Questo articolo è disponibile anche in: Italiano
Quesito
Buongiorno Padre Angelo Bellon,
mi chiamo Gianpaolo e da un paio di anni leggo il Vostro sito e anche grazie a lei ho potuto cominciare ad aprire gli occhi sul peccaminoso stile di vita che conducevo e nel quale ancora subisco pesanti ricadute.
Volevo parlarle di Maria Valtorta e della sua principale opera: l’Evangelo come mi è stato rivelato".
Riguardo a questa, non sapevo proprio cosa "aspettarmi" quando comprai il primo volume dell’opera, così come le opere minori come i Quaderni. (…)
Ho amato scoprire e partecipare, man mano che progredivo nella lettura, al cammino di conversione di Maria di Magdala. Amo la sua vicenda personale che può servirci, anzi ci deve servire, di esempio, il suo assolutismo potente. E la santità a cui è arrivata, tanto basso fu il punto di partenza.
Da qui la mia domanda. Pecco di ingenuità o di stoltezza se io, amo credere, che Maria, sorella di Lazzaro e Marta, Maria di Magdala e la Maddalena, siano state la stessa persona? Le opinioni al riguardo, anche tra i dottori della Chiesa nel corso dei secoli sono state diverse.
Però io faccio fatica a conciliare le due definizioni che si applicano a quest’opera: perfetta dal punto di vista teologico ma inattendibile, poco credibile riguardo ai fatti narrati e alla veridicità dei personaggi.
Lo stesso sant’Agostino sosteneva che le tre Marie fossero un’unica persona. Oggi, addirittura, gli studiosi della Bibbia, anche cattolici, pensano che fossero ben 3 persone distinte.
Le confesso, che a me fa "stare bene" invece, credere che fossero un’unica persona. E questa cosa penso non vada a inficiare il mio cammino di conversione.
Lo ho rubato molto tempo, le chiedo scusa. Se avrà tempo e voglia di rispondermi, anche fra qualche mese, la ringrazio da ora.
Gianpaolo
Risposta del sacerdote
Caro Gianpaolo,
1. gli studiosi da tanto tempo si domandano se questa donna sia da identificarsi con Maria Maddalena, con Maria sorella di Lazzaro e con la peccatrice che cosparse i piedi di Gesù con prezioso unguento di cui parla San Luca al capitolo 7,37-50.
La Sacra Scrittura non ha una parola che dirima in maniera netta la questione.
Per questo sono state date quattro interpretazioni.
La prima: la peccatrice della città non sarebbe né la Maddalena né Maria di Betania, sorella di Lazzaro e Marta. Pertanto la peccatrice, la Maddalena e Maria di Betania sarebbero tre persone distinte.
Questa tesi è sostenuta da Origene e altri, come Teofilatto ed Eutimio.
La seconda interpretazione identifica la peccatrice con la Maddalena, ma la distinguono da Maria di Betania.
La terza interpretazione identifica la peccatrice con Maria di Betania, ma la distinguono dalla Maddalena.
Altri infine identificano la peccatrice, la Maddalena e Maria di Betania con la stessa persona.
2. Quest’ultima tesi è sostenuta da san Cipriano, sant’Agostino, san Gregorio Magno, san Bernardo, ecc.
La liturgia della Chiesa fino all’ultima riforma ha seguito questa interpretazione stabilendo la festa della Maddalena per il 22 luglio.
Se la Maddalena non fosse Maria di Betania sarebbe assai strano che ci sia una festa per S. Marta e non una per la sorella Maria, lodata dal Signore perché “ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta” (Lc 10,42).
3. Nel volume “Il santo del giorno” curato da Sgarbossa – Giovannini si legge: “La Chiesa latina era solita accomunare nella liturgia le tre distinte donne di cui parla il
Vangelo e che la liturgia greca commemora separatamente: Maria di Betania, sorella di
Lazzaro e di Marta, l’innominata peccatrice «cui molto è stato perdonato perché molto ha
amato», e Maria Maddalena o di Magdala, l’ossessa miracolata da Gesù, che ella seguì e
assistette con le altre donne fino alla crocifissione ed ebbe il privilegio di vedere risorto.
L’identificazione delle tre donne è stata facilitata dal nome Maria comune almeno a due e dalla
sentenza di S. Gregorio Magno che vide indicata in tutti i passi evangelici una sola e medesima
donna.
I redattori del nuovo calendario, riconfermando la memoria di una sola Maria Maddalena
senz’altra indicazione, come l’aggettivo «penitente», hanno inteso celebrare la santa donna cui Gesù apparve dopo la Risurrezione.
Al capitolo settimo S. Luca, dopo aver descritto l’unzione della peccatrice che irrompe improvvisamente nella sala del banchetto e versa sui piedi di Gesù profumati unguenti che poi asciuga coi propri capelli, prosegue così il suo
racconto: «In seguito Gesù passava di città in città, di villaggio in villaggio.., e con lui andavano i dodici, ed anche alcune donne, le quali erano state guarite da spiriti maligni e da infermità: Maria, detta Maddalena, da cui erano stati cacciati sette demoni, Giovanna.., e molte altre donne, le quali somministravano ad essi i loro averi».
L’ignota peccatrice, che per la contrizione perfetta ha meritato il perdono dei peccati, è
distinta dalla Maddalena, ben conosciuta, che segue costantemente il Maestro dalla Galilea alla
Giudea, fino ai piedi della croce e il cui ardente amore Gesù premia nel giorno della
Risurrezione. Ella è inconfondibilmente «presso la croce di Gesù», poi in veglia amorosa
«seduta di fronte al sepolcro», infine, all’alba del nuovo giorno è la prima a recarsi di nuovo
al sepolcro, dove ella rivede e riconosce il Cristo risorto da morte. Alla Maddalena, in
lacrime per aver scorto il sepolcro vuoto e la grossa pietra ribaltata, Gesù si rivolge
chiamandola semplicemente per nome: «Maria!» e a lei affida l’annuncio del grande mistero:
«Va’ a dire ai miei fratelli: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al mio Dio e vostro Dio». È
questa la Maddalena che la Chiesa oggi commemora e che, secondo un’antica tradizione greca, sarebbe andata a vivere a Efeso, dove sarebbe morta. In questa città avevano preso dimora
anche Giovanni, l’apostolo prediletto, e Maria, Madre di Gesù”.
4. Tuttavia la tradizione che identifica le tre donne con una sola ha dalla sua parte argomenti molto forti.
Il fatto che San Luca menzioni la Maddalena come prima tra le donne al seguito di Gesù fa pensare che si tratti proprio della peccatrice che con la sua conversione si diede tutta al Signore e si mise al suo seguito mettendovi tutte le sue sostanze.
S. Giovanni al capitolo 11,2 del suo vangelo, dicendo che Maria sorella di Lazzaro era quella che unse d’unguento il Signore e gli asciugò i piedi coi suoi capelli, sembra descrivere la stessa unzione narrata da Lc 7,32-50.
5. A questo si deve aggiungere che sia nella peccatrice come in Maria di Betania e come in Maria Maddalena si manifesta un’identità di carattere e di abitudini, cioè un amore intenso per Gesù e un desiderio appassionato di stare con lui, come si evince da Mt 26,6: Mc 14,3; Lc 7,47 e 10,38-42; Gv 11,32-33 e 12,2-3), il che dimostra che i tre nomi corrispondono a una persona sola.
6. Non c’è nulla di inverosimile che Maria di Madgala sia Maria di Betania, dislocatasi a Magdala per amministrare i beni che avevano in quella località, come asseriscono i Bollandisti (storici da tutit riconosciuti come accreditati) che nel frattempo si sia “persa” e che dopo la conversione si sia ricongiunta con Marta e Lazzaro, nella casa dove il Signore andava di frequente soprattutto nei primi giorni dell’ultima settimana della sua vita.
Ed è bello pensare anche che Gesù, venuto a salvare i peccatori, abbia ammesso al suo seguito una peccatrice purificata con le lagrime del pentimento e che questa donna non concepisca di meglio per riparare i propri peccati che mettersi totalmente al servizio del Signore e della Chiesa.
È interessante che la Valtorta s’inserisca in questa tradizione.
Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo