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Quesito
Caro Padre Angelo,
sono di origine greche, però nato e cresciuto in Italia. Qui sono stato cresciuto con il rito cattolico romano, battezzato, comunicato e cresimato con i rituali post conciliari.
Attualmente cerco di partecipare alla S. Messa la domenica ma con molta fatica, per me partecipare alla Messa la domenica nel nostro rito, è un’enorme peso. La nostra Chiesa parrocchiale di paese che risaliva al 1550 negli anni ‘‘70 è stata completamente rimodernata alle prescrizioni postconciliari, perdendo il suo splendore e diventando spoglia, disarmonica. Purtroppo la mia fatica e la mia incapacità di vivere bene la Messa non è dovuto soltanto al luogo, ma soprattutto al tipo di liturgia imposta con cui io (nonostante sia "culturalmente" occidentale) non mi ci trovo assolutamente.
Ho partecipato quando ho potuto alla Divina liturgia di San Giovanni Crisostomo che è la liturgia che meglio si unisce alla mia attuale formazione e spiritualità (al mio bisogno di sacralità e di simbologia che mi aiutano a vivere con più concentrazione meditazione e preghiera il Divino Mistero a differenza delle nuove forme liturgiche occidentali che non solo non mi aiutano ma quando partecipo mi creano un grande peso e non mi trasportano). Questa liturgia di rito bizantino è però a Milano presso una comunità di greci, io abito circa a 70 chilometri da loro e non potendo andare quando voglio causa la grande distanza di strada, mi trovo orfano di una spiritualità che mi è negata nel territorio dove abito.
Le domande sono queste:
– Qui da me ci sono dei greci che celebrano in rito bizantino ma non sono cattolici bensì ortodossi, mi è consentito partecipare alla loro funzione la domenica pur pregando anche per la Chiesa cattolica?
– Per ritornare alle mie radici, nella comunità (greco-cattolica) di cui desidero ardentemente fare parte in questa circostanza secondo il Diritto Canonico è possibile rifare i Sacramenti (Battesimo, Comunione e Cresima) con il rito bizantino? Oppure è possibile rifare almeno uno di questi tre? Oppure se non fosse possibile, è possibile fare un rinnovo del Sacramento come per il Matrimonio?
Esiste un modo per rifare i sacramenti?
La ringrazio di cuore per la Sua pazienza nel leggere la mia email e della Sua sensibilità verso coloro che cercano di approfondire la fede, colgo l’occasione per augurarLe ogni bene nella salute e nella grazia.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. mi dici che nella liturgia di San Giovanni Crisostomo trovi più elementi che nella Messa latina a vivere con più “sacralità” e “con più concentrazione, meditazione e preghiera il Divino Mistero” e che meglio si unisce alla tua attuale formazione e spiritualità.
Sei molto equilibrato nell’esposizione del tuo disagio.
Dici infatti: secondo “la mia attuale formazione e spiritualità”.
Le varie sensibilità si portano dietro la propria cultura, la propria formazione. Per questo capisco bene il disagio che potrebbe trovare un ortodosso nel partecipare ad alcune liturgie cattoliche.
E capisco anche il disagio che potrebbe trovare un occidentale a partecipare ad una Liturgia bizantina, della durata mediamente di circa due ore e talvolta anche più.
2. Ma prima di dare la risposta desidero sottolineare questo.
La liturgia è essenzialmente fatta di segni. E i segni di loro natura rimandano alle realtà nascoste.
Qui la realtà nascosta è quella che tu giustamente chiami “il Divino Mistero”.
3. La realtà nascosta per antonomasia nella nostra liturgia è la presenza di Cristo che perpetua sui nostri altari a beneficio dei presenti e di tutto il mondo la sua passione e morte redentrice.
Tutto nella liturgia della Messa dovrebbe convergere a questo e aiutare i fedeli a viverlo bene.
Diversamente non si penetra nella realtà nascoste e la liturgia finisce per sembrare semplicemente un insieme di segni e di riti incomprensibili.
4. L’intento del Concilio Vaticano II anche a proposito della liturgia è stato proprio questo.
La riforma che ne è seguita è semplificata in alcuni suoi aspetti.
Senti che cosa dice il documento del Vaticano II sulla liturgia:
“La liturgia infatti, mediante la quale, specialmente nel divino sacrificio dell’eucaristia, " si attua l’opera della nostra redenzione", contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera Chiesa. Questa ha infatti la caratteristica di essere nello stesso tempo umana e divina, visibile ma dotata di realtà invisibili, fervente nell’azione e dedita alla contemplazione, presente nel mondo e tuttavia pellegrina; tutto questo in modo tale, però, che ciò che in essa è umano sia ordinato e subordinato al divino, il visibile all’invisibile, l’azione alla contemplazione, la realtà presente alla città futura, verso la quale siamo incamminati” (Sacrosantum Concilium 2).
5. Come ho già detto in altre risposte, la percezione del mistero molto dipende dal modo in cui si celebra.
Qualcuno attende nuove riforme, di un tipo o dell’altro.
Ma da sole le riforma non portano molto avanti se non proiettano i credenti verso le realtà invisibili, nella contemplazione della Passione, morte e risurrezione del Signore.
E questo dipende in notevole parte dalla devozione del sacerdote e del popolo, dal modo in cui viene proclamata la Parola di Dio, dal sacro silenzio, dai canti e dalla musica adatti.
6. Premesso questo, purtroppo devo deludere le tue attese.
I cattolici soddisfano al precetto festino partecipando ad una liturgia cattolica (can 1248,1).
Pertanto se vuoi, oltre a partecipare alla liturgia cattolica, potresti partecipare alle Liturgie ortodosse, ma non puoi sostituirla con queste.
Nella Messa, infatti, oltre a perpetuare il Divino Mistero, si rendono visibili altre realtà: la Comunione con i fedeli, stretti attorno al Papa e ai loro Vescovi.
Ed evidentemente questo non è presente nelle Chiesa ortodosse, che di fatto sono scismatiche.
Desidero anche sottolineare che il segno che rimanda realtà è costituito anche dal celebrante. Ora nella liturgica cattolica il celebrante è celibe, in quella ortodossa è sposato. E non è un segno di poco conto se il sacerdote sull’altare agisce in Persona Cristi, confromandosi anche con il suo stesso stile di vita alla vita verginale assunta da Cristo.
7. Per ritornare alle tue radici, nella comunità (greco-cattolica) di cui desideri ardentemente far parte (per questo non vi è alcun divieto), non puoi ripetere la celebrazione di questi tre sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Anzitutto perché Battesimo e Cresima comunicano il carattere, per cui sono irripetibili. Una loro ripetizione renderebbe sacrilega la celebrazione.
In secondo luogo perché la recezione dell’Eucaristia l’hai già fatta molte volte.
La comunione sotto le due specie viene fatta spesso anche da noi.
E per un cattolico di rito latino che partecipa ad una liturgia greco cattolica cambia solo la modalità della recezione.
Ugualmente non è possibile “fare un rinnovo del Sacramento come per il Matrimonio”. Magari per il XXV di matrimonio, se le chiese greco cattoliche hanno qualche celebrazione particolare che ti piace di più, nulla vieta che tu possa celebrarlo lì.
8. Per i nostri visitatori che trovassero un po’ di confusione con le distinzioni tra ortodossi, greco cattolici, cattolici di rito latino, va detto:
– gli ortodossi sono separati dalla Chiesa Cattolica e di fatto sono scismatici. Conservano tuttavia la successione apostolica e pertanto la possibilità di consacrare e assolvere dai peccati.
– I greco cattolici sono cattolici a pieno titolo. Pertanto sono sotto il papa. Di peculiare hanno conservato un rito orientale e hanno anche un diritto canonico proprio.
– I romani cattolici o i cattolici di rito latino sono i comuni cattolici che vengono chiamati così nelle regioni in cui buona parte dei fedeli è invece greco cattolica.
Ricambio di cuore il gradito augurio di ogni bene nella salute e nella grazia.
Lo accompagno con una preghiera e ti benedico.
Padre Angelo