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Caro Padre Angelo,
sono un ragazzo di 20 anni che ha spesso trovato utile questa sua attività, la ringrazio molto.
Le espongo le mie problematiche: oggi sono andato a messa con la mia ragazza, la quale finalmente si è decisa ad accostarsi al sacramento della confessione dopo anni ed anni che non andava a messa e non frequentava più la chiesa. Solo che ho dei dubbi sulla validità effettiva del sacramento amministrato da questo prete della mia parrocchia, per questo spesso quando c’è lui in confessionale non mi ci reco, solo che oggi, un pò con la paura di peccare di superbia, un pò per cogliere l’occasione che la mia ragazza volesse finalmente confessarsi, mi ci sono recato e c’è andata anche lei..
Il fatto è che questo prete non permette di esporre tutti i peccati, te ne fa dire due tre, magari i più gravi, poi ti dice rialzati, io ti assolvo dai tuoi peccati e ti manda via, magari assegnandoti un’Ave Maria come penitenza (non chiede neanche l’atto di dolore). Il fatto è che io ho sempre dell’altro da dire, magari altri peccati gravi o anche minori, ma lui non mi permette di esporli.
Io comunque ho fatto la comunione, pensando che forse se gli viene permesso da anni di amministrare questo sacramento, magari a modo suo ha una valenza, ma ogni volta ne esco dubbioso non essendo certo al 100% di non aver compiuto un sacrilegio.
L’altra mia preoccupazione è per la mia ragazza, che non si confessava da quando era piccola, e magari aveva bisogno di un sacerdote che la guidasse in questo sacramento… ora non so cosa si siano detti e non sono tenuti a saperlo, ma comunque ho esposto anche a lei questo mio pensiero.
La prego, se non le è di disturbo, di aiutarmi a fare chiarezza, perché non riesco a vivere in pace.
Almeno per questa sera le assicuro una preghiera, grazie in anticipo.
Carissimo,
ti ringrazio per la pazienza che avrai esercitato nell’attendere una risposta.
Mi dispiace di essere giunto solo oggi alla tua del novembre 2017 e te ne domando scusa.
1. Per quanto riguarda te: dal momento che ormai conosci il modo di procedere di quel sacerdote, deve essere più accorto nell’accusa dei peccati.
Se hai dei peccati gravi devi cominciare subito con questi, e dirli nella loro essenzialità senza tante parole. In dieci – quindici secondi, o poco più, li dici tutti.
Tanto più che i veniali non è necessario accusarli tutti perché per loro natura non fanno perdere la grazia santificante.
2. Se nonostante questi accorgimenti, non riuscissi a dirli tutti, devi stare tranquillo perché non è dipeso da te non poterli confessare.
L’assoluzione l’hai ricevuta e puoi accostarti alla santa Comunione.
Tuttavia, poiché l’accusa dei peccati gravi è di diritto divino, li accuserai distintamente in una successiva confessione.
3. Dal momento però che con questo sacerdote non ti trovi bene per il suo modo di fare, ti consiglio di confessarti abitualmente da un altro, in modo che finita la confessione e fatta la tua penitenza tu abbia celebrato il sacramento come è prescritto dalla Chiesa.
4. Certamente il sacerdote non ha alcuna dispensa nel mutilare in qualche modo il sacramento.
In caso di necessità e per limiti inderogabili di tempo potrà dire di recitare l’atto di dolore dopo la confessione, ma di per sé non ha il potere di dispensare dall’esprimere l’atto di dolore.
È vero che questo sacerdote confessa da molti anni. Ma nessuno può chiedergli che cosa fa o che cosa dice nella celebrazione di questo sacramento a motivo del segreto confessionale.
Per questo è insindacabile nel suo operare.
Con questo voglio dire solo che il vescovo non può interrogarlo. Al massimo gli può dire: sento dai penitenti che sei troppo sbrigativo nella celebrazione della Confessione.
Ma il vescovo stesso sa che non può fargli domande né esigere delle risposte.
5. Adesso vengo alla tua ragazza che presumibilmente avrà ricevuto il medesimo trattamento, mentre a motivo dei suoi molti anni di lontananza da questo sacramento avrebbe avuto bisogno di maggiore attenzione.
In futuro senza entrare nei dettagli della sua confessione avrai occasione di parlare con lei di questo Sacramento.
Ti chiedo allora di fare così: aiutala a prepararsi con un esame di coscienza e anche con una preghiera alla Madonna perché le ottenga la grazia di poter fare una confessione fruttuosa con un sincero pentimento dei propri peccati e col proposito di rinnovarsi interiormente per vivere sempre più con i sentimenti di Cristo.
Aiutala anche a confessarsi con regolarità e in maniera frequente.
Sperimenterà da se stessa che non potrà vivere senza questa sorgente di purificazione, di grazia e di forza divina.
Lo auguro con tutto il cuore.
Per questo vi ricorderò in modo particolare nella mia preghiera e vi benedico.
Padre Angelo