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Quesito
Padre Angelo,
molte volte le ho scritto domande o esposto qualche mia perplessità o dubbio, talvolta anche in maniera molto continuativa, ma questa volta voglio solo ringraziarla.
Grande è il suo operato, non sa quanto bene porti alle anime e quante ne trae da errori molto gravi.
Penso che questo sito web sia nato non a caso, proprio nel periodo in cui vige davvero tanto disordine e tanta confusione, e penso che sia nato proprio col compito di correggere povere anime ed istruire gli ignoranti.
Un giorno spero che lei vedrà anche quanto bene ha portato a me e a tutte le persone che grazie a lei hanno corretto i propri errori o le proprie concezioni erronee.
La ricordo nel Rosario con l’intenzione che lei possa continuare nel fare sempre la volontà di Dio e che alla fine dei suoi giorni terreni giunga in Paradiso.
Risposta del sacerdote
Carissimo,
1. ho voluto pubblicare la tua mail non tanto per mettere in luce i consensi che riceviamo da parte dei nostri visitatori, quanto piuttosto per evidenziare il bisogno di tantissime persone, soprattutto giovani, di avere una formazione solida e retta nella vita cristiana.
2. Ho potuto apprendere proprio di recente quanto hanno scritto i domenicani statunitensi: “L’anno scorso abbiamo lanciato Aquinas 101, una serie di corsi su YouTube per introdurre i giovani alla verità della fede cattolica.
Siamo senza parole per il successo. È all’opera lo Spirito Santo, ne sono convinto. Abbiamo avuto più di 40.000 iscrizioni e i video hanno superato 1 milione e 300.000 visualizzazioni.
Si tratta di un centinaio di video di pochi minuti, accompagnati da un’animazione accattivante, con spiegazioni affidate a domenicani dal volto fresco e dal curriculum pesante”.
3. C’è nel cuore dell’uomo un bisogno latente di sapere con certezza per quale causa valga la pena di spendere la propria vita.
E come con i cibi si esige che non siano contaminati perché non nuocerebbero alla salute, così rimane perenne nell’uomo il desiderio di conoscere la verità.
Quella evangelica, poi, non è una verità qualunque ma è una verità accompagnata da uno splendore divino, soprannaturale, che suscita fuoco e amore in colui che l’apprende nella sua purezza.
4. È stato questo il motivo che ha spinto Santa Caterina da Siena a diventare domenicana.
Scrive il suo confessore, il beato Raimondo da Capua: “in quei giorni le fu rivelato dal Signore che il Santo Padre Domenico aveva istituito l’Ordine dei frati predicatori per lo zelo della fede e per la salvezza delle anime, e cominciò subito ad avere tanta stima dell’Ordine, che, quando vedeva i frati predicatori passare davanti alla sua casa, fissava il posto dove essi avevano posto il piede, e allontanati che si erano, andava baciare con umiltà e devozione le orme dei loro passi.
Di qui nacque in lei l’incontenibile brama di far parte di quell’Ordine e unirsi così ai frati nel giovare alle anime” (Vita di Santa Caterina da Siena, 38).
5. Di recente lo statunitense padre Thomas Joseph White, da qualche mese preside dell’Angelicum (Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino in Roma) ha rilasciato questa affermazione: “L’ordine domenicano sta crescendo nel mondo anglofono, soprattutto negli Stati Uniti, in Irlanda e in Gran Bretagna. Perché? Per tre ragioni, credo.
Una prima ragione è l’orientamento dottrinale dell’Ordine. I giovani che considerano la vocazione religiosa spesso vogliono dare una testimonianza ai loro contemporanei sotto forma di catechesi, predicazione, testimonianza visibile dell’abito e liturgia riverente. L’ordine ha mantenuto queste consuetudini.
In secondo luogo, con l’avanzare della secolarizzazione, il carisma domenicano dell’insegnamento diventa più rilevante, perché il cristianesimo è meno compreso.
In terzo luogo, c’è una ragione darwiniana. Mentre gli Ordini più antichi perdono il contatto con la radicalità della loro vocazione e gli Ordini più recenti vengono screditati da scandali, l’Ordine domenicano rimane un’alternativa praticabile in un mondo di scarsità di risorse spirituali.
La conclusione da trarre è che un’identità chiara e fervente attira le vocazioni”.
6. Proseguendo nella sua dichiarazione ha detto ancora: “San Tommaso è diventato sorprendentemente contemporaneo.
La cultura universitaria di oggi è segnata dal pluralismo intellettuale, ma c’è una crisi dell’unità del sapere. Si studiano molte materie, ma manca una filosofia unificante.
La teologia è diventata sempre più poetica e pastoralmente pragmatica, ma può mancare di sostanza e rigore.
Molti si appellano alle scienze moderne perché ci dicono la verità fondamentale sul mondo, e sostengono che le credenze religiose siano fondamentalmente ingenue e superate.
In questo contesto, la filosofia di San Tommaso ci offre una comprensione praticabile dell’unità della conoscenza, come accogliere le varie verità della scienza moderna, della filosofia e della teologia, in un’armonia unificata senza contraddizioni.
La sua analisi dei misteri della fede cristiana ha un’attualità perenne.
La sua filosofia della natura e la sua teoria della matematica permettono di riconoscere la verità delle scienze empiriche, senza però ridurre tutta la conoscenza alla sfera dell’empirico o del quantificabile.
La mia esperienza di insegnamento di San Tommaso negli Stati Uniti per 10 anni, in ambienti universitari secolari, è che la sua filosofia della persona umana e la sua comprensione del mistero di Dio sono molto convincenti per gli studenti universitari. Non credo che questo sia qualcosa di particolarmente “americano”.
La Chiesa europea farebbe bene a ritrovare la fiducia nella tradizione tomista”.
Ti ringrazio di avermi offerto lo spunto per dire tutte queste cose su San Tommaso e sull’Ordine domenicano e in definitiva sulla loro sorprendente contemporaneità.
Ti ringrazio anche per la preghiera che contraccambio di cuore. E mentre ti auguro ogni bene, ti benedico.
Padre Angelo