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Buonasera.
Complimenti per il sito!
Io volevo porle questa domanda. Per vivere, in pienezza, come le visioni dei tre pastorelli di Fatima, la devozione al Cuore immacolato di Maria, che tipo di atti devo fare?
Io sono molto devoto della Madonna, e volevo alcune informazioni.
Grazie.
Distinti e cordiali saluti.
Stefano


Caro Stefano,
per vivere in pienezza la devozione al Cuore immacolato di Maria ti consiglio di fare tre cose.

1. La prima consiste nell’aver sempre davanti a te la grandezza di quel Cuore nel quale anche tu occupi un posto tutto particolare, ed è un posto di predilezione.
Tutti i figli sentono di occupare un posto particolare nel cuore della loro mamma.
È un cuore sempre pronto a capire, a sacrificarsi, a correre in difesa del figlio, ad esporsi anche al posto suo.
Tutti confidano nel cuore della loro mamma. Sono certi che non li abbandonerà, anche se hanno la consapevolezza di non essere più tanto meritevoli.
Il cuore di una mamma è un cuore sempre pronto a ricominciare.
Tale, e in maniera inimmaginabilmente più alta, è anche il Cuore di Maria, segno dell’instancabile amore di predilezione di Dio per ciascuno di noi.

2. Le nostre mamme ci amano di un amore veramente grande.
Ma l’amore di tutte le mamme di questo mondo messo insieme a confronto con l’amore che Maria ha per ciascuno di noi è ancora come un pezzo di ghiaccio, come diceva il Santo Curato d’Ars.

3. Inoltre quel Cuore è tutto particolare perché nessuno è penetrato più intimamente nel Cuore e nella mente di Cristo e di Dio.
Per questo san Tommaso d’Aquino diceva che Dio poteva creare un mondo più perfetto di quello che ha creato (sebbene una volta scelto questo mondo l’abbia fatto nella maniera più perfetta), ma non poteva creare una realtà più grande di Maria avendole donato una dignità – che è quanto dire anche una santità e una capacità di amare – in qualche mondo infinita.
Tale dunque è la grandezza di Maria la quale ormai assunta in Cielo puoi seguire ognuno dei suoi figli in contemporanea e istante per istante.

4. La seconda cosa che dovremmo fare per vivere in pienezza la devozione al Cuore immacolato di Maria è quella di offrire tutte le nostre azioni e le nostre preghiere a Dio facendole passare attraverso il suo Cuore.
Il profeta Isaia dice che “siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento” (Is 64,5).
Ebbene se così stanno le cose, le nostre azioni diventano degne di Cristo quando vengono fatte passare dalle mani della Madonna, la quale aggiusta, purifica, perfeziona.
Tutto risulta gradito a Dio quando gli viene offerto da sua Madre.
Tutto viene ricompensato alla grande quando gli viene presentato con i sentimenti più belli, più umili e più santi.

5. Passare attraverso il Cuore di Maria ci rende più umili, meno pretenziosi, e pertanto più graditi.
È un dono inestimabile quello che Cristo ci ha dato dalla croce.
Il Cuore di Maria ce l’ha guadagnato, l’ha redento in maniera ammirabile e unica. È il suo più grande capolavoro dandogli “una dignità (perfezione) in qualche mondo infinita”.

6. Per questo nella consacrazione della nostra giornata al Signore fin dal mattino presto diciamo: “Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen”.

7. La terza cosa che dobbiamo fare per vivere in pienezza la devozione al Cuore immacolato di Maria è quello di tenerla sempre al nostro fianco, raccomandandoci a Lei.
Nella storia degli inizi del nostro Ordine domenicano si legge che una volta un frate pregando ebbe una visione e “vide la beata Vergine che, accompagnata da alcune fanciulle, girava per il dormitorio aspergendo i frati e le loro celle con l’acqua benedetta che una delle ragazze le porgeva (…). Colui che assistette alla scena, corse allora ai piedi della Signora, supplicandola: “Dimmi chi sei, o Signora” (…). E lei gli rispose: “Io sono la Madre di Dio e sono venuta a visitare i frati (…).
Io amo di speciale amore il tuo Ordine; e fra le altre cose, gradisco molto il fatto che voi cominciate e finiate tutto quello che fate con la mia lode.
Per questo ho chiesto a mio Figlio che nel vostro Ordine nessuno possa restare a lungo in peccato mortale per non macchiarlo: o se ne pentirà presto o se ne uscirà”” (Vitae fratrum, 150).

8. Pertanto perché la nostra devozione a Maria sia concretamente vera e piena dobbiamo affidarci insistentemente a Lei, sentendola al nostro fianco.
I nostri primi frati iniziavano e concludevano ogni azione con la lode di Maria.
Se è possibile, si può dire l’Ave Maria.
Se non è possibile almeno internamente ci si può affidare a Lei: “O Maria, vieni a salvarmi. Madre (mamma), vieni presto in mio aiuto”.
A quest’invocazione la Madonna viene sempre, sempre!

9. Certo, una bella pratica di devozione a Maria consiste nel non tralasciare giorno in cui non si reciti il Rosario.
Non è sbagliato impegnarsi anche con promessa a dire ogni giorno il Rosario.
Il minimo che si deve fare con il Rosario è di portare sempre con noi la corona benedetta anche per le grazie che vi sono state promesse.
Poi è molto bello vivere con speciale gaudio e fervore tutte le feste delle Madonna e visitare il suo altare quando si entra in qualche Chiesa.
Inoltre è segno di devozione a Maria tenere sempre qualche sua immagine nelle nostre case.

Con l’augurio che anche tu possa essere fra coloro che sono amati di speciale amore dalla Madonna, ti assicuro il mio ricordo nella preghiera del Rosario e ti benedico.
Padre Angelo