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Quesito

carissimo padre Angelo
grazie per la sue risposte.
Nella speranza di non disturbarla vorrei solo farle una domanda che riguarda il purgatorio e cioè se sono i peccati veniali a portare un’anima al purgatorio o sono i peccati mortali perdonati in confessione ma che per la loro gravità portano pene da rimettere comunque nel purgatorio…
Le chiedo se è possibile evitare il purgatorio con una vita santa in osservanza ai comandamenti e se l’indulgenza plenaria evita il purgatorio al fedele che la compie.
Grazie.
Saluti in CRISTO
Stefano


Risposta del sacerdote

Caro Stefano,
1. il purgatorio, come dice la parola stessa, è luogo di purificazione. Non è una condanna, ma è un’esigenza dell’anima che si trova in grazia e che avverte ancora qualche disordine. È l’esigenza di chi vuole amare Dio in maniera perfetta.
A quest’esigenza dell’anima risponde la misericordia di Dio, che dà la possibilità di purificarsi.
Se non vi fosse questa possibilità, il rimanere con qualche disordine dentro di sé e stare davanti a Colui che è tre volte Santo costituirebbe un grande tormento.
Quella che ti ho espresso è in poche parole la dottrina di Santa Caterina da Genova.
Era necessario fare questa premessa, perché allora tutte le conclusione vengono da sole.
Dal momento che nella Città celeste (nel Paradiso) non entrerà nulla di impuro (Ap 21,27), è necessario il purgatorio per tutto ciò che lascia qualche impurità nell’anima.
Pertanto sono motivo di purificazione i peccati veniali e le cattive inclinazioni (vizi) che hanno portato a commettere peccati veniali o mortali e di solito rimangono nel fedele anche dopo la confessione.
Tu accenni a peccati particolarmente gravi, per i quali rimane una pena temporanea da scontare.
Questa pena, però, non è dovuta al peccato grave in se stesso, ma alle cattive inclinazioni che mediante il peccato sono state in qualche modo rafforzate o ravvivate.

2. Mi poni un’altra domanda: se ci si possa purificare di qua, evitando così il Purgatorio dopo la morte.
Sì, è possibile proprio come dici tu: attraverso una vita santa e accettando dalla mano del Signore tutte le purificazioni che ci manda.
Al dire dei teologi, la possibilità di fare il Purgatorio di qua è una grazia molto grande. Perché mentre il Purgatorio post mortem ha solo un effetto purificatorio, il Purgatorio che si fa di qua ha anche un effetto meritorio.
E vediamo che molti Santi, per tutto quello che hanno passato e per come l’hanno sopportato, hanno fatto il Purgatorio già di qua.

3. Mi chiedi infine se per l’indulgenza plenaria elimini la necessità del Purgatorio.
Di per sé sì, diversamente non sarebbe plenaria.
Ma bisogna ricordare che per beneficiare dell’indulgenza plenaria è necessario liberarsi da ogni affetto del peccato: sia per il passato, che per il presente e il futuro.
In altre parole, per beneficiare dell’indulgenza plenaria si deve ripudiare per amore del Signore tutto il proprio passato macchiato dal peccato ed è necessario ripudiare anche ogni minimo peccato veniale per il presente e per il futuro.
L’indulgenza plenaria è una grande regalo, ma legato alla purificazione.
In ogni caso, anche se non si beneficia dell’indulgenza plenaria, tutte le pratiche che secondo le disposizioni della Chiesa ce la possono ottenere, ci recano almeno il beneficio di un’indulgenza parziale.

Non mi rimane che augurarci che il Signore ci renda sempre più degni di Lui per poterlo amare e adorare per tutta l’eternità insieme alla perfetta compagnia degli angeli e dei santi.
Ti prometto un ricordo nella preghiera proprio per questa intenzione e ti benedico.
Padre Angelo