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Reverendo Padre Angelo,
vorrei porle un paio di questioni.
La Chiesa considera peccato il metodo contraccettivo “coito interrotto”, fa riferimento al testo biblico di Onan che sparse il seme per terra per non avere figli per cui Dio lo castigò.
A me sembra che il castigo non fu dato per questo metodo di fare l’amore, bensì alla disobbedienza verso il padre Giuda; ovvero, se Onan avesse avuto un figlio avrebbe potuto comunque adoperare quel metodo per non averne degli altri.
Rimanendo nello stesso testo biblico, il fatto che Giuda frequenti la prostituta, (casualmente era sua nuora, poteva essere anche un’altra) mi sembra che non venga evidenziato come peccato.
Mi dica qualcosa in merito.
Grazie e saluti.
Antonio


Risposta del sacerdote

Caro Antonio,
1. Onan (Gn 38,8-10) in forza della legge del levirato (da levir-cognato) avrebbe dovuto dare posterità a Tamar, moglie del defunto fratello Er.
Nel testo della Genesi si legge: “Ciò che egli faceva non fu gradito (dispiacque) al Signore, il quale fece morire anche lui” (Gn 38,10).
L’espressione “Ciò che egli faceva” viene interpretata in due modi.
Per alcuni si tratta della trasgressione alla legge del levirato.
Per altri della contraccezione.
Giuseppe Ricciotti è per la seconda interpretazione: “Qui Onan, per non perdere l’eredità del fratello, impedisce la procreazione con un peccato che da lui è chiamato onanismo, e corrisponde al malthusianesimo moderno. La riprovazione di queste pratiche è inesorabile nella Bibbia” (In La Sacra Bibbia, ed. Salani, p. 75, n. 8).
Ugualmente anche la Bibbia di Gerusalemme: “Dio condanna nello stesso tempo l’egoismo di Onan e la sua colpa contro la legge naturale e dunque divina del matrimonio” (nota a Gn 38,10).
Altri esegeti (Hurt e Agostino Bea) portano le seguenti motivazioni a favore della seconda interpretazione:
1- la non osservanza della legge del levirato (Dt 25, 5-10) non era punita con la morte, ma solo con l’infamia. Se si fosse trattato solo di trasgressione alla legge del levirato, Dio avrebbe punito Onan con una pena molto più grave di quella sancita da lui stesso nella legge.
2- Se Onan fosse stato punito per la trasgressione del levirato, anche Giuda che rimandò Tamar da suo padre avrebbe dovuto subire la stessa fine.
3- Onan fu punito per quello che fece, non per quello che omise di fare.
4- Le popolazioni, che come quella ebraica prevedevano la legge del levirato, non imponevano nessuna pena per la trasgressione. Per cui è molto improbabile che Dio abbia punito Onan solo per tale colpa.

2. Il testo sacro non biasima apertamente il comportamento di Giuda, ma lo lascia intendere, perché rimane svergognato.
In ogni caso è giusta l’osservazione di G. Ravasi: “È stato spiegato a più riprese dagli studiosi che questi limiti dell’Antico Testamento sono legati a un dato fondamentale della Bibbia. Essa non è una collezione di tesi teologiche e morali perfette e atemporali, come sono i teoremi in geometria, bensì è la storia di una manifestazione di Dio all’interno delle vicende umane. È dunque un percorso lento di illuminazione dell’umanità perché esca dalle caverne dell’odio, dell’impurità, della falsità e s’incammini verso l’amore, la coscienza limpida e la verità. Sant’Agostino definiva appunto la Bibbia come il libro della pazienza di Dio che vuole condurre gli uomini e le donne verso un orizzonte più alto” (I Comandamenti, p. 100).

Ti saluto, ti prometto un ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo