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Quesito
Buongiorno padre,
sono un uomo di 48 anni che fortunatamente ha ritrovato la fede, anzi mi ha investito come un uragano. Ho cominciato a cercarla timidamente , poi è come si fosse rotto un argine, e sinceramente mi lascia anche disorientato, anche perchè fino ad un anno fa non ero certo un buon cristiano anzi, sono sposato tradivo mia moglie e non solo con le donne… Poi come dicevo tutto è cambiato, mi sono pentito e ho trovato il coraggio di confessare i miei peccati ad un giovane sacerdote (sono scoppiato in un pianto a dirotto nel momento che mi ha perdonato), e quel giorno è stato come rinascere anzi essere ribattezzato. Ovviamente dopo anni dissoluti le ferite rimangono, sono certo che mia moglie non mi ha mai tradito ma io l’ho trascurata soprattutto sessualmente e ora ovviamente su quel lato è fredda nei miei confronti, ed è giusto così cosa pretendo, spero che il tempo risani le ferite, ma la amo tantissimo. Mi sono imposto la castità, ma ogni tanto il vizio della masturbazione ritorna anche senza avere pensieri sporchi, più che altro come bisogno fisico. La cosa mi da molto fastidio so che offendo il mio corpo ma sopratutto offendo Dio, faccio ti tutto per resistere ma dopo un pò cedo. L’altro giorno mi sono imposto una punizione corporale, e con una corda mi sono fustigato, devo ammettere che lo spirito ne ha trovato giovamento e finalmente l’impulso sessuale è sparito. Lei pensa sia una cosa corretta? ma voglio assolutamente essere in grazia con Dio.
Grazie e Dio la benedica
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. la Madonna dopo aver accolto Dio dentro il proprio grembo ha esultato nello spirito ed ha espresso tale esultanza col Cantico del Magnificat.
Qui per spirito non s’intende semplicemente l’anima che dà la vita al corpo, ma la grazia, che portando con sé la presenza di Dio, dona la vita all’anima.
E poiché la grazia è infusa da Dio, anche la gioia che l’accompagna è una gioia celeste, che si riverbera non di rado anche nel corpo.
2. La Madonna, prima dell’annunciazione, era già piena di grazia a motivo della santità che Dio aveva infuso in Lei fin dal primo istante della sua esistenza. Per questo la gioia che inondava la sua anima era immensa.
Ma adesso al momento dell’annunciazione Dio si rende presente in lei in una maniera nuova attraverso il corpo umano che assume.
Questa presenza è accompagnata da una nuova e straboccante infusione di grazia e conseguentemente anche di gioia.
Nessuno stupore pertanto che Maria si esprima in un cantico di esultanza.
3. Qualcosa di questa grazia e di questa gioia l’hai provata anche tu al momento della tua conversione.
È stata una gioia celeste, che ti ha investito dall’alto. Giustamente hai parlato di uragano.
L’uragano sopraggiunge dall’alto e in maniera violenta.
Dio ha fatto irruzione dentro di te, portando un po’ della vita del Paradiso.
È stata un’esultanza non nella carne, ma “nel Signore”. Questa specificazione è importante perché l’esultanza che nasce dalla carne non può durare a lungo, mentre quella dello spirito può durare sempre e si rinnova tale e quale ogni volta se ne fa memoria.
L’uragano che hai provato al momento della tua conversione, si ripete ogni volta che vi ripensi, se stai unito al Signore. E talvolta lo senti ancora più forte.
4. Sant’Ambrogio commentando le parole del Cantico di Maria scrive: “Sia nei singoli l’anima di Maria per magnificare il Signore, sia nei singoli lo spirito di Maria per esultare nel Signore.
Se secondo la carne una sola è la Madre di Cristo, secondo la fede invece Cristo è il frutto di tutti: ogni anima infatti – se rimane immacolata e immune dai vizi e custodisce con intemerato pudore uno stile di vita casto – riceve il Verbo di Dio”.
5. Vedi dunque quanto sia importante per la vita cristiana rimanere immacolati e immuni dai vizi. E quanto sia indispensabile custodire con intemerato pudore uno stile di vita casto!
La vita di Dio in noi è incompatibile con l’impurità.
È interessante notare che il primo miracolo compiuto da Gesù secondo l’evangelista san Marco sia avvenuto con la liberazione di un uomo posseduto da uno spirito impuro (cfr. Mc 1,23-27).
6. Chiedi insistentemente a Gesù di rinnovare in te quello che ha fatto quanto ha compiuto in quell’uomo.
Il Signore ha la possibilità di guarirti.
Il Signore non farà tutto da solo, ma ti guarirà suggerendoti anche l’uso di mezzi particolari, come quelli ai quali sei ricorso quando non sapevi come uscire da una grave tentazione.
Del resto si legge qualcosa di analogo anche nella vita di San Francesco.
7. Si legge infatti nelle Fonti francescane:
“Una notte, mentre stava pregando in una celluzza dell’eremo di Sarteano, l’antico nemico lo chiamò per tre volte: «Francesco, Francesco, Francesco». Gli rispose chiedendo che cosa volesse; e quello. ipocritamente: «Non c’è nessun peccatore al mondo al quale Dio non usi misericordia, se si converte. Ma chiunque si uccide da se stesso con le sue dure penitenze, non troverà misericordia in eterno».
L’uomo di Dio intuì immediatamente, per rivelazione, l’inganno del nemico, che tentava di richiamarlo alla tiepidezza e ne ebbe la conferma da quello che avvenne subito dopo.
Infatti sentì divampare dentro di sé una grave tentazione sensuale, alimentata dal soffio di quel tale che ha un fiato ardente come brace. Non appena ne avvertì le avvisaglie, l’amante della castità si tolse l’abito e incominciò a flagellarsi molto forte con una corda.
Ehilà, diceva, frate asino, così ti conviene restare, così prenderti le battiture. Perché la tonaca serve alla religione e porta in sé il sigillo della santità” (Fonti francescane, 1091).
8. E ancora: “In quello stesso torno di tempo, mentre Francesco dimorava nel luogo della Porziuncola, fu assalito per il bene del suo spirito da una gravissima tentazione. Interiormente ed esteriormente ne era duramente turbato, tanto che alle volte sfuggiva la compagnia dei fratelli perché, sopraffatto da quella tortura, non riusciva a mostrarsi loro nella sua abituale serenità.
Si mortificava, si asteneva dal cibo e dalla conversazione. Spesso si internava a pregare nella selva che si stendeva vicino alla chiesa, per dare liberamente sfogo all’angoscia e al pianto in presenza del Signore, affinché Dio, che può tutto, si degnasse d’inviargli dal cielo la sua medicina in quella così violenta tribolazione. E per oltre due anni fu tormentato giorno e notte dalla tentazione.
Accadde che un giorno, mentre stava pregando nella chiesa di Santa Maria, gli fu detta in spirito quella parola del Vangelo: «Se tu avessi una fede grande come un granello di senape, e dicessi a quel monte di trasportarsi da quello a un altro posto, avverrebbe così» (Mt 17,20).
Francesco domandò: "E quale è quel monte?". Gli fu detto risposto: "II monte è la tua tentazione". Rispose Francesco: "Allora, Signore, sia fatto a me secondo che hai detto”. E all’istante fu liberato, così che gli parve di non avere mai sofferto quella tentazione" (Fonti francescane, 1568).
Come vedi, in quello che hai fatto hai avuto illustri precedenti.
Ti ricordo al Signore, ti auguro un sereno e Santo Natale e ti benedico.
Padre Angelo