Dio e che Dio è Colui dal quale tutti dipendiamo e verso il quale siamo diretti.
Ma non è questo tipo di presenza da solo a far vivere meglio.
Perché tanti, pur sapendo che tutto viene da Dio e che a lui siamo diretti, vivono nel peccato e non vivono affatto meglio.
3. Mi riferisco pertanto ad un altro tipo di presenza, quella che si gode mediante la grazia santificante.
Chi vive in grazia conosce, ama e soprattutto possiede Dio.
Gesù ha promesso questa presenza quando ha detto: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23).
Due versetti prima aveva detto: “Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui” (Gv 14,21).
Si tratta dunque di un’esperienza propria di chi vive in grazia e conosciuta solo da lui.
Chi in maniera permanente non vive in grazia non sa di che cosa si tratta.
Dio per lui diventa un’idea.
Per altri, che addirittura negano di poterlo conoscere e tanto meno di amarlo e possederlo, la vita cristiana appare come un’illusione o quasi.
4. Ecco allora i motivi per cui con Dio si vive meglio.
Dio ha creato l’uomo e gli ha dato un’intelligenza e una volontà con un desiderio infinito di conoscere e di amare.
Nessuna creatura e neanche tutte le creature messe insieme possono saziare definitivamente questa fame e questa sete di conoscenza, di amore e di infinito che c’è nel cuore dell’uomo.
Giustamente Sant’Agostino ha scritto: “Tu, Dio, ci hai creati per te e il nostro cuore non ha quiete finché non riposa in te” (Confessioni, 1,1.5).
E San Tommaso: “La concupiscenza non può mai saziare con i beni creati.
E il motivo è che il cuore dell’uomo è stato fatto per ricevere Dio. (…).
Perciò tutto quello che è meno di Dio non può saziare” (De duobus praeceptis caritatis, cap. 28).
5. Qualcuno ha detto che anche nella comunione più forte e stringente che vi possa essere tra due persone, come ad esempio la comunione tra gli sposi o tra due intimissimi amici, rimane sempre in fondo al cuore qualcosa di incomunicabile.
C’è qualcosa nel cuore dell’uomo che può essere conosciuta in pienezza solo da Dio.
E c’è una zona in ciascuno di noi che può essere coperta solo da Dio.
Il motivo è che solo Dio può venire ad abitare personalmente dentro la nostra anima.
E questo lo fa mediante l’infusione della grazia santificante.
6. Di questa presenza ne ha parlato Papa Leone XIII in un’enciclica molto bella, la Divinum illud munus del 9.5.1897.
Dopo aver richiamato i vari tipi di presenza di Dio nelle cose e negli uomini, parla infine della presenza di Dio nell’anima in grazia e dice: .
“Da ultimo Iddio per mezzo della sua grazia sta nell’anima del giusto in un modo più intimo e ineffabile, come in un tempio, donde deriva quell’amore vicendevole per cui
l’anima è intimamente a Dio presente,
è in lui più che non avvenga fra dilettissimi amici,
e gode di lui con una pienezza e soavità.
Ora questa unione, che propriamente si chiama inabitazione, non nell’essenza ma solo nel modo differisce da quella di cui godono i beati in cielo”.
Si tratta dunque di un’esperienza di Paradiso anticipato.
7. Ecco perché con Dio si vive meglio: perché si vive in comunione con Colui che è la pienezza e non ci si sente mai soli e si capisce bene che tutti i beni di questo mondo (cose, persone eventi) sono un dono di amore da parte di Colui che vive dentro di noi e si dona a noi totalmente e senza sosta.
Ti auguro di vivere sempre così, con il cuore sazio a motivo della presenza personale di Dio mediante la grazia santificante.
Per questo ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo