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Caro Padre Angelo,
vorrei un chiarimento sulla prassi di discernimento delle esperienze mistiche.
Per avere una giusta valutazione del fenomeno è necessario che uno psichiatra effettui una perizia sulla presunto o sul presunto veggente per appurare che non sia frutto di disordini mentali ma di vera rivelazione privata. Potrei avere un chiarimento in questo senso di quali requisiti debba avere un veggente sano e autentico? Questo lo chiedo anche per rispondere a quanti bollano ogni rivelazione mistica come una generica “patologia mentale”. La ringrazio e le auguro un buon lavoro.
Carissimo,
1. la Congregazione per la dottrina della fede in documento datato il 25 febbraio 1978 presenta le norme con cui procedere nel caso di presunte apparizioni.
Vengono forniti anche dei criteri per giudicare, almeno con probabilità, il carattere delle presunte apparizioni o rivelazioni.
Questi criteri sono di duplice ordine: positivo e negativo.
2. Ecco i criteri positivi:
a) Certezza morale o almeno grande probabilità dell’esistenza del fatto, acquisita mediante una seria indagine.
b) Circostanze particolari riguardanti l’esistenza e la natura del fatto, cioè:
1. qualità personali del soggetto o dei soggetti (specialmente l’equilibrio psichico, l’onestà e la rettitudine della vita morale, la sincerità e la docilità abituali verso l’autorità ecclesiastica, la capacità di ritornare ad un regime normale della vita di fede, ecc.);
2. per quel che riguarda la rivelazione, una dottrina teologica e spirituale conforme a verità e immune da errori;
3. una devozione robusta e frutti spirituali rigogliosi e costanti (ad esempio, spirito di preghiera, conversioni, testimonianze di carità, ecc.).
3. Ed ecco i criteri negativi:
a) Errore manifesto riguardante il fatto.
b) Errori dottrinali che si attribuiscono a Dio stesso o alla Beata Vergine Maria o a qualche Santo nel manifestarsi (tenuto conto tuttavia di aggiungere secondo il soggetto – anche inconsapevolmente – alla rivelazione in realtà soprannaturale elementi puramente umani, anzi qualche errore nell’ordine naturale).
c) Evidente ricerca di lucro strettamente connesso con il fatto.
d) Atti gravemente immorali commessi nel momento o in occasione del fatto stesso dal soggetto o anche dai suoi seguaci.
e) Malattie psichiche o tendenze psicopatiche nel soggetto, che con certezza abbiano esercitato nel fatto stesso un presunto influsso soprannaturale, o una psicosi o un isterismo collettivo, o altre suggestioni del medesimo genere.
4. Bisogna tener presente che questi criteri, sia positivi sia negativi, sono soltanto indicativi non tassativi, e che devono essere messi in pratica cumulativamente ossia con altri elementi scambievolmente convergenti”.
5. Sulle relazioni tra fenomeni mistici e stato psicologico della persona va tenuto presente che “la vita mistica non dipende intrinsecamente dalle disposizioni psichiche, essendo opera di Dio nell’uomo, e perciò stesso la si può trovare realizzata in qualsiasi situazione psichica, anche in quella più confinante col patologico.
Estrinsecamente però esistono disposizioni psichiche che influenzano così fortemente la condotta della persona da supporre come reale una soglia, oltre la quale, non essendoci più l’atto umano, non esistono nemmeno né l’esperienza spirituale più semplice né l’esperienza mistica e i fenomeni che l’accompagnano.
Essendo, dunque, ogni evento mistico un fatto che s’inserisce nel naturale dinamismo psicofisico della persona, restandone da esso in qualche misura condizionato, è importante lo studio dei fattori umani, temperamentali, religiosi e culturali, che condizionano un dato fatto mistico, come le apparizioni, non dimenticando tuttavia che la “verità” della persona mistica, con i suoi vissuti e i suoi fenomeni, sopravanza le possibilità della psicologia e della psichiatria, poiché il fatto mistico sfugge, nella sua essenza, alle metodologie delle scienze empiriche” (G. MUCCI, Rivelazioni private e apparizioni, pp. 58-59).
6. Il padre de Guibert, commentando l’affermazione di San Tommaso universalmente accettata in teologia «la grazia non sopprime la natura ma la perfeziona», osserva che “gli atti soprannaturali che costituiscono essenzialmente la nostra vita spirituale di cristiani e che sono prodotti sotto l’influsso della grazia non sfuggiranno alle condizioni generali del resto della nostra vita psicologica: questi saranno atti di intelligenza e di volontà che verranno a inserirsi nella catena del nostro sviluppo interiore senza romperlo, che, per conseguenza, subiranno l’influsso degli stati anteriori, saranno, almeno in parte, condizionati da essi e, a loro volta, avranno la loro risonanza e il loro influsso sugli stati seguenti; atti per i quali la nostra intelligenza e la nostra volontà dipenderanno, allo stesso titolo che per il resto della loro attività, dai dati dell’immaginazione e dai movimenti della sensibilità” (Leçon de théologie spirituelle, vol. 1, p. 228).
7. Pertanto “l’esame approfondito della personalità del soggetto deve estendersi al suo adattamento all’ambiente, alla maturità psicosociale, alla consistenza delle motivazioni esistenziali e alla coerenza del comportamento.
Occorre esaminare minuziosamente le circostanze nelle quali il fenomeno si è prodotto, distinguendo bene il condizionamento psicofisiologico, che esso induce nel soggetto necessariamente, dalla patologia di un malato psichico.
La probabilità dell’autenticità di un’apparizione sta quasi tutta nella personalità equilibrata, forte e serena del soggetto” (G. MUCCI, Rivelazioni private e apparizioni, pp. 60-61).
8. Proprio partendo dalla personalità equilibrata, forte e serena del soggetto si è potuto dire che la migliore prova dell’autenticità delle apparizioni della Madonna a Lourdes sia stata Bernadette stessa.
Mentre ti auguro ogni bene, ti assicuro la mia preghiera e ti benedico.
Padre Angelo