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Quesito
Caro padre Angelo.
sto facendo un percorso di discernimento con il padre spirituale, Padre ….
Un uomo pieno di Spirito Santo, di grazia, di carità.
Un domenicano con cui ho parlato molto, ultimamente ci sentiamo via email o video quasi ogni giorno, e ogni volta che lo vedo mi tranquillizzo, avere un domenicano come padre spirituale è una grazia, una vera e propria grazia.
Secondo lui, ho una chiara vocazione sacerdotale.
Ma secondo lui, ho anche una vocazione all’ordine di San Domenico.
È una cosa che ho sempre sentito, ma ho quasi sempre in qualche modo sviato, non so bene perché.
Ma quando ho letto che ai frati domenicani viene concesso il dono della verità, non ho potuto resistere, io cerco la verità, della mia vita, della fede, delle risposte, della speranza, ogni giorno mi faccio tante domande sulla fede che cercano risposta.
Le confido sono combattuto da tanti brutti pensieri. Ebbene, mi chiedo spesso perché sono rari i momenti in cui sento una grande potenza d’amore, e molto più, quasi costanti, i sentimenti di angoscia, invidia, disperazione, addirittura c’era una voce che continuava a dirmi: “sei un … e non sarai mai prete” e altre cose assurde di questo tipo.
Sono stato molto male perché per questi pensieri. Avevo paura di non poter diventare sacerdote, ma padre … come al solito mi ha tirato su il morale, dicendo che non devo cedere in alcun modo a questi pensieri.
Infatti questi variano, cambiano, ma sono sempre gli stessi: invidia, odio, maldicenze verso Dio, la Madonna, i santi, quella voce che in testa mi dice di odiare chi è più santo di me.
E poi disperazione, false catechesi sataniche.
Scrupoli continui, dubbi sulla piena avvertenza, specialmente prima di accostarmi alla Comunione.
E sono queste voci in testa che mi fanno stare male: Dio non è mai stato con te, tutto quello che hai avuto è falso, te lo sei immaginato perché sei già stato condannato e bla bla.
Cosa non ultima, ma concludo, devo imparare a chiedere a Dio la grazia di continuare ad amarlo anche in questi stati, più che chiedere di uscirne.
La prego di benedire la mia vita, la mia vocazione, e di chiedere a Dio in particolare la grazia per me di poter sempre confidare nella sua misericordia.
A.
Risposta del sacerdote
Caro A.,
1. il discernimento attuato da padre … mi dà grande consolazione.
Sì, è una grazia, anzi una grande grazia avere come padre spirituale un domenicano come padre …, ben preparato dottrinalmente e sperimentato nella prassi pastorale.
Ed è una grazia ancora incommensurabilmente più grande quella di essere chiamato al sacerdozio nell’ordine di San Domenico.
2. Mi fa piacere sapere che interiormente ti sentivi fatto per il nostro Ordine, ma avevi sempre qualche timore.
Sono contento che questa sensazione sia caduta venendo a conoscere che ai domenicani (evidentemente se vivono secondo lo spirito del loro Santo Padre fondatore) viene concessa una grazia particolare.
È Dio stesso che ne parla a Santa Caterina dicendo: “A questo fine, per un mio dono straordinario, è stato dato a lui (san Domenico) e ai suoi frati di comprendere la Verità delle mie parole, e di non allontanarsi mai dalla Verità” (BEATO RAIMONDO DA CAPUA, S. Caterina da Siena, Legenda maior, n. 205).
3. È vero che nel nostro Ordine non tutti sono come il tuo padre spirituale. Non ce ne dobbiamo stupire.
Tra le realtà umane troviamo sempre difetti, imperfezioni e talvolta anche deviazioni.
Ma vale per ogni tempo la visione che ebbe la Beata Caterina da Racconigi, domenicana come Santa Caterina da Siena e in tutto simile a lei.
Le fu mostrata una fonte nella forma di un pozzo profondo, piena di acqua limpidissima nella quale galleggiavano alcune foglie e pagliuzze, ma si vedevano nel fondo molte pietre preziose.
Questa fonte era custodita da Angeli e dalla gloriosa Madre di Dio.
La fonte – le spiegò San Pietro Martire – simboleggiava l’Ordine dei Predicatori (domenicani);
la limpidezza dell’acqua la purezza della dottrina, propria di questo Ordine;
le foglie e le pagliuzze i comuni difetti dei suoi religiosi, i quali però non erano tali da offuscare la gloria dell’Ordine.
4. È di grande consolazione sapere che questo Ordine è custodito dagli Angeli e dalla gloriosa Madre di Dio.
E poiché l’Ordine è fatto dai suoi religiosi, tu avrai una particolare custodia da parte degli Angeli e della gloriosa Madre di Dio.
5. Vedo che in questo tempo subisci particolari vessazioni. Mi pare proprio che si tratti di questa realtà.
Non scoraggiarti. Il Signore permette questi combattimenti perché tu risulti grandemente vittorioso.
Affrontali con il chiodo di una perseverante preghiera, come diceva la nostra Santa Caterina da Siena.
6. Domanda al Signore il dono dello Spirito Santo che porta il nome di fortezza.
Secondo San Tommaso questo dono non soltanto dà la forza per affrontare le prove, ma conferisce anche la sicurezza interiore di risultare invincibile per l’aiuto che viene dal Signore.
7. Mi parli di scrupoli. Anche Sant’Ignazio di Loyola poco dopo la sua conversione ne fu colpito.
Ma in seguito alle illuminazioni che Dio gli aveva dato, stabilì con grande chiarezza di non confessare più nessuna colpa passata.
A partire da quel giorno ne rimase libero.
Era convinto che fosse stato Nostro Signore a liberarlo per sua misericordia.
Mi auguro che il Signore operi questo prodigio anche in te.
8. Santa Teresa del Bambin Gesù, sebbene non fosse tormentata da pensieri come i tuoi, tuttavia per un po’ di tempo interiormente non sentiva più nessuna emozione, nessuna consolazione.
Tuttavia continuava ad amare il Signore, chiedendogli di dare pure le consolazioni a chi ne aveva più bisogno di lei.
9. Mi chiedi di benedire la tua vita, la tua vocazione e di chiedere a Dio in particolare la grazia di poter sempre confidare nella sua misericordia.
Lo faccio molto volentieri.
Tra breve scenderò per la celebrazione della Santa Messa. E sarò contento di unire al sacrificio di Cristo l’offerta della tua vita, la tua vocazione e tutto il bene che potrai fare per tutto l’arco della tua vita.
Ti auguro ogni bene e già fin d’ora ti abbraccio nella carità del Santo Padre Domenico.
Padre Angelo