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Quesito

Padre Angelo,
Le chiedo alcuni chiarimenti riguardo la meravigliosa Bibbia.
Non mi è chiaro il modo in cui Gesù si pose dinanzi alla legge.
Se la legge era contenuta nell’ Antico Testamento e se l’ Antico Testamento “fu scritto da Dio”, ne derivo che la legge era perfetta.
Perchè Gesù sembrò contraddirla di tanto in tanto?
Perchè, ad esempio, fermò i Giudei che stavano per lapidare quella donna?
E soprattutto, perchè la legge, scritta da Dio, prevedeva tanta crudeltà (la lapidazione) laddove Gesù invece perdonava?

Per quanto riguarda invece gli Scribi ed i Farisei, mi sembra di capire che Gesù li attaccava non per quello che dicevano (dato che erano esperti della legge la ripetevano fedelmente) bensì per quello che facevano in quanto il loro operato era in contrasto con la legge (superbia, egoismo, malvagità, ipocrisia ecc…).

In conclusione non riesco a capire come mai Gesù sembra “un innovatore” rispetto a quanto previsto dalla legge che comunque doveva essere perfetta (…per non parlare poi di alcune prescrizioni di Mosè riguardo al trattamento da dare ai nemici di Israele…..massacrateli….uccidete le donne che sono state con un uomo…..!!!).

Grazie mille per la sua attenzione.
Cordialità.
Ivo Brandi


Risposta del sacerdote

Caro Ivo,
1. a proposito di legge è necessario ricordare che la legge che governava gli ebrei era stratificata.
C’era anzitutto la legge divina e immutabile dei comandamenti, scritti da Dio stesso, col suo dito (linguaggio antropomorfico).
In riferimento a questa legge Gesù dice: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto” (Mt 5,17-18).
Oltre a queste leggi vi erano altri precetti relativi al culto, che gli israeliti erano tenuti ad osservare (come ad esempio salire a Gerusalemme per la Pasqua, attenersi a particolari digiuni, come nel giorno dell’espiazione…).
Vi erano poi le leggi civili, che comprendevano ad esempio il pagare il tributo a Cesare.
A tutte queste leggi il Signore si è sottomesso.

3. Qualcuno poteva credere che Gesù, inaugurando un nuovo regno, volesse abrogare l’antica legge.
Ma Gesù dichiara apertamente che non è venuto per abolire la legge, ma per portarla a compimento.
E il compimento della legge è Lui.
Allora i precetti cultuali, che erano prefigurazione dei misteri della vita di Cristo cederanno il posto ai sacramenti, nel medesimo modo in cui l’immagine del presidente cede il passo alla persona del presidente quando questi si rende presente.
E i precetti morali trovano anch’essi compimento nel senso che la loro osservanza è elemento essenziale e imprescindibile per arrivare a Cristo.
Al giovane che chiede che cosa deve fare per arrivare alla vita eterna, Gesù risponde: “Osserva i comandamenti”.

4. Ma oltre a queste leggi vi erano molte prescrizioni che derivavano dalle tradizioni rabbiniche, le quali ad esempio imponevano di non fare al sabato più di 300 passi, esclusi quelli che si facevano in casa, oppure particolari abluzioni purificatorie come quelle di cui abbiamo sentito parlare nel Vangelo di domenica scorsa (22a domenica del tempo ordinario B).
Allora nei confronti di queste leggi umane, che talvolta erano davvero asfissianti, Gesù dice: “Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». E aggiungeva: «Siete veramente abili nell’eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione” (Mc 7,8-9).

5. Mi chiedi poi se Gesù sia andato contro la legge quando ferma coloro che volevano lapidare l’adultera.
In realtà la richiesta dei giudei era un trabocchetto. Perché la legge non veniva più attuata da tempo.
Pertanto se Gesù avesse detto “non lapidatela” avrebbero avuto buon gioco nel dire che andava contro la legge.
Al contrario, se avesse detto “lapidatela” gli avrebbero chiesto come si conciliava questa durezza con la predicazione della misericordia e del perdono che lui andava facendo.

6. Va ricordato infine che Dio si è rivelato attraverso gli strumenti della cultura del tempo. E nella cultura del tempo, dappertutto, anche nelle popolazioni circonvicine, era previsto un trattamento duro per le adultere.
Gesù però dicendo “chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra” inaugura un’era nuova, quella che porta ad abolire la pena di morte e a desiderare la redenzione del peccatore.

7. A proposito dell’ultima domanda non si deve dimenticare che la legge in vigore dappertutto era quella del taglione. Le popolazioni erano nomadi e la gente si faceva giustizia da sé. Sarebbe anacronistico concepire per quei tempi uno stato di diritto come il nostro.

Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.
Padre Angelo