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Quesito
Caro Padre,
La ringrazio per la sua risposta. Immagino il grandissimo impegno cui Lei ogni giorno è sottoposto e proprio per questo colgo di nuovo l’occasione per ringraziarla anzitutto per il suo Sacerdozio e poi ancora per la sua disponibilità.
Leggo ogni giorno la sua rubrica, e solo il Signore sa quanto ne ho tratto giovamento e tuttora ne traggo per la mia vita. Non esagero se dico che l’incontro del vostro sito ha rivoluzionato la mia esistenza dandole finalmente senso, e cioè la ricerca di Nostro Signore. (…).
Prego per lei, ed “egoisticamente” le chiedo di farlo anche lei per me.
In particolare le chiedo di pregare per la mia fede, che ultimamente è soggetta a qualche piccola paura e titubanza, che attribuisco a mie varie cadute. Nell’ultimo anno purtroppo ho avuto spesso dubbi e mi sono trovata a chiedermi se la mia religione fosse quella vera. Credo che questo sia stato dovuto anche al recente confronto con il multiculturalismo e l’incedere del confronto con persone appartenenti ad altre religioni. Ammetto che varie volte ho avuto paura ad esempio di non essere nel giusto pensando che al mondo esistono milioni di persone che credono in altri religioni come l’islam, ad esempio che si sta man mano affermando in maniera decisa anche in Europa.
Al pensiero, spesso provo paura dovuta soprattutto dall’idea di non aderire ad un credo semplicemente perchè non lo conosco.
A questi momenti alterno altri in cui invece sento Gesù vicino. Questo soprattutto quando riesco a confessarmi e finalmente ricevere l’Eucarestia (pochissime volte purtroppo). Un momento quest’ultimo in cui (non so se per mia suggestione) mi sembra proprio di avere il Signore vicino.
So che quanto le ho scritto può sembrare contraddittorio. Le chiedo solo di pregare per me, perchè questi momenti in cui mi viene meno quella certezza che non ho mai messo in discussione mi fa stare troppo male.
Mi scuso per averle rubato ancora tempo con queste lunghe righe, ma per me lei rappresenta un punto di riferimento. Le dico di non preoccuparsi ove non riesca a rispondermi. Si tratta del resto di questioni su cui ho trovato già conforto in altre sue risposte. Conosco il suo impegno, e anzi le auguro di trovare un pò di riposo in occasione di questo periodo estivo.
Prego per lei.
Ida
Risposta del sacerdote
Cara Ida,
solo ora sono giunto alla tua del luglio scorso (2017).
Ringrazio anzitutto il Signore per il beneficio che hai ricevuto dal nostro sito per la tua vita cristiana. È un incoraggiamento per noi.
1. Adesso ti dico solo una cosa sulla nostra fede cristiana, che è incomparabilmente diversa e superiore a tutte le altre religioni.
E questo per il fatto che Cristo è Dio.
È Dio fatto carne, Dio che si è fatto e si è presentato a noi come uomo.
E come uomo è morto ed è risorto.
Proprio perché è risorto ed è il Vivente Cristo ci è contemporaneo. Tutti gli altri fondatori di religioni sono morti e appartengono irrimediabilmente al passato.
Per gli islamici, ad esempio, Maometto è il profeta. Ma è morto 1400 anni fa e appartiene irrimediabilmente al passato.
Nessun islamico oggi si sognerebbe di vivere per Maometto perché sa che è defunto.
Inoltre Maometto si è presentato come profeta, e pertanto come intermediario.
Cristo invece non è semplicemente l’intermediario. Ma è anche l’oggetto, il fine e il compagno del nostro culto e della nostra vita.
2. Se uno è in grazia vive unito a Cristo, anzi possiede Cristo dentro di sé.
Chi ha una qualche sensibilità spirituale avverte questa presenza, che occupa il cuore.
Ed è la più bella esperienza che si possa fare nella vita.
Nessuno all’infuori di Dio può entrare direttamente dentro il cuore.
Anche Cristo, che in forza della sua divinità è risorto, può entrare direttamente dentro il nostro cuore.
L’ha promesso esplicitamente quando ha detto: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23).
3. Pensa alla differenza profonda tra chi va in moschea o in pagoda e tra chi va a Messa.
Chi va in moschea non va ad incontrare Maometto, poiché è defunto e non può essere incontrato.
Né va a ricevere Maometto e neanche una volta uscito dalla moschea si preoccupa di custodire la presenza di Maometto dentro di sé.
Invece chi va a Messa va ad incontrare Cristo, va a ricevere Cristo, va a riempire la propria anima di Cristo.
Anche finita la funzione, sente l’esigenza di continuare la propria comunione con Cristo, di ascoltarlo, di interrogarlo, di stare insieme.
4. Cristo è Colui che dice: “Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.
Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono” (Ap 3,20-21).
5. Quando ti vengono dei dubbi, mettiti in ascolto di Gesù che bussa alla tua porta. Aprigli subito con la preghiera oppure con la lettura del Vangelo.
Avvertirai subito che cosa ti dice e soprattutto che cosa in quel momento mette dentro il tuo cuore.
Sparirà ogni dubbio, perché ne sentirai la presenza.
6. È chiaro che quest’esperienza può essere fatta solo se si vive in grazia di Dio.
Il Signore infatti ha garantito questa presenza per chi “lo ama e osserva la sua parola” (cf. Gv 14,23).
7. Ti raccomando di vivere bene l’unione con Gesù anche nella Comunione, che è da prolungare oltre lo spazio consentito dalla Messa.
Ti sentirai affiancata dalla presenza del Signore come i discepoli di Emmaus.
Con questa differenza, però, che mentre essi non lo riconoscevano tu invece sai con Chi parli e con Chi tratti dei tuoi problemi e dei tuoi affari.
Se quel momento lo vivi bene, vedrai che ti viene il desiderio di non interromperlo più.
Con l’augurio si sperimentare sempre questa presenza nella tua vita, l’unica mai ingombrante, mentre ti ringrazio della preghiera per me, ti assicuro la mia per l’incremento e la solidità della tua fede.
Ti benedico.
Padre Angelo