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Quesito

Caro Padre Angelo,
sono una ragazza credente, frequento la parrocchia, partecipo alla Santa Messa e a tutte le varie attività che si tengono all’interno della Chiesa.
Sono sposata con rito civile, per vari motivi familiari, posso prendere l’ostia ogni volta che ascolto una messa? Posso battezzare, cresimare o fare da testimone? Se avrò dei figli prima del rito religioso potrò battezzarli?
Ho fatto il rito civile perchè era quello più veloce ed economico in questo momento nero della mia famiglia ma non voglio essere giudicata come peccatrice anche se agli occhi della chiesa sono in peccato.
Forse l’anno prossimo mi sposerò con rito religioso, devo fare qualche corso prematrimoniale?
Di solito i parroci di ogni parrocchia fanno come vogliono perchè alcuni acconsentono a tutto (quello che ho chiesto nelle mie domande) altri no.
A volte, è brutto da dire e pensare ma vanno per simpatia e amicizia della persona che hanno davanti.
La ringrazio in anticipo per le risposte che mi darà.

Risposta del sacerdote

Carissima,
1. il matrimonio per i battezzati è stato elevato a sacramento da nostro Signore.
Sacramento significa segno sacro: segno dell’amore di Dio per l’uomo e di Cristo per la Chiesa.
In  quanto è sacramento non si tratta solo di un segno sacro, ma di un  segno che comunica la grazia, che dà la forza di amarsi l’un altro come Dio ama l’uomo e Cristo ama la Chiesa.
Tutto questo non è possibile viverlo se non si rimane innestati in Cristo come tralcio alla vite.

2. Per una serie di motivi che ti sono parsi giusti hai preferito il matrimonio civile.
Tuttavia le nozze celebrate in Chiesa potevi celebrarle ugualmente.
Era sufficiente rendere partecipe il tuo parroco sulla tua situazione. Gli dicevi che volevi fare le cose nella maniera più semplice e riservata possibile a motivo di problemi economici, che non volevi scomodare sacrestano e organista (cui devolvere un’offerta), che non volevi ornamenti particolari e neanche pubblicità.
L’unica offerta avresti dovuta darla al Parroco, sebbene possa supporre che in un caso come il tuo il parroco ti avrebbe volentieri dispensato dal farla.
Quest’offerta sarebbe stata un sacrificio per te, ma quel sacrificio sarebbe stato ultra benedetto dal Signore, che non si fa mai vincere in generosità.

3. Invece hai pensato al sacramento come ad un rito religioso, alla sua esteriorità secondo i criteri del mondo, e hai preferito le nozze civili alla grazia di Dio.
Sono persuaso che tutti avrebbero apprezzato di più la celebrazione del sacramento del matrimonio, vissuto nella povertà, che la celebrazione di un matrimonio civile, il quale davanti alla Chiesa e davanti a Dio è nullo e introduce in uno stato oggettivo di peccato e di contro testimonianza cristiana.
Si trattato dunque di un errore, compiuto in buona fede. Ma rimane un errore.
Meglio la povertà onesta e dignitosa piuttosto che non essere conformi alla volontà del Signore e non accogliere il dono del Sacramento.

4. Vivendo in questa situazione, che oggettivamente è di peccato grave, non puoi fare la S. Comunione e neanche confessarti, perché mancando il proposito di interrompere la relazione sessuale, non ti verrebbe data l’assoluzione dei peccati.
Conseguentemente non puoi fare da madrina né al battesimo né alla cresima.
In teoria potresti fare da testimone al matrimonio (si tratta infatti di dire: sì, i due sposi hanno inteso contrarre matrimonio), ma trattandosi di testimoni ad un matrimonio sacramento non è una gran bella cosa che chi funge da testimone abbia preferito (almeno per ora) il matrimonio civile a quello religioso.

5. Se avrai dei figli prima di essere sposata (perché per ora davanti a Dio non sei sposata), puoi, anzi, devi battezzarli perché i bambini – se viene loro garantita un’educazione cristiana – hanno il diritto di ricevere il battesimo, di essere in grazia di Dio e di essere protetti dalle incursioni del male.

6. Prima di celebrare il sacramento del matrimonio dovrai fare il corso prematrimoniale secondo le disposizioni della diocesi cui appartieni.
Quando farai il corso, ti accorgerai che era opportuno farlo.

7. Mi dici che i sacerdoti si comportano secondo il loro arbitrio nel permettere o nel non permettere quanto sopra si è detto.
Non so se sia così. È più probabile invece che vengano ingannati sulle disposizioni dei padrini e delle madrine.
Ma se vengono ingannati non è colpa loro.

Ti raccomando di fare le cose come si deve. Non avrai mai da pentirtene.
Che i tuoi figli possano dire un giorno: i nostri genitori sono stati esemplari in tutto.

Ti saluto, ti ricordo davanti al Signore e ti benedico.
Padre Angelo